Informazioni
www.prosenectute.org
Servizio Volontariato, Tel. 091 9121717
volontariato(at)prosenectute.org


La ricchezza del volontariato

Pro Senectute – La Fondazione ha un servizio specifico che affianca e forma i volontari il cui apporto è essenziale per le diverse attività proposte
/ 29.08.2022
di Stefania Hubmann

Essere attivi nel volontariato fa bene al prossimo e a se stessi. In Ticino potrebbero testimoniarlo in molti. L’apporto di queste persone è essenziale per garantire tutta una serie di servizi offerti da molteplici organizzazioni. Fra queste Pro Senectute Ticino e Moesano – Fondazione impegnata a favore del mantenimento a domicilio degli anziani – i cui volontari sono circa 300. Le richieste però sono sempre superiori alla disponibilità, per cui l’appello ai potenziali interessati resta attuale. A invitarli a provare questa esperienza l’affermazione iniziale che riassume la testimonianza di Bruna raccolta nel Centro diurno socio-assistenziale di Maggia dove opera dal 2019. L’impegno della volontaria o del volontario in termini di tempo non è intenso, ma è richiesta costanza, sensibilità e capacità di contatto umano. I volontari sono accompagnati dai professionisti e dall’apposito Servizio della Fondazione. Un programma di formazione annuale su temi legati al mondo della persona anziana facilita il loro compito, sia esso a domicilio, nei centri socio-assistenziali (per utenti ancora autonomi) o nei centri diurni terapeutici (per chi soffre di un degrado cognitivo). Grazie a questi corsi si promuovono nel contempo la crescita personale e lo scambio di esperienze.

Ritiratasi dal mondo del lavoro a 55 anni per trascorrere più tempo con il marito giunto all’età della pensione, Bruna ha iniziato a frequentare il Centro diurno socio-assistenziale di Maggia nell’autunno di tre anni fa, accompagnandovi la madre. Ha subito visto che poteva rendersi utile, sfruttando la sua passione per i lavoretti manuali. Oggi è responsabile di questa attività, incarico che svolge due pomeriggi al mese. «Siccome ho molto tempo libero – racconta volentieri Bruna – vengo al Centro anche in altre occasioni o partecipo quale accompagnatrice alle uscite esterne. In media direi che sono attiva una volta alla settimana». Cosa piace maggiormente alla vivace volontaria? «Sicuramente il contatto con le persone», risponde Bruna. «Avendo lavorato per molti anni in farmacia, ero abituata a incontrare tanta gente. Qui offro tempo e attenzione alle persone anziane, ma da loro ricevo molto. È uno scambio arricchente, che mi fa stare bene».

Purtroppo Bruna è l’unica volontaria rimasta al Centro diurno di Maggia dopo la pandemia. Urgono quindi rinforzi, perché le proposte a favore degli utenti sono molteplici. Valentina Gnesa, responsabile della struttura sin dalla sua apertura tre anni or sono, ha man mano ampliato con i suoi collaboratori le attività. Spiega la responsabile: «Già nei primi mesi il numero di partecipanti è cresciuto gradualmente così come le nostre proposte per le quali eravamo aiutati da quattro volontari. Lo stop forzato a causa della pandemia (durante la quale abbiamo comunque assicurato altri servizi indispensabili in quel periodo) ha interrotto questa continuità. Siamo però ripartiti con il medesimo spirito, improntato all’apertura verso l’esterno e all’ascolto di bisogni e desideri della nostra utenza». La collaborazione con il ristorante e gli altri commerci presenti nel complesso, come pure con le scuole, le associazioni della valle e altri centri diurni, permette di garantire momenti ricreativi in sede e uscite all’esterno anche di un’intera giornata per le quali l’appoggio dei volontari risulta altrettanto prezioso. Il Centro è frequentato quotidianamente da 20-25 persone con un’età che spazia dai 65 ai 95 anni. In prevalenza si tratta di donne e sull’arco della settimana (la struttura è operativa anche al sabato dalle 10 alle 16) si alternano un’ottantina di utenti. Accanto ad attività più tradizionali – come tombola, canti popolari, ginnastica dolce, i citati lavoretti manuali – sono stati introdotti con successo incontri riguardanti la salute, la pasticceria, la fotografia e il disegno. A quest’ultimo corso si è iscritta anche la volontaria Bruna, a testimonianza di come il Centro diurno possa suscitare nuovi stimoli pure in chi lo frequenta per aiutare.

Sul ruolo di risorsa di appoggio dei volontari richiama l’attenzione Vinicio Bosshard, coordinatore del Servizio Volontariato. Così spiega il percorso predisposto da Pro Senectute: «Gli interessati, dopo il primo contatto, partecipano ad un incontro durante il quale viene loro spiegato chiaramente cosa significa diventare volontario. Un questionario aiuta a chiarire la disponibilità in termini di tempo, il tipo di servizio che si desidera prestare, i propri interessi, i mezzi di trasporto utilizzati, in modo da poter individuare il compito più appropriato come fosse un vestito cucito su misura. I volontari, oltre che nei centri diurni e a domicilio (per la spesa, passeggiate o compagnia) possono aiutare nelle pratiche amministrative, in operazioni puntuali di breve durata o ancora nell’accompagnamento dei gruppi di vacanza». Delle circa 300 persone attive nel volontariato di Pro Senectute Ticino e Moesano, il maggior numero, oltre cento, è impegnato nelle visite a domicilio.

Altro aspetto importante è la formazione. Ancora il coordinatore del Servizio: «Il volontario non è mai lasciato solo. È sempre accompagnato dai coordinatori e ringraziato in occasione di un incontro annuale previsto quest’anno il 24 settembre. Soprattutto, ha la possibilità di seguire un programma di formazione annuale composto da diversi corsi, alcuni dei quali organizzati sia nel Sottoceneri, sia nel Sopraceneri. Dall’opportunità di acquisire una visione d’insieme delle attività di Pro Senectute – corso fortemente consigliato per meglio conoscere la realtà globale delle persone anziane – si passa a proposte mirate su tematiche di tipo assicurativo, sanitario, emozionale, senza dimenticare il benessere dello stesso volontario».

Quest’ultimo è spesso identificato con la figura dei neopensionati, desiderosi di rimanere attivi e con nuovo tempo libero. Nella maggior parte dei casi è proprio così. Tutti gli interessati sono però ovviamente benvenuti e al proposito Vinicio Bosshard rivela l’emergere di una nuova realtà. «Cresce il numero dei richiedenti l’asilo in attesa di una decisione che si offrono quali volontari. Tre le loro motivazioni: il desiderio di integrazione, la possibilità di imparare l’italiano e la riconoscenza per l’accoglienza ricevuta».

Nel 2021 l’organizzazione ha registrato nel complesso oltre 12mila ore di volontariato. Un apporto significativo quanto indispensabile. Mettersi a disposizione gratuitamente a favore di persone bisognose deve però rimanere innanzitutto un piacere e il passaparola risulta sovente la miglior forma di coinvolgimento. Durante la visita al Centro diurno socio-assistenziale di Maggia lo hanno sottolineato la volontaria, la responsabile del Centro e il coordinatore del Servizio Volontariato, rappresentanti di tre ruoli interconnessi. Per tutti l’aspetto essenziale resta la ricchezza dei rapporti umani che si instaurano fra i diversi partecipanti alla vita del Centro diurno come pure fra i volontari e gli anziani visitati a casa loro.