La nutrita gestione naturalistica di molti spazi

Fondazione Natura & Economia - Un marchio di qualità per le zone verdi governate mantenendone lo stato spontaneo
/ 25.04.2022
di Elia Stampanoni

La Fondazione Natura & Economia promuove e certifica la gestione naturalistica degli spazi verdi, siano essi giardini pubblici o privati, ma anche superfici legate ad aziende, immobili, scuole o cave d’estrazione. Per ottenere l’attestazione è necessario rispettare alcuni criteri stabiliti dalla fondazione, la quale ha ormai superato il mezzo migliaio di istituzioni affiliate, suddivise in quattro categorie principali. Oltre a rilasciare un certificato riconosciuto a livello nazionale, Natura & Economia sostiene pure la pianificazione e la realizzazione degli areali secondo le sue direttive (si veda anche «Azione» del 9 agosto 2021).

Il settore «natura e lavoro», il più nutrito e variato, contempla ditte, aziende di trasporti, industrie, banche, musei, ospedali, negozi, commerci, impianti sportivi, alberghi o ristoranti. In questi contesti è richiesta una sistemazione naturale di almeno il trenta per cento dell’area esterna. I criteri sono molteplici e spaziano tra stagni, zone umide o corsi d’acqua, i quali devono essere gestiti analogamente allo stato spontaneo. Possono poi essere valutati i frutteti ad alto fusto, i bordi erbacei, i prati fioriti, il bosco, le alberature, le siepi e altri ambienti presenti nelle aree esterne alla struttura.

Superfici che devono poter ospitare specie indigene adatte alla situazione, mentre biocidi e concimi non sono ammessi nelle zone naturali, così come gli erbicidi sono completamenti esclusi. I prati sono falciati al massimo due volte l’anno, gli accessi e i luoghi di sosta hanno un fondo permeabile. Questi sono solo alcuni dei parametri per proporsi alla certificazione, che avviene dopo esame della domanda e dopo sopralluoghi effettuati da persone esperte, a cui si aggiungono ulteriori raccomandazioni.

Criteri analoghi valgono anche per il settore «natura e abitare», vale a dire principalmente per abitazioni o complessi residenziali, con complementi o precisazioni, per esempio per le aree di gioco. La Fondazione Natura & Economia, in collaborazione con l’Associazione Svizzera dell’Industria degli Inerti e del Calcestruzzo (ASIC), certifica anche il settore della cave d’estrazione, dove si garantisce che esse siano gestite nel rispetto dell’ambiente. Si offre pure un sostegno tecnico nella progettazione e realizzazione di misure a favore dell’ecosistema, dato che i siti di scavo possono diventare delle isole di biodiversità. Per fare un esempio, l’anno scorso la ditta Alfredo Polti SA in Valle Calanca ha ottenuto il label di qualità in virtù della gestione naturalistica della cava di Arvigo dove, come si legge nel certificato, si trovano una ricca flora e fauna indigena, garantita dai preziosi ambienti inclusi nella cava, per complessivi 103mila metri quadrati.

Compie tre anni invece il certificato «giardino del futuro», pensato per queste preziose strutture, che possono essere allestite con una ricchezza di cespugli, fiori indigeni e molteplici ambienti, per il benessere di piante e animali, ma non solo. Come precisa Roberto Buffi, responsabile dell’Ufficio regionale della Fondazione per la Svizzera italiana, «un aspetto importante per questo e gli altri settori è il benessere che un giardino naturale procura, la sua bellezza e non da ultimo il suo ruolo benefico in relazione ai cambiamenti climatici».

Per la certificazione, riesaminata ogni cinque anni, è innanzitutto necessario effettuare una richiesta che, per la Svizzera italiana, va indirizzata all’ufficio regionale di Tenero-Contra. Come detto, gli attestati sono rilasciati solamente dopo una visita del sito, ma anche dopo attenta valutazione e approvazione del Consiglio di fondazione, in cui siedono rappresentanti del settore economico, politico e ambientale. I costi per il richiedente variano a dipendenza della situazione (settore e numero di collaboratori) e la Fondazione offre una serie di tavole informative per segnalare i pregi del luogo, in particolare le piante e gli animali che vi vivono.

Attualmente (dati di fine 2021), più di 530 istituzioni sono certificate nei quattro settori, coprendo un’area verde di circa 40 milioni di metri quadrati, ossia 4mila ettari. Si tratta di una trentina di giardini, di circa 400 aziende o abitazioni che gestiscono le aree verdi in chiave naturalistica e di oltre 100 cave di estrazione gestite nel rispetto dell’ambiente. L’areale più piccolo è quello presso il bacino idrico dell’azienda IWR di Bruderholz (220 mq), mentre il maggiore è quello del Centro logistico dell’esercito, con i 2’356’050 mq dell’arsenale di Hinwil.

Nell’elenco delle aziende certificate, visibile online sul portale web della Fondazione, spicca anche la Migros, con una quarantina di spazi in vari settori, dall’alimentare, ai trasporti, dall’industria agli impianti per il tempo libero e sport, senza dimenticare il commercio, l’industria o i complessi residenziali. Nella Svizzera italiana sono due le strutture di Migros attualmente certificate: l’area in vetta della Ferrovia Monte Generoso di Capolago e le zone verdi del complesso DO-IT + Garden di Losone.

La Fondazione Natura & Economia è stata ufficialmente creata nel 1996 dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), dall’Associazione svizzera dell’Industria degli inerti e del calcestruzzo (ASIC) e dall’Associazione svizzera dell’industria del gas (ASIG), a cui in seguito si sono aggiunti diversi sostenitori e patrocinatori, tra cui anche Migros.