Incontri aperti al pubblico

Oltre agli incontri degli studenti con gli autori, il festival offre anche incontri aperti al pubblico:

Mercoledì 5 aprile
17.30 Aula Magna Locarno, Angela Nanetti sul tema «Scrivere per bambini e ragazzi».

Giovedì 6 aprile
18.00 Biblioteca cantonale Bellinzona – Aperitivo letterario: «Scrivere per indagare l’altrove» Andrea Fazioli a colloquio con Gianni Biondillo.
20.30 Biblioteca cantonale Bellinzona – Fabio Geda e Stefano Laffi, sociologo, a colloquio sul tema «Un mondo senza adulti».
20.30 Biblioteca comunale di Airolo – Angela Nanetti incontra il pubblico.

Sabato 8 aprile
10.00 Sala parrocchiale dietro la Collegiata. Laboratorio con Giulia Orecchia, «Personaggi saporiti», dai 7 agli 11 anni.
10.15 Libreria Casagrande – Bellinzona. «Luoghi dove perdersi e ritrovarsi». Paolo Buletti, Storie Controvento, a colloquio con Melvin Burgess.
11.30 Libreria Casagrande – Bellinzona. «Fuga da Nirgendwo». Daniele Dell’Agnola a colloquio con Rolf Lappert.

Informazioni: www.storiecontrovento.ch  


Le storie sono tesori

Festival – Dal 5 all’8 aprile la quarta edizione di Storie Controvento, sostenuto dal Percento culturale di Migros Ticino
/ 03.04.2017
di Letizia Bolzani

I due ragazzi del logo, che leggono camminando controvento, ne hanno fatta di strada: il festival ticinese di letteratura per ragazzi Storie Controvento (5-8 aprile 2017) è giunto alla sua quarta edizione, con molti eventi nel Sopraceneri e prestigiosi ospiti internazionali. Storie Controvento è dedicato in particolar modo ai ragazzi di terza e quarta media e delle scuole post obbligatorie del Ticino, che hanno letto con il loro docente uno dei libri proposti dal festival e il cui autore incontreranno nelle giornate a loro dedicate. «Teniamo molto all’incontro dei ragazzi con l’autore» dice Paolo Buletti, uno dei responsabili del festival. «Non si tratta di un’intervista allo scrittore ma di un’occasione per lasciarsi interrogare e interrogare la storia che lui propone. Ogni anno scegliamo un tema conduttore perché ci piace avere un filo che cuce le storie tra di loro, pensare a un contesto, a un significato che orienti il nostro sguardo. “Respirare l’altrove, passi nell’immaginario” sono le parole che abbiamo scelto per legare le trame tra di loro. Le storie sono possibilità, ci permettono di uscire dalla quotidianità e andare altrove, in un’isola in mezzo al fiume o nel mare immenso sentendo la nostalgia della terra ferma».

Come vengono scelti i libri? «Sono libri che ci piacciono e nello stesso tempo devono avere un alto tasso di “adolescenzialità”. Le nostre scelte tengono conto del fatto che i protagonisti delle storie possano diventare dei punti di riferimento per i ragazzi, permettere loro di identificarsi o distanziarsi da personaggi che potrebbero essere loro stessi. I libri che scegliamo devono poter interpellare i ragazzi e non sottrarsi ai grandi interrogativi della vita. I libri permettono anche di constatare che le domande che ci poniamo sono riflesse nelle storie degli altri e questo è molto incoraggiante per chi si appresta a imparare il mestiere di vivere».

Le storie funzionano come specchi magici, ci permettono non solo di conoscere altri punti di vista, ma anche di capire meglio chi siamo, di vedervi riflesse le nostre emozioni. E se questo è importante ad ogni età, a maggior ragione lo è per chi è in età evolutiva, l’età della ricerca di sé. Infatti per Paolo Buletti uno degli obiettivi del festival è far percepire ai ragazzi che le storie hanno qualcosa a che fare con la loro vita. Questo li potrà appassionare alla lettura, una passione da coltivare insieme agli insegnanti, come ci spiega. «Per noi è importante la collaborazione con le docenti e i docenti: la nostra proposta è quella di offrire spunti e modalità di avvicinamento alla lettura in modo che si aprano tante strade alla possibilità che i ragazzi si affezionino alle storie. C’è una specie di patto non esplicitato tra noi adulti che proponiamo il festival e i docenti (compresi quelli in formazione): si tratta di cercare storie che senza ammiccamenti possano far sentire vicinanza e far trovare parole adatte per orientarsi nel guazzabuglio della vita».

Al quarto anno di rassegna, ci sono certamente tanti ricordi emozionanti da poter citare, ad esempio? «Una ragazza che non ama molto la lettura e divora in poco tempo i libri di Kevin Brooks, una classe che fa saltare il laboratorio previsto dopo l’incontro per continuare a dialogare con Aidan Chambers, Marie-Aude Murail che si racconta in modo molto personale ed emoziona i ragazzi, la prima cena con gli autori allo Zoccolino e la sensazione di fraternità. Malgrado le difficoltà che incontriamo spesso nella fase organizzativa del festival, i contraccolpi che ogni tanto rischiano di lasciarci col fiatone, il festival è un momento in cui si fa l’esperienza che le storie trasformano un insieme di persone in un gruppo. Oso la parola comunità e ci aggiungo anche la passione per speziare questo breve racconto. Le storie sono tesori, come suggerisce l’anagramma».

Le storie di quest’anno sono: Per sempre giovane, di Gianni Biondillo; Innamorarsi di April e Storia d’amore e di perdizione di Melvin Burgess; Berlin, I fuochi di Tegel, di Fabio Geda; Pampa blues, di Rolf Lappert; Mistral e Mio nonno era un ciliegio di Angela Nanetti.