Carlo Cracco omaggia il cuoco bleniese

Anche uno chef pluristellato come Carlo Cracco rende omaggio a Maestro Martino. Nel 2011 Cracco ha fondato infatti l’Associazione Maestro Martino per promuovere la filiera agroalimentare lombarda e ticinese attraverso la Cucina d’Autore. Obiettivi primari dell’associazione, attiva ancora oggi e presieduta sempre da Carlo Cracco, sono la promozione e la qualificazione dell’offerta enogastronomica territoriale che viene elevata a eccellenza culturale in Italia anche grazie all’istituzione di un’accademia dedicata alla Cucina d’Autore, magnete di attrazione nazionale e internazionale. Altre informazioni sull’associazione italiana dedicata a Maestro Martino sul sito www.maestromartino.it.

L’unica immagine dalla quale si può dedurre la figura di Maestro Martino, a destra vestito di rosso, nella funzione di cuoco ducale alla corte degli Sforza (Massimiliano Sforza a Tavola, da Liber Jessus, Biblioteca Trivulziana, Milano)

L’antenato degli chef viene dalla Valle di Blenio

Anniversari – Quest’anno si celebrano i sei secoli dalla nascita di Maestro Martino, il «principe dei cuochi» originario di Grumo che per primo in Europa codificò e scrisse l’arte culinaria italiana
/ 30.05.2022
di Mauro Giacometti

È l’antenato di tutti gli chef e dei blasonati e televisivi «masterchef». È il capostipite della cultura del gusto in Europa. Originario del villaggio di Grumo, in Valle di Blenio, Martino de Rubeis, in arte Maestro Martino, nel XV secolo dettò le regole della buona cucina, scrivendole. Con il suo manoscritto Libro de Arte Coquinaria, primo testo di cucina per il quale si conosce il nome dell’autore, contribuì in maniera decisiva alla definizione del «modello italiano» di cucina. Insieme ad altri suoi corregionali che emigrarono, dando vita ad una vera e propria scuola di cucina bleniese, fu il cuoco personale di nobili e papi, ma con il suo ricettario Maestro Martino ebbe soprattutto il merito di accorciare la distanza tra le prelibatezze consumate nelle regali corti e la cucina popolare. Maestro Martino, insomma, può essere definito senza timori di irriverenza il «Leonardo da Vinci dell’arte gastronomica».

Un ricettario ricco di dettagli il suo manoscritto, al contrario dei precedenti – quasi tutti anonimi – che erano indirizzati agli addetti ai lavori. Composto tra il 1450 e il 1467, il testo è considerato un caposaldo della letteratura gastronomica italiana che testimonia il passaggio dalla cucina medievale a quella rinascimentale. All’interno del libro, i piatti non compaiono come una semplice lista di ricette ma, come in un trattato, gli alimenti sono separati coscienziosamente, in ordine di portata e per tipologia di ingredienti, in modo molto moderno. Martino, inoltre, ci suggerisce il rapporto tra le quantità e il numero di commensali, indicando recipienti e tempi di cottura scanditi in preghiere – ad esempio recitare uno o doi pater noster oppure un Miserere per la finitura delle pietanze – ancora a sottolineare il valore popolare dell’opera. «Sono appassionato di storia bleniese e da tempo mi incuriosiva la figura di questo leggendario cuoco medievale. Qualche anno fa, visitando un museo nella Svizzera interna, ho visto per la prima volta il suo ricettario e ne sono rimasto affascinato. Così mi sono detto: Maestro Martino deve tornare nella sua valle. E da lì è cominciato un lungo percorso di ricerca e documentazione che sfocerà proprio quest’anno nella celebrazione del sesto secolo dalla nascita di Maestro Martino in Valle di Blenio per ricordare e valorizzare la figura di questo illustre emigrante che ha così profondamente segnato la storia della gastronomia italiana ed europea», spiega Egon Maestri, membro dell’associazione Blenio Bellissima e organizzatore degli eventi che in questo 2022 renderanno onore al «principe dei cuochi».

