La nuova giovinezza del Maggiolino

Motori Nata nel 1938, è rimasta in produzione sino al 2003 e ora può tornare in strada elettrificata: parliamo della Volkswagen Typ 1
/ 23.03.2020
di Mario Alberto Cucchi

Maggiolino oppure Maggiolone, Käfer per i tedeschi, Beetle per gli inglesi, Kever nei Paesi Bassi, Cocinelle per i francesi, Fusca per i brasiliani. È sempre lei, la Volkswagen Typ 1 nata nel 1938 e rimasta in produzione sino al 2003. Indubbiamente è l’automobile tedesca più conosciuta al mondo. Ne sono stati costruiti in tutto oltre 21 milioni di esemplari. Nel 1999 è stata nominata tra le cinque automobili più influenti del XX secolo. La disegnò Ferdinand Porsche, a cui fu commissionata la realizzazione di una vettura con queste caratteristiche: capacità di trasportare cinque persone o tre soldati e un mitragliatore, viaggiare oltre i 100 chilometri orari consumando in media 7 litri per 100 km e non avere prezzo superiore ai 1000 Reichsmark. Un operaio guadagnava in media 130 Reichsmark al mese.

Non parliamo del Maggiolino solo per amarcord, ma perché c’è una novita: chi oggi ha ancora un Maggiolino in garage potrebbe donargli una seconda giovinezza. In un momento in cui numerosi automobilisti prendono in considerazione l’idea di passare alla «trazione» elettrica, pare divenire concreta la possibilità di trasformare la vecchia auto sostituendo il motore a scoppio con uno elettrico.

Come? Ad esempio, grazie al progetto eKafer nato dalla collaborazione tra Volkswagen e l’azienda tedesca eClassic (www.e-classics.eu). Quest’ultima è specializzata proprio nella conversione di veicoli elettrici. La base di partenza è la meccanica utilizzata sulla Volkswagen e-Up venduta nelle concessionarie. Si tratta quindi di un motore moderno e affidabile di grande produzione che sostituisce il gruppo propulsore a benzina tolto dall’auto.

I quattordici pacchi batterie, per una potenza totale di 36,4 kWh sono collocati nella parte inferiore del telaio stesso. Il cambio come per tutti i veicoli elettrici è esclusivamente automatico. E le prestazioni? Sono simili a quelle del modello originale per potenza e velocità massima. In totale silenzio e senza consumare un goccio di benzina può infatti raggiungere i 150 orari grazie a una potenza massima di 82 cavalli. Quello che cambia è l’autonomia, su questa versione elettrica è di 200 chilometri. Quanto basta per un utilizzo a breve e medio raggio.

Tutto è stato studiato dai progettisti Volkswagen perché si tolgano le vecchie parti per piazzare al loro posto facilmente le nuovi componenti più tecnologiche e meno ingombranti. Bisogna capire se Volkswagen riuscirà in modo ufficiale a predisporre tutte le pratiche relative alla ri-omologazione del Maggiolino in versione elettrica nelle varie nazioni. L’obiettivo ambizioso sarebbe quello di riuscire a far montare il kit elettrico direttamente nelle concessionarie Volkswagen.

Il costo del kit di trasformazione? Da nababbi. A seconda di quello che si vuole fare per una eKafer si possono spendere sino a 100mila franchi. Va detto che per rendere la trasformazione davvero appetibile non andrebbero superati i 10mila franchi. Al di là di questo, l’importante per mantenere il valore collezionistico è ricordarsi di mettere da parte tutte le parti originali con tanto di spinterogeni e carburatori.

Costo a parte, una cosa è certa: oggi più che mai l’idea anticonsumistica di riportare in vita il proprio Maggiolino rendendolo 2.0 ed ecologico piace a molti appassionati.