Un’automobile che parla ormai non fa quasi più notizia. Il guidatore dice: «Hey Volkswagen». E il computer risponde chiedendo come può rendersi utile. Quindi già oggi molti veicoli, non solo le Volkswagen, comunicano attraverso la voce. Non abbiamo fatto in tempo ad abituarci che gli ingegneri delle Case automobilistiche sono pronti a stupirci ancora puntando questa volta sulle luci di bordo. Tecnologia al servizio dell’interazione tra il veicolo e tutto ciò che lo circonda.
Un esempio è la nuova Opel Grandland X plug-in hybrid. Quando viaggia in modalità elettrica lo comunica all’esterno attraverso una luce blu sul parabrezza. Si trova esattamente appena sotto allo specchietto retrovisore centrale. Se brilla il blu, il motore a combustione è in pausa, il guidatore ha selezionato l’impostazione «elettrico» dalle opzioni di guida disponibili e la vettura viaggia a emissioni zero.
La luce blu rende le cose più evidenti quando, per esempio, Opel Grandland X transita in aree dove è consentito l’accesso solo ai mezzi che non inquinano. Grazie a questa inedita tecnologia basta infatti alle forze dell’ordine solo un’occhiata per capire se devono fermare l’automobilista o se possono lasciarlo passare.
Un’idea semplice ma preziosa che potrebbe essere adottata anche da altri Costruttori. Ci sono molte innovazioni tecnologiche relative alle luci che potremmo presto trovare su tutte le auto, o almeno sarebbe auspicabile. Un fenomeno più comune di quanto si pensi coinvolge gli automobilisti sbadati che non si accorgono del sopraggiungere dei ciclisti e aprono improvvisamente la portiera rischiando di provocare gravi incidenti.
La tecnologia questa volta viene in soccorso attraverso una telecamera posta nello specchietto retrovisore laterale che individuata la bicicletta provvede a illuminare di rosso tutto il pannello della portiera sia internamente che esternamente per evidenziare la situazione di potenziale pericolo. Una rivoluzione luminosa che coinvolge tutti gli utenti della strada attraverso una comunicazione bidirezionale.
D’altra parte il dialogo visivo è importante da sempre. Tutto nuovo ma niente di nuovo. Basti ricordare che già gli indiani si parlavano attraverso i segnali di fumo. Chi si ferma è perduto e lo ricorda la nuova Classe S, ammiraglia Mercedes che arriverà presto nelle concessionarie. Con lei debutta il sistema MBUX di seconda generazione che riduce ulteriormente le possibilità di distrazione alla guida.
Molti i comandi fisici che sono stati eliminati: 27 tasti in meno. Inedita la funzionalità Interior Assist, che sfrutta le telecamere nel soffitto dell’abitacolo e l’intelligenza artificiale. Traccia addirittura i movimenti della testa degli occupanti. Se il guidatore alla ricerca di un oggetto si volta verso il cassettino anteriore l’MBUX accende le luci interne. Se si volta posteriormente, il sistema abbassa la tendina copri-sole presente nel lunotto.
Le telecamere vedono anche il movimento della mano davanti alla consolle. Interpretando i comandi gestuali permettono, ad esempio, di alzare o abbassare il volume dell’impianto audio muovendo soltanto un dito nell’aria. La sicurezza innanzitutto.
L’auto intelligente ci aiuta
Motori - I progressi della tecnologia permettono nuove dotazioni di accessori che assistono la guida aumentando sicurezza e confort
/ 07.09.2020
di Mario Alberto Cucchi
di Mario Alberto Cucchi