Luna & Filou, testimonial felini

Mondoanimale - Una campagna informativa per il benessere e la salute dei gatti intende sensibilizzare su alcuni temi legati alla loro convivenza con l’uomo
/ 05.11.2018
di Maria Grazia Buletti

I gatti sono di gran lunga gli animali domestici più popolari in Svizzera. Ben 1,7 milioni di esemplari vivono con noi come gatti domestici o in semilibertà. Ciò significa, fatti due conti, che in ogni terza economia domestica svizzera vive almeno un gatto. Tuttavia, appena un terzo circa di tutti i gatti è registrato nella banca dati Anis di Identitas SA. Secondo l’Ufficio federale salute alimentare e veterinaria (Usav) quest’ultima percentuale deve aumentare nei prossimi anni, così come deve essere incrementato il numero di gatti castrati.

A questo scopo la Protezione svizzera degli animali (Psa), il partner tecnologico Identitas SA e l’Associazione svizzera per la medicina dei piccoli animali (Asmpa) si sono uniti e sono passati all’offensiva assieme alle autorità e ai veterinari. Piano d’azione che prende il nome di due gatti: «Luna & Filou», ed è nettamente a favore del benessere e della salute dei gatti che hanno la possibilità di uscire. «Il mio Gino va e viene da casa attraverso la porticina della porta del balcone che dà sul giardino, dove poi trova il suo personale “parco giochi” fatto di alberi su cui si arrampica, arbusti sotto i quali si nasconde per tendere agguati agli uccellini e la siepe nella quale si infila per spiare il cane del nostro vicino», ci racconta Maria che permette al suo Gino di vivere felicemente da felino. 

Il messaggio principale della campagna promossa a livello federale riguarda i vantaggi della castrazione e dell’applicazione del microchip a tutti i gatti, con lo scopo di evitarne la riproduzione incontrollata, l’inselvatichimento e le malattie. A questo proposito abbiamo interpellato alcuni proprietari di gatti, scoprendo che la maggior parte li aveva muniti di microchip, come ci ha raccontato ad esempio Giorgio che ha un bellissimo micione grigio: «Il mio gatto esce regolarmente e il microchip mi permette di ritrovarlo nell’eventualità che si dimentichi di tornare a casa, o nel caso in cui dovesse essere investito». A quel punto sarebbe facile risalire subito al proprietario. 

«I gatti sono animali indipendenti che possono diventare molto docili se abituati a vivere con l’uomo fin da cuccioli. Sono curiosi e necessitano di opportunità di svago, posti di osservazione, arrampicatoi, giocattoli da catturare e luoghi confortevoli dove ritirarsi», così l’Usav sintetizza la natura dei felini che tanto intrigano la mente umana, forse (pensano in tanti) per il fatto che assomigliano alle tigri, con la differenza che i gatti li possiamo avvicinare molto più facilmente dei loro cugini selvatici della savana. Ad ogni modo, la campagna informativa sostenuta dall’Usav si concentra sulle malattie feline, come ad esempio la panleucopenia o semplicemente l’influenza, che sono altamente contagiose e si diffondono rapidamente fra le popolazioni di gatti non protette: «Pertanto, tutti i provvedimenti atti ad aiutare a evitare tali malattie hanno effetti diretti sul benessere degli animali stessi e promuovono la loro protezione», sostengono i promotori dell’iniziativa a favore innanzitutto del controllo e della contingenza della popolazione felina randagia. 

«Luna & Filou» sostiene dunque la castrazione unitamente all’applicazione del microchip: «In questo modo, non solo è possibile ritrovare gli animali smarriti, ma dalla banca dati si può anche evincere se il gatto è castrato o meno». Si vuole ricordare ai detentori di gatti che anch’essi, come i proprietari dei cani, hanno obblighi legali, soprattutto se i loro beniamini stanno regolarmente all’aperto senza sorveglianza. E qui ci si riferisce a quei gatti che hanno la possibilità di uscire dall’appartamento o dalla casa sia di giorno sia nottetempo. 

A questo proposito, l’Usav ricorda regole chiare: «Uno degli obblighi sancito dall’ordinanza sulla protezione degli animali è quello di adottare i provvedimenti del caso per evitare che gli animali si riproducano in modo incontrollato (art. 25 cpv. 4 OPAn)», indicando la castrazione dei gatti di ambo i sessi come un metodo assolutamente affidabile. Informazione, inserimento del microchip e castrazione sono il fil rouge della campagna «Luna & Filou» che si prefigge di orientare i detentori dei gatti su quello che davvero è fare il bene di questi ultimi. A cominciare dall’annosa questione: un gatto è bene che viva all’interno, o deve poter uscire seguendo il suo istinto felino di predatore? 

I gatti d’appartamento hanno maggiori aspettative di vita, ma non dispongono di uno spazio vitale così vario come quelli in libertà. Su questo siamo concordi, anche se la campagna rende attenti al fatto che non bisogna rinchiudere in appartamento un gatto abituato a vivere in libertà. «Soli o in compagnia?»: gli esperti rispondono che i gatti d’appartamento non andrebbero tenuti mai da soli. Tutti andrebbero castrati «per evitare che ne vengano rinchiusi ancora di più nei ricoveri». Mentre «lo spazio vitale del gatto dovrebbe essere arredato a sua misura: posti di osservazione elevati e morbide cucce protette e al riparo dalla luce». 

Dal canto loro, sia Maria sia Giorgio (che di gatti ne hanno due, rispettivamente tre) ci spiegano che il gatto è un animale solitario con una vena sociale: «Se gli viene insegnato da piccolo, esso può benissimo convivere con altri animali della sua specie. L’uomo è divenuto oramai un ottimo coinquilino del gatto, ma non si potrà mai sostituire, per compagnia, a un altro gatto». E a proposito del rapporto con l’essere umano, gli esperti affermano che non si sa se siano stati i gatti ad avvicinarsi all’uomo («perché i suoi granai pullulavano di topolini»), o se sia stato l’uomo a decidere di allevare per primo dei piccoli micetti: «Ciò che si sa è che il gatto proviene dall’Africa, e più precisamente dall’Egitto».

Inoltre, osservando i loro beniamini e ascoltando i racconti dei nostri due interlocutori, abbiamo imparato che i nostri felini amano i posticini caldi, morbidi e al riparo dalla luce, come racconta Maria: «Niente di più semplice che lasciare socchiusa la porta dell’armadio, posare vecchi panni sugli scaffali o scatole di cartone in tutta la casa». E anche se l’appartamento può sembrare in disordine, gli esperti della campagna «Luna & Lilou» osservano che con tutti quei piccoli nascondigli al gatto sembrerà di essere in paradiso. Posto dove in realtà non arriverà tanto presto, avendo proverbialmente a disposizione ben sette vite che l’essere umano ha il dovere di preservare dalla prima all’ultima.