Il laghetto di Muzzano, gemello di quello di Origlio, è un raro esempio di bacino glaciale della fascia collinare. Formatosi durante l’ultima glaciazione, si trova in un contesto naturale particolare, a pochi passi dalla città e da trafficate vie di comunicazione, ma comunque sufficientemente discosto per garantire lo sviluppo di un ambiente caratteristico.
Dallo scorso aprile e almeno fino al 9 giugno, presso la Casa del Pescatore sulle rive del laghetto è stata allestita un’esposizione per far conoscere la biodiversità e la storia del laghetto: «Laghetto di Muzzano: ma chi ci vive?». Parallelamente, nel corso dell’estate, ci saranno anche una serie di escursioni e attività per osservare insieme a dei biologi le specie presenti lungo le rive di questa riserva naturale.
La mostra è aperta al pubblico in concomitanza con le porte aperte della Casa del Pescatore, ma su richiesta viene aperta anche al di fuori delle date indicate, come ci spiega Martina Spinelli, responsabile comunicazione e progetti di Pro Natura Ticino, promotore dell’iniziativa con il sostegno di Confederazione, Cantone e Pro Natura svizzera: «Sono molte le scolaresche e i gruppi che approfittano di quest’esposizione per avvicinarsi al laghetto di Muzzano. La maggior parte delle postazioni è comunque all’aperto e i pannelli informativi restano pertanto sempre accessibili al pubblico».
Nei giorni d’apertura la mostra è però decisamente più allettante, dato che sul posto il visitatore troverà, oltre agli animatori di Pro Natura, pure del materiale interattivo. Ognuna delle nove postazione è infatti caratterizzata da una breve spiegazione su differenti temi legati al laghetto di Muzzano, a cui segue un’attività ludica indirizzata soprattutto ai bambini e ragazzi, ma non solo. Ci sono quiz, giochi, modellini, materiale da osservare con il binoculare o da toccare con le mani, animali da cercare oppure canti d’uccelli da ascoltare.
I pannelli sono semplici e sintetici e fanno capire al visitatore chi vive attorno al laghetto di Muzzano che, con le sue modeste dimensioni, 780 metri di lunghezza e 337 metri di larghezza, propone diversi ecosistemi. Gli ambienti umidi relazionati al bacino, che copre circa 2.5 km2, sono caratteristici, come riferisce Martina Spinelli: «Al laghetto sono legati ambienti particolari, come quello del canneto, del bosco e dei prati umidi o delle acque libere, ognuno con la sua flora e la sua fauna caratteristici. Quello attualmente più sotto pressione è di certo l’ultimo, a causa della forte eutrofizzazione avvenuta negli anni». L’eutrofizzazione, ossia l’eccesso di nutrienti nelle acque, negli anni ha causato una crescita esagerata di alghe e cianobatteri che hanno soffocato lo sviluppo di altre specie, come ninfee e brasche, due tra le piante acquatiche. Mentre le brasche stanno ritornando a proliferare a Muzzano, indice di un miglioramento di salute delle acque del lago, le ninfee sono state salvate e si progetta un reinserimento nei prossimi anni.
L’allestimento della riserva naturale di Muzzano nel 1945 permise di salvare questa pregiata zona umida dall’avanzata della cementificazione, mentre i vari piani d’intervento e le misure che seguirono permisero più tardi, attorno all’anno 2000, di rallentare il degrado in cui si trovava. Mentre le acque sono ancora in uno stato precario, gli effetti su flora e fauna sono stati più rapidi e oggi ben visibili, come emerge da uno studio sulla biodiversità condotto dal 2014 al 2016.
Tra gli ambienti più rigogliosi spicca di certo il canneto, dove la cannuccia palustre ha colonizzato le rive creando un ecosistema privilegiato per l’insediamento di libellule, pesci, anfibi, rettili e molti uccelli. Le postazioni dell’esposizione «Laghetto di Muzzano: ma chi ci vive?» sono dedicate anche a questi aspetti e per esempio alla numero sette scopriamo come vivono e come volano le circa venti specie di libellule di casa nella riserva naturale di Muzzano. Il Martin pescatore è invece uno dei tanti uccelli che abita in stretto legame con il laghetto e anche uno dei più noti e amato grazie ai sui colori. «Anche se nel 2010 è stata creata una parete artificiale ideale per la sua nidificazione, non è ancora tornato a riprodursi a Muzzano, ma è possibile osservarlo sporadicamente mentre sfreccia sul laghetto», conferma la biologa Martina Spinelli, ricordando che le specie di volatili nidificanti al laghetto sono oltre 30 e altrettante quelle che visitano la riserva naturale durante l’anno per alimentarsi e riposarsi.
Strettamente legati agli ambienti acquatici sono di certo gli anfibi, come i numerosi rospi o le più sporadiche rane rosse che stanno lentamente tornando sulle rive del lago. In questo contesto rientrano i lavori di rimessa a cielo aperto del ruscello Restabbio e la creazione di un sottopasso faunistico (sotto la ferrovia e la strada) che permette la migrazione degli anfibi ma anche di altri animali tra i vari ecosistemi.
Altro emblema di Muzzano è sicuramente la castagna d’acqua Trapa natans muzzanensis, una specie unica al mondo. Fu proprio grazie a lei che nel 1945 Pro Natura decise di acquistare il laghetto con l’intento di tutelare questa particolarità. Un proposito che non è andato a buon fine, ma che ha permesso all’associazione di raggiungere altri importanti traguardi a tutela di un’area di grande pregio naturalistico.
Grazie alla presenza di differenti ambienti, il laghetto di Muzzano offre infine ospitalità anche a numerosi rettili e mammiferi che durante la visita si possono scoprire partecipando a un simpatico gioco di ricerca allestito nei dintorni della Casa del pescatore, oppure leggendo più tranquillamente le informazioni presentate.
La Casa del pescatore, restaurata nel 2010, oltre ad accogliere quest’esposizione, è utilizzata da giovani, scolaresche o gruppi come luogo d’incontro a stretto contatto con la natura. La si raggiunge comodamente con una camminata lungo l’argine del laghetto scendendo alla fermata «Sorengo laghetto» della ferrovia Lugano-Ponte Tresa. Dalla stazione Cappella-Agnuzzo, dove ci sono pure dei parcheggi a disposizione, la camminata si raccorcia e presto ci si trova immersi nell’ambiente naturale del laghetto di Muzzano, caratterizzato da canneti, alberi, flora e fauna da scoprire. Informazioni, date e orari su www.pronatura-ti.ch