L’estate sulla pelle

Medicina - Con la stagione calda bisogna prestare attenzione alle infezioni della pelle, soprattutto dei bambini
/ 18.07.2022
di Maria Grazia Buletti

Il clima caldo e lo stare di più all’aria aperta fa sì che le infezioni della pelle siano più frequenti d’estate, problema che riguarda soprattutto i bambini. Ne parliamo con la pediatra e neonatologa Cristina Delcò Volonté, responsabile dell’Ambulatorio pediatrico alla Clinica Sant’Anna di Sorengo: «Rispetto a quella dell’adulto, la pelle del bambino è già di per sé più delicata, fragile e sensibile, dunque soggetta a reazioni infiammatorie più importanti in seguito a lesioni o eruzioni cutanee, frequenti in estate perché il bambino ha la pelle più esposta: si veste meno, ha braccia e gambe scoperte, gioca all’aria aperta». Circostanza che aumenta la probabilità di incappare in incidenti, cadute, traumi, piccole escoriazioni, punture d’insetti e via dicendo: «Tutte lesioni favorite da quella maggiore libertà di cui la pelle può godere durante la stagione calda. Possono allora aumentare anche le relative possibili infezioni, non influenzate affatto da fattori immunologici».

Di per sé eritema, puntura di zanzara o ginocchio sbucciato sono lesioni banali. Eppure: «Potrebbero essere delle “porte d’ingresso” per germi come i batteri». È perciò importante sapere di che lesione si tratta: «Quando è apparsa, da quanto tempo è presente e come si è eventualmente modificata. Poi, bisogna considerare la manifestazione di eventuali sintomi associati come febbre, dolore e prurito. Infine, si deve verificare se ci sono fattori che possano avere agevolato l’insorgere di un’infezione (assunzione di farmaci o esposizione alla luce solare)». Tutte informazioni importanti per far giungere a una diagnosi che permetta di impostare un’eventuale terapia.

Le infezioni della pelle più comuni hanno origine batterica: «Ricordiamoci che la lesione di base è di norma banalissima. Il problema può insorgere dopo la rottura della barriera cutanea: una puntura di zanzara causa spesso prurito e il bambino potrebbe grattarsi generando la via d’entrata batterica». Non grattare le punture, proteggere e non toccare le ferite serve proprio a evitare che si infettino.

Da qui l’importanza di osservare come si evolve il punto della lesione primaria: «Qualsiasi lesione cutanea del bambino, sia essa puntura di imenottero o zanzara, escoriazione o altro, va monitorata nel tempo: la mamma dovrà osservare se il punto è molto arrossato, se il rossore aumenta nel tempo, magari associato a un “tragitto” dell’infiammazione. Bisogna pure stare attenti all’insorgenza di un eventuale stato febbrile». In ogni caso, e nel dubbio, è importante rivolgersi al pediatra che con una visita accurata sarà in grado di valutare la situazione: «Secondo la gravità dei sintomi, egli potrà prescrivere una terapia antibiotica locale o per bocca, ma sono rarissimi i casi in cui il battere arriva a circolare nel sangue (pensiamo a quei bambini con difese immunitarie fragili a priori o in quel momento)».

Con la pediatra stiliamo una sorta di vademecum sulle situazioni più frequenti: «Dopo la puntura di un insetto non bisogna lasciarsi prendere dal panico anche se si tratta di ape o vespa: nella maggior parte dei casi basta applicare freddo, togliere l’eventuale pungiglione con una pinzetta, sorvegliare la zona punta, e si può dare un antidolorifico o antinfiammatorio per bocca dato che nelle ore successive la lesione può fare male». Con segni di allergia: «Se sono di grado leggero (orticaria con lesioni cutanee) basta un antistaminico per bocca che è saggio avere sempre in casa. I sintomi più severi (fino allo shock anafilattico) sono molto più rari e si manifestano nei minuti successivi alla puntura, con disturbi digestivi, crisi d’asma o complicanze più gravi per cui, sempre a dipendenza della severità, è consigliabile recarsi in ospedale o chiamare l’ambulanza».

Le pulci delle anatre meritano un altro discorso: «Sono parassiti che vivono sulle anatre, coi quali si può entrare in contatto facendo il bagno nel lago (anche se in Ticino ce n’è molto poco a confronto, ad esempio, del canton Ginevra). Per questo, si consiglia semplicemente di lavarsi bene dopo il bagno e asciugarsi sfregando bene la pelle con un asciugamano».

Le zecche si possono contrastare facilmente: «Si trovano essenzialmente nei boschi in estate ed è bene sapere che non saltano ma vivono nel sottobosco, per cui basta vestirsi con pantaloni lunghi e scarpe adeguate, e controllare tutto il corpo del bambino al rientro a casa. Qualora se ne trovasse una, sarebbe sufficiente toglierla con l’apposita pinzetta senza versarci sopra liquidi o altro perché così rilascerebbe l’eventuale battere o virus se ne è portatrice». Le zecche possono trasmettere due malattie: «La borelliosi (o lyme) potenzialmente grave ma che può essere facilmente identificata grazie al tipico eritema (e quindi trattata efficacemente con antibiotici), e l’encefalite da zecca che invece si può prevenire con un vaccino dopo i cinque anni di età, dalla quale però qui da noi siamo ancora al riparo».

Al mare, parliamo di punture di meduse: «Bisogna sciacquare la pelle con acqua dolce e provare a togliere con una pinzetta gli eventuali filamenti urticanti prima di applicare il ghiaccio. Se la bruciatura duole molto, si può pensare a un antidolorifico e antinfiammatorio, e nei giorni seguenti potrebbe dare sollievo una pomata corticoide». Durante le passeggiate in montagna bisogna invece stare attenti soprattutto alle vipere: «I rettili hanno paura del rumore, ma in primavera, quando ancora assonnati si scaldano al sole, potrebbero essere meno reattivi. Bisogna insegnare ai bambini a non mettere le mani sotto i sassi e a non andare a toccarli».

I colpi di sole sulla pelle sono in agguato al mare come in montagna: «Qui basta il buonsenso: non ci si espone nelle ore più calde e si protegge il lattante tenendolo all’ombra, con protezione fisica (maglietta e cappellino), eventualmente crema solare». Certi virus, così come la varicella, sono presenti tutto l’anno, ma per manifestarsi come detto prediligono l’estate, e si depositano su «mani, piedi e bocca. In caso di dubbio sullo stato generale del bambino, o se i genitori sono preoccupati, va consultato il pediatra».

Un’ultima eruzione cutanea prevalentemente estiva è la fito-fotodermatosi: «È un’infiammazione cutanea dovuta al contatto di una pianta, potenziata dall’effetto del sole. Ad esempio, se associata al sole la linfa del fico ha effetto irritante. Per evitare il contatto bisogna proteggersi con i guanti, altrimenti sciacquare bene la parte cutanea interessata, applicare una crema e proteggersi dal sole. Non è pericoloso, ma molto fastidioso».