Un’ulteriore spinta decisiva al progetto di valorizzazione della figura di Maestro Martino in Valle di Blenio è arrivata dall’incontro tra Egon Maestri e Anton Mosimann, uno dei maggiori chef svizzeri, arrivato a cucinare per la Corte d’Inghilterra ma soprattutto grande collezionista di libri di cucina e proprietario del De Honesta Voluptate et Valetudine (Il piacere casto e la salute), primo testo gastronomico stampato nel 1475 con due ristampe del 1516 e del 1530, scritto da Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina, che s’è dichiaratamente ispirato al ricettario di Maestro Martino. «Anton Mosimann oltre che uno chef di prim’ordine, è veramente un personaggio incredibile e un collezionista raffinato. È grazie alla sua disponibilità che dal 15 maggio abbiamo potuto esporre le due ristampe del De Honesta al Museo storico etnografico della Valle di Blenio nella sede di Lottigna. E il 18 giugno, giornata ufficiale delle celebrazioni del giubileo del cuoco bleniese, Mosimann ha confermato che sarà con noi a festeggiare questo evento e ad illustrarci le peculiarità dell’eredità che ci ha lasciati il suo illustre predecessore», sottolinea Egon Maestri.

Oltre alle due mostre aperte a Palazzo dei Landfogti di Lottigna e al Museo Cà da Rivöi Olivone, il calendario di manifestazioni ed eventi in Valle di Blenio dedicate al cuoco medievale prevedono diversi appuntamenti. Come la proiezione al Cinema Teatro Blenio di Acquarossa (14 ottobre) di un documentario proposto dalla RSI del 2009 su Maestro Martino, realizzato dal regista bleniese Michelangelo Gandolfi, che sarà presente in sala. In precedenza, il 9 settembre, in una sala del Palazzo dei Landfogti a Lottigna, Federica Fanizza, laureata in Filosofia all’Università di Bologna e già curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, dove è custodito il manoscritto di Maestro Martino, tratteggerà un ritratto del «cuciniere per papi e nobili». Ma l’omaggio all’antenato degli chef si estenderà anche fuori dai confini bleniesi. Al Castelgrande di Bellinzona, il 2 ottobre, è prevista infatti la conferenza di Bruno Laurioux sul tema «La cucina di Maestro Martino nel contesto delle cucine italiana ed europea (Medioevo-Rinascimento)». Tra l’altro, la rassegna gastronomica con alcuni piatti di Maestro Martino saranno proposti in diversi ristoranti della regione Bellinzona e Valli.

Ma anche i più piccoli «corregionali» del cuoco bleniese gli renderanno omaggio. L’Escape room ambientata nel Medioevo, che sarà proposta nelle antiche prigioni del palazzo dei Landfogti di Lottigna, è stata preparata dagli allievi della terza elementare di Acquarossa. L’Escape room sarà inaugurata il 18 giugno, insieme alla mostra temporanea su Maestro Martino e verrà proposta nelle versioni per bambini e adulti. Sempre gli allievi di Acquarossa, poi, hanno lavorato a una guida a fumetti del museo e alla mostra temporanea su Maestro Martino allestendo un documento di 72 pagine ricco di immagini e di informazioni importanti, tradotto anche in tedesco.

Uno dei momenti clou delle celebrazioni, però, è da considerarsi la giornata gastronomica con gita accompagnata in programma domenica 21 agosto, che ripercorre quella organizzata un anno fa, nel giugno 2021, che seppur in tempi di restrizioni pandemiche riscosse un notevole successo. Si parte da Motto-Blenio, si percorre la via Francisca del Lucomagno, si arriva a Grumo, paese d’origine di Maestro Martino, per pranzare in un rustico privato con le ricette originali dello chef medievale. Al pomeriggio visita guidata a Lottigna della mostra allestita sul «principe dei cuochi».

Tutte le informazioni sulle iniziative collegate al giubileo di Maestro Martino sono reperibili sul sito ufficiale delle celebrazioni: www.maestro-martino.ch.