Luoghi di condivisione

Il minigolf inaugurato da poco a Lopagno nel piazzale della Casa Don Orione è la prima tappa di un progetto più ampio e aperto a tutta la comunità voluto dalla Fondazione San Gottardo
/ 17.10.2016
di Roberta Nicolò

A Lopagno nel piazzale di Casa Don Orione, ha aperto i battenti lo scorso agosto un minigolf con 12 buche. Il campo, promosso dalla Fondazione San Gottardo, sostenuto dall’Ente Regionale per lo sviluppo del Luganese, dal Comune di Capriasca e dalla Fondazione Don Orione è la prima tappa di un progetto più ampio, che si completerà con l’apertura di un percorso nel bosco adatto a persone in situazione di handicap, anziani e bambini. Un’idea che sviluppa un’interessante attrattiva per tutta la regione della Capriasca.

«Il progetto nasce come risposta ai bisogni degli ospiti di Casa Don Orione – spiega il direttore della Fondazione San Gottardo, Claudio Naiaretti – negli ultimi anni ci siamo confrontati con un progressivo invecchiamento dell’utenza. L’età media degli ospiti, oggi, è di quasi 50 anni, da qui l’urgenza di approfondire la tematica dell’invecchiamento e di sviluppare un approccio sempre più adeguato alle esigenze delle persone accolte. In questa nuova ottica ci siamo interrogati sulle nuove necessità sia in termini di spazi, sia in termini di attività da proporre. Il campo da basket, per esempio, così come i percorsi di accesso al bosco, non rispondevano più ai bisogni degli abitanti della casa. Abbiamo quindi pensato a come trasformare in maniera funzionale queste due aree. Si è inoltre cercato di sviluppare un progetto che potesse diventare interessante anche per la popolazione del territorio. Seguendo la nostra vocazione, nella quale la persona viene prima dell’handicap, ci è parso importante che questi spazi fossero luoghi di condivisione, di scambio e di incontro, e quindi aperti alla comunità». 

«Un contesto di normalità in ogni aspetto del vivere quotidiano – continua il direttore Naiaretti – sono elementi di grande rilevanza per una buona qualità di vita, ed è il metodo con cui si affronta la gestione degli ospiti a Casa Don Orione. In realtà quelli che noi chiamiamo ospiti sono i padroni di casa e noi dobbiamo garantire loro un contesto di vita ideale e ottimale. La prospettiva è quella del camminare insieme per creare il contesto giusto per chi vive nella casa e ha bisogno di un’apertura verso la popolazione e il territorio che rappresentano il quotidiano».

Nella realizzazione e nella gestione del minigolf, così come nella futura gestione del parco motorio-sensoriale, sono stati coinvolti anche i residenti. Gli utenti vengono impiegati nelle attività legate ai nuovi spazi, così come sono impegnati nelle occupazioni domestiche o negli atelier artistici presenti nella magnifica villa di inizio novecento che li ospita. I nuovi impieghi vanno a incrementare l’offerta di attività occupazionali e completano la proposta di una vita all’insegna dell’autenticità.

«Le piste del minigolf sono state installate e montate dal personale della casa. Tutti gli interventi sono monitorati da personale educativo e specialisti, per garantire gli accessi e i percorsi ai disabili. Gli spazi sono stati pensati per permettere attività differenziate, oltre al minigolf è infatti possibile organizzare incontri, feste di compleanno o semplicemente sedersi al chiosco per consumare una bibita o un gelato in compagnia. La gestione e la manutenzione sono garantite dagli utenti e dal personale della Fondazione, sono inoltre completamente sostenibili e autofinanziate» continua Naiaretti.

Il minigolf ha da subito suscitato l’interesse e l’approvazione della comunità di Lopagno che, oltre a frequentare il campo, ha creato un’associazione di sostegno denominata Le mazze di Lopagno. Un gesto significativo della sinergia nata tra progetto e comunità.

«Da quando abbiamo aperto le piste, la risposta da parte del pubblico è stata buona. Fin dall’inaugurazione, che ha visto la presenza di quasi quattrocento persone, il minigolf ha saputo portare a Lopagno grandi e piccini in cerca di un’attività per tutta la famiglia. Su richiesta del Municipio è stata avviata una collaborazione con le scuole, che hanno l’opportunità di accompagnare le loro classi gratuitamente a Casa Don Orione. Il coinvolgimento delle scuole è molto importante e segna uno dei punti fondamentali del progetto. Uno dei propositi è, infatti, proprio quello di sviluppare una visione di rete territoriale, nella quale più attori presenti sul territorio possano collaborare per il benessere e l’attrattività della Capriasca». 

Un progetto che, come detto, prevede anche la realizzazione di un percorso sensoriale. Sono state progettate 8 postazioni con esercizi e attività utili alla stimolazione della motricità fine, su un’area che misura circa 8000 mq e che è situata a monte della casa Don Orione. Le postazioni e la ristrutturazione dello spazio verranno realizzate a partire dal prossimo anno. 

«Nell’area boschiva, superficie privilegiata e immersa nella natura, si vogliono proporre attività che permettano alle istituzioni che si occupano di anziani o di persone con limiti fisici o mentali, di trovare un luogo privilegiato che possa fungere sia da punto di incontro, sia da luogo per realizzare attività terapeutiche in forma ludica. Si prevedono postazioni, sul modello del percorso vita, dove le persone possono effettuare esercizi per stimolare il corpo, la mente e valorizzare i sensi. Alcune postazioni prevedono l’utilizzo di acqua o materiali caldi e freddi, altre propongono esercizi più fisici come il cammino su tronchi tagliati distanziati di un passo l’uno dall’altro, o postazioni che valorizzano l’equilibrio. Per noi, tutto questo, è un’opportunità per rafforzare la collaborazione con altre istituzioni che ospitano persone con handicap o anziani e che potranno usufruire delle proposte presenti a Lopagno» conclude il direttore Claudio Naiaretti. 

Uno scambio tra generazioni, uno scambio tra esperienze e una condivisione di spazi ed attività che vedono gli ospiti di Casa Don Orione protagonisti indiscussi. Una piccola rivoluzione in cui il punto di vista si ribalta; chi di solito viene accolto può accogliere in casa propria. 

È possibile sostenere il progetto sul sito www.progettiamo.ch