C’era una volta una ridente Città di lago che acquistò una bellissima villa barocca circondata da un parco rigoglioso che nascondeva altri bellissimi edifici. Un posto incantevole, quasi incantato, con un viale a bordo lago che sembrava sospeso tra terra e acqua…
Poteva cominciare così la storia di Villa Favorita a Lugano Castagnola, messa in vendita una ventina di anni fa dai proprietari, la famiglia Thyssen-Bornemisza. Invece no, le favole non si addicono alla città sul Ceresio. I cittadini di Lugano, assieme a migliaia di turisti, rimangono fuori dai cancelli del parco, estromessi per sempre. La villa poteva essere acquistata per una manciata di milioni di franchi, 47 secondo una stima degli esperti immobiliari della Fidinam, una somma ragguardevole, ma contenuta se si considera l’enorme prestigio e la potenzialità dell’oggetto. Un’occasione persa. L’acquisto è svanito e nel frattempo la Villa è passata nelle mani di altri privati, la famiglia Invernizzi.
Il Municipio ha presentato nelle scorse settimane la variante di Piano Regolatore che prevede una «Promenade Favorita», un passaggio pedonale dal Ponte del diavolo fino alla scalinata degli Oleandri (in sostanza dall’inizio alla fine del parco della villa) che passa sulle strade, via Riviera prima, dove transitano 8500 macchine al giorno, e via Cortivo più avanti.
Come si è arrivati a questa proposta? La storia del rapporto fra autorità cantonali e comunali e proprietari della Villa ha ormai una ventina di anni. Risale al settembre del 2004 la mozione inoltrata dal consigliere comunale Martino Rossi per il Partito socialista: «La Città acquista e valorizza Villa Favorita». La mozione è scomparsa nei cassetti fino al 2013, contravvenendo alla regola che prescrive di evadere l’atto nel giro di due anni, quando il Consiglio comunale l’ha parzialmente accolta.
Rinunciando all’idea di acquistare il comparto, era rimasta sul tavolo la sola proposta di «conseguire l’obiettivo della pubblica fruizione del viale a lago e di parte del parco (mappale 291), come pure di un collegamento con via Cortivo». Questa decisione del legislativo cittadino, vincolante per il Municipio, era il frutto di un compromesso concertato in commissione. La passeggiata a lago si sarebbe interrotta prima di raggiungere Villa Favorita, garantendo quindi la riservatezza ai proprietari davanti all’edificio principale. Il Municipio di allora così commentava: «questa soluzione, che si considera attuabile con uno sforzo sostenibile per la Città, garantirebbe, oltre alla messa a disposizione pubblica di una pregiata area a lago e allo sviluppo della rete dei percorsi pedonali a lago, la fattiva tutela di gran parte del parco».
Nel 2014 anche il Cantone è intervenuto per garantire la salvaguardia dell’area, istituendo una «zona di pianificazione cantonale»: «È bene segnalare e ribadire che il complesso è senza dubbio uno dei beni culturali di maggiore pregio e importanza del nostro Cantone: la sua corretta conservazione e tutela risulta quindi essere tra gli obbiettivi prioritari del Governo. (…) Va altresì ricordato che il Comune di Lugano ha palesato un evidente interesse a ottenere la fruibilità pubblica del Parco, come pure – possibilmente – ad acquisirlo, almeno in parte. Ciò è stato manifestato anche recentemente dalla decisione del Legislativo cittadino con cui è stato sostenuto l’indirizzo del Municipio di approfondire le possibilità di acquisto e uso del parco».
Questa, per sommi capi, la situazione fino a qualche anno fa, quando Città e Cantone avevano assunto l’impegno di garantire un’utilizzazione pubblica di parte del parco, in particolare della passeggiata sulla riva del lago. Come mai l’attuale Municipio ha deciso di sconfessare la sua precedente decisione e di rinunciare a qualsiasi uso pubblico di Villa Favorita? La Città ha avanzato una serie di proposte ai proprietari della Villa, ma questi non hanno accettato di prendere in considerazione la fruizione pubblica di parte del parco. Quindi l’autorità comunale ha rinunciato a far valere l’interesse pubblico della cittadinanza, come prescriveva il Legislativo. Nel Rapporto sulla variante di PR appena pubblicato si spiega: «L’apertura della passeggiata a lago interna al comparto di Villa Favorita e la fruizione pubblica permanente del Parco sarebbe unicamente possibile con un esproprio formale e/o materiale e quindi con un acquisto e un’assunzione dei costi di gestione del Parco o con l’iscrizione di un diritto di passo pubblico, strategie onerose, ritenute inadatte, prestando maggiormente il fianco a confronti litigiosi piuttosto che a soluzioni consensuali, e non sostenibili in questa fase finanziaria dalla Città di Lugano».
