Il centro della città di Lugano, sulla piana del Cassarate, è delimitato dai rilievi ed è aperto verso il lago, a sud.Il lago è il fronte della città. Lungo la riva sono allineati i luoghi e le istituzioni più importanti come il Musec, il LAC, il Municipio, il parco Ciani e il palazzo dei Congressi, la Biblioteca Cantonale, il Lido, l’area destinata al futuro polo congressuale.Anche a Lucerna il lungolago è il luogo che ospita le attività più rappresentative della città. Così come avviene in altre città elvetiche costruite sulle rive dei laghi, compresi gli esempi più importanti di Zurigo e di Ginevra. In queste ultime ed anche a Lucerna, tuttavia, è anche il bordo del grande fiume che le attraversa a rappresentare il fronte delle città storiche.
A Lugano il lungolago è lo spazio pubblico fondamentale, il terminale dei più significativi interessi sociali, culturali ed economici cittadini.Per questo ha un particolare rilievo l’attuale confronto tra architetti e paesaggisti, bandito dalla città e concluso di recente, per un ridisegno complessivo delle aree pubbliche lungo il lago e nel centro. Un confronto diretto prima di tutto a risolvere il tema del traffico che separa la città dal lago.
Il mandato di studio in parallelo, coordinato da Architetti Tibiletti Associati e Cultura del territorio-Claudio Ferrata, si è svolto tra quattro gruppi selezionati dopo prequalifica: Michele Arnaboldi Architetti, di Minusio, con Joao Gomes Da Silva, Global Arquitectura Paisagista e altri; Inches Geleta Architetti, di Locarno, con Demattè Fontana, De Molfetta & Strode e altri; Sophie Agata Ambroise – Officina del Paesaggio, di Lugano, con Michael Güller e altri; Paolo L. Bürgi, di Camorino, con Van de Wetering Atelier für Städtebau, Josep Lluis Mateo e altri. Il collegio di esperti ha raccomandato al Municipio «di procedere nello sviluppo del comparto tenendo come base di riferimento» il progetto del gruppo con capofila Inches Geleta – i più giovani tra i team partecipanti – ed ha raccomandato di prendere in considerazione anche alcune proposte degli altri gruppi partecipanti.Secondo il collegio, gli obiettivi indicati dai partecipanti e da perseguire sono principalmente quello della moderazione del traffico, quello dell’allargamento della pedonalizzazione, del ridisegno delle piazze intorno al Municipio, del miglioramento dei collegamenti tra la mobilità lenta e il nodo di interscambio di piazzale ex Scuole, e quello dell’organizzazione di altre attività, come il mercato, da ospitare nelle vie del centro liberate dal traffico.
Entrare nel merito dei progetti in poche righe e senza rappresentazioni grafiche è arduo, anche per la complessità delle proposte, che corrisponde alle diverse situazioni urbanistiche del lungolago, storicamente formate in tempi e secondo concetti culturali differenti. L’esposizione dei progetti sul lungolago, alla Rivetta Tell, è una buona occasione rivolta al grande pubblico degli utenti, invitato ad esaminare i disegni proposti e a confrontarli.Nel merito dei progetti (e chiedendo scusa agli autori per la necessaria approssimazione descrittiva), quello scelto dal collegio, con capofila Inches Geleta, propone misure per favorire il transito del lungolago da parte dei trasporti pubblici e della mobilità lenta, disincentivando i mezzi privati. Nella proposta molto articolata, Riva Caccia perde il ruolo di passaggio e diventa un parco pubblico, in modo che l’affaccio del centro sul lago «diventi una terrazza racchiusa tra due parchi urbani».
Il progetto propone di estendere fino al lago la pavimentazione della piazza del LAC, mentre il parco Ciani viene esteso dai giardini di piazza Indipendenza fino alla Lanchetta.La continuità del percorso pubblico a lago viene potenziata, introducendo passerelle pedonali a lago laddove la presenza di spazi privati e ostacoli topografici la interrompono. Gli ormeggi vengono riorganizzati in modo da liberare spazi a terra e viene creata una completa permeabilità pedonale tra il Campo Marzio sud e nord.Il rapporto del collegio ha apprezzato anche la proposta di una copertura del piazzale delle ex Scuole e quella della formazione di un centro destinato alla «logistica urbana» nel piano interrato dell’autosilo Balestra.Il progetto con capofila Michele Arnaboldi organizza le sue proposte intorno all’obiettivo di superare il concetto ottocentesco della «lettura contemplativa dello spazio lacustre» offerta al visitatore e di ristrutturare i luoghi in chiave moderna, generando nuovi spazi di qualità per la vita pubblica. Il collegio ha criticato la proposta di costruire nel piazzale delle ex Scuole un nuovo fabbricato sollevato dal suolo, diretto a ricomporre un assetto urbanistico simile a quello antecedente alla demolizione delle scuole.
Nel progetto con capofila Paolo Bürgi è protagonista l’organizzazione degli spazi verdi, come elemento continuo e prevalente del nuovo disegno. La lettura del comparto è a scala territoriale, tra i monti Brè e San Salvatore. È previsto il rispetto dei filari storici di tigli e il loro prolungamento. Il percorso dal piazzale ex Scuole al Cassarate diventa un boulevard continuo e riconoscibile.Anche nel progetto del gruppo con capofila Sophie Agata Ambroise la continuità del verde e dei percorsi innerva il nuovo disegno, rappresentato nelle belle tavole ad effetto acquarellato. Nel piazzale ex Scuole è previsto un nuovo edificio a corte residenziale cooperativo e misto, sul modello del Kalkbreite zurighese. Viene inoltre proposta la rifunzionalizzazione del Palazzo dei Congressi, per ospitare sotto la sua copertura una agorà e un mercato. Entrambe queste proposte sono state criticate dal collegio di esperti, che ha messo in dubbio l’obiettivo del progetto di valorizzare un’immagine romantica della città, ritenendo che «non è forse mai esistita».
L’iter previsto per arrivare alla progettazione definitiva è lungo e faticoso. Prevede che il Municipio rediga un masterplan sulla base delle proposte emerse dal mandato di studio in parallelo, le cui previsioni saranno successivamente oggetto di più concorsi di progettazione. È auspicabile che l’energia innovativa emersa oggi nel fertile confronto sul lungolago non venga dispersa nel tempo e nello spezzettamento dei concetti progettuali.Il rischio maggiore, per un positivo esito finale di questa vicenda, è rappresentato dal fatto che il masterplan del lungolago è sovrapposto al masterplan generale della città, la cui gara è conclusa, ma senza ancora la scelta della proposta più convincente. L’area del lungolago e le sue fondamentali relazioni con il resto della città sono, appunto, oggetto anche del masterplan generale, che proporrà concetti strategici e coerenti per l’insieme del territorio comunale.
L’auspicio è che i progetti siano integrabili. Nel prossimo futuro si prospetta, evidentemente, una prova importante e impegnativa per la gestione dell’urbanistica cittadina.