Le nostre acque

Pubblicazioni – Il viaggio sul territorio proposto da Angelo Valsecchi e Sandro Oldrati è un invito a guardare con occhi nuovi tutte le manifestazioni e i fenomeni legati all’acqua
/ 03.09.2018
di Elena Robert

Sul filo dell’acqua si possono vivere esperienze emozionali, conoscitive, culturali, in particolare in un territorio ricco e variato come il nostro, plasmato profondamente da questo elemento naturale, fonte di vita e risorsa fondamentale per l’uomo. Eppure spesso non ne siamo consapevoli. All’acqua, presenza non scontata della nostra esistenza, andrebbe invece rivolta la massima attenzione per valorizzarla, piuttosto che gestirla pensando alla sola logica del profitto.

Il viaggio sul territorio proposto da Angelo Valsecchi e Sandro Oldrati ne L’Oroblu del Ticino è un invito a guardare con occhi nuovi paesaggi che già frequentiamo, un elogio dello spostamento lento nel cantone alla scoperta del pianeta acqua, quello dell’«acqua selvatica», libera, spontanea, delle sue manifestazioni, dei suoi fenomeni anche microscopici e dei diversi stati che essa assume. Il racconto nasce dalla competenza, dalla passione, dall’esperienza, dallo spiccato spirito di osservazione di due docenti, Valsecchi, naturalista autore di numerose pubblicazioni e Oldrati, con alle spalle un’approfondita ricerca fotografica sul paesaggio naturale e rurale. Il volume è il risultato del loro peregrinare tra valli e montagne animato da «entusiasmo, curiosità e devozione francescana», un andare e ritornare anche sugli stessi luoghi alla ricerca di nuove sfumature da rilevare e far conoscere. 

Le informazioni non solo a carattere scientifico contenute nel libro pubblicato da Armando Dadò Editore sono tante, preziose e a volte sorprendenti. Il valore documentario, storico e divulgativo restituiti dal testo e dalle splendide immagini è evidenziato anche nella prefazione dal direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali. Attraverso l’obiettivo fotografico e la penna le manifestazioni dell’acqua e i diversi fenomeni che la interessano sono spiegati con minuzia di particolari. L’Oroblu del Ticino non può che rivolgersi a un pubblico interessato e particolarmente curioso, prestandosi idealmente anche come testo da consultare in famiglia nonché di studio nelle scuole superiori. A chi ama camminare vengono segnalate ventiquattro proposte escursionistiche. Una prospettiva stimolante, se si tiene conto anche del fatto che paesaggio e ambiente, come ricorda Angelo Valsecchi, sono soggetti nel tempo a continui mutamenti e per questo ci riserveranno sempre sorprese. Gli stessi cambiamenti climatici ci stanno abituando ad un ritmo più sostenuto di trasformazioni sul territorio, svelandoci orizzonti inaspettati come quelli legati al veloce ritiro dei ghiacciai: gli ambienti una volta coperti dal ghiaccio rinascono lasciando spazio a nuove forme di vita e dove i ghiacci si fondono nascono a valle nuovi laghetti, corsi d’acqua e cascate.

Il lungo viaggio sul filo dell’acqua comincia dalle sorgenti non captate: da quelle conosciute sul Passo della Nufenen dove nasce il fiume Ticino, a quelle carsiche come la Sovaglia a Rovio, a quelle minute che capita di trovare sotto i baloi della Val Calnegia in Bavona. Ce ne sono anche di origine artesiana che escono allo scoperto sulla vetta di una montagna (ad esempio sul Prodo Roduc in alta Leventina), o ancora di nascoste come la sorgente solforosa che si infiltra tra gli strati di dolomia sotto il Lago Cadagno in Piora. Il viaggio continua per farci conoscere laghetti alpini, anche di nuova formazione, e torbiere. Alla forza dell’acqua di fiumi, cascate e ghiacciai del Ticino è dedicato un affascinante capitolo che ci avvicina alle marmitte dei giganti, alle bedière (i tortuosi ruscelli superficiali), ai funghi, ai curiosi coni di ghiaccio, alle rocce montonate, fino a farci scoprire i permafrost, importanti serbatoi di acqua, e persino i ghiacciai rocciosi (in Ticino ne sono censiti 200, uno di questi si trova sul versante sud della Cima di Ganna Bianca sopra l’Alpe di Piei in Val Soi).

Come si producono le manifestazioni fisiche dell’acqua col mutare della temperatura? Macrofenomeni complessi come il ghiaccio, il vapore, l’acqua allo stato liquido, la brina, la galaverna, la grandine, l’arcobaleno, lo spettro di Brocken diventano comprensibili se presentati con parole semplici e immagini efficaci. Se si entra poi nell’intimità chimica della molecola acqua diventeranno più familiari anche molti microfenomeni osservabili in natura come la tensione superficiale dell’acqua, che permette agli insetti di camminarvi sopra, o quella che tiene insieme una goccia. Nelle bolle d’aria «una superficie sottilissima separa i due stati di aggregazione della materia, il gassoso dal liquido: sono effimere e scoppiano all’improvviso senza lasciare traccia, emettendo per una frazione di secondo un suono e un piccolo lampo di luce». Una meraviglia della natura.

Bibliografia
Angelo Valsecchi e Sandro Oldrati, L’Oroblu del Ticino. Meraviglie e misteri delle nostre acque, Armando Dadò Editore Locarno 2017