Il Municipio ha ottenuto un contentino dai proprietari: l’uso pubblico dello sperone di roccia accanto al Ponte del diavolo e della lingua di parco, circa 70 metri, all’entrata ovest. In compenso, addio passeggiata a lago. In sostituzione si propone la «Promenade Favorita», definizione pomposa, che si presenta come un marciapiede allargato sulla trafficatissima via Riviera e sull’ombrosa via Cortivo. Il lago si può solo immaginarlo, lì sotto. Per l’economista Martino Rossi, che sognava quasi vent’anni fa di rendere pubblico tutto il comparto, la Promenade è «una mistificazione e anche una provocazione». Rossi invita anche a un utile esercizio di memoria storica: nel 1912 il Municipio di allora, della piccola Lugano, acquistò, con procedura di esproprio, Villa Ciani e il suo parco, che ancora oggi è uno dei pochi gioielli cittadini.
Una critica severa e giuridicamente autorevole la esprime Adriano Censi, avvocato ed ex Presidente della Commissione cantonale beni culturali. Nella sua lettera del 23 maggio al Municipio Censi non fa sconti. «La variante proposta disattende integralmente la decisione del Consiglio comunale. (…) È clamorosamente disattesa una scelta e un indirizzo politico e democratico, chiaramente scelto, e quale mozione va ricordato che per l’autorità esecutiva è un atto vincolante al quale dev’essere dato seguito». L’avvocato luganese sottolinea pure che «gli intendimenti del nuovo Piano Regolatore contrastano addirittura con la Legge federale sulla pianificazione che impone di tenere libere le rive dei laghi e dei fiumi e agevolarne il pubblico accesso e percorso». Censi ricorda al Municipio che i nuovi proprietari sapevano o dovevano sapere che esisteva un vincolo, deciso dal Consiglio comunale, per quanto attiene la passeggiata a lago. Stoccata finale: «Timori di espropriazione materiale sono infondati e le argomentazioni di paure in tal senso da parte della Città dimostrano la carente conoscenza della giurisprudenza in materia».
Anche i Cittadini per il territorio del Luganese hanno partecipato alla consultazione indetta dal Municipio. «La proposta di Piano Regolatore formulata dal Municipio non è accettabile perché l’obiettivo di realizzare una passeggiata lungo il lago da Lugano a Gandria è completamente mancato». Sembra incredibile – affermano i Cittadini – «ma non c’è nessuna testimonianza, valutazione materiale o giuridica che sostenga o spieghi l’abdicazione dell’Autorità alla rinuncia del fine perseguito». Ricordando che l’interesse pubblico per realizzare la passeggiata sulla riva si basa sulla Legge federale, sulla Legge sullo sviluppo territoriale, sul Piano direttore cantonale e sul Programma di agglomerato del Luganese (PAL3), l’Associazione invita a correggere il progetto di «Promenade Favorita». Si propone di allestire una perizia che valuti le conseguenze finanziarie dell’operazione e fa un deciso passo avanti: la passeggiata pedonale in riva al lago deve partire dal cancello ovest del parco di Villa Favorita e terminare alla scalinata degli Oleandri. Un percorso completo, dunque, lungo gli 800 metri della riva.
Per capire la fattibilità del cammino sul lago, per i municipali luganesi può essere istruttiva una passeggiata fuori porta, a Losanna, per percorrere il Sentier des Rives du Lac, tra Ouchy e Pully, che passa davanti alla casa che fu del generale Guisan.
Ridare al pubblico, agli abitanti di Lugano, del Ticino e ai turisti la possibilità di percorrere il viale a lago è un’occasione unica e preziosa. «Il mezzo chilometro che dovete fare dal cancello alla Pinacoteca, il lungo viale alberato a cipressi che costeggia il lago a poco a poco vi porta lontani dal frastuono e dai soliti pensieri, l’animo si raccoglie: il verde l’acqua le statue i nani con la fisarmonica, le montagne, ogni cosa concorre, giungete in stato di grazia all’ingresso della galleria»: sono parole dello scrittore Piero Bianconi, pronunciate a Radio Monteceneri in occasione dell’apertura della galleria d’arte della Collezione Thyssen-Bornemisza, nel 1949*.
Come detto, la consultazione si è conclusa a fine maggio. Il Municipio ha ricevuto una trentina di osservazioni, per lo più critiche. Potrà correggere il compito, prima di confrontarsi con il Legislativo. Se non lo farà, significa rinunciare all’uso pubblico del viale sulla riva del lago. Una scelta che non rispetta il volere del Consiglio comunale. Consiglio che, se coerente, rimanderà al mittente, al Municipio, la proposta di «Promenade Favorita», una passeggiata inquinata, senza il lago, ma ricca di tossico CO2.
Nota
* Citato in: Storia della Villa Favorita, Il Cantonetto, dicembre 2021.