La nuova Accademia per i pompieri

Professioni – A Lugano è stata da poco creata la nuova Accademia per pompieri professionisti, è la quarta in svizzera. Ne parliamo con Federico Sala comandante dei pompieri luganesi
/ 30.05.2022
di Stefania Hubmann

Grazie alla nuova Accademia per pompieri professionisti istituita dal Corpo civici pompieri della Città di Lugano è ora possibile seguire questa complessa formazione anche in italiano. La scuola è la quarta a livello svizzero, la prima ed unica in lingua italiana. I corsi hanno preso avvio all’inizio di quest’anno con l’obiettivo di preparare dodici aspiranti pompieri all’esame federale previsto nel novembre 2023. L’apertura di un’Accademia significa per Lugano e l’intero Ticino un impulso alla formazione sul territorio, allo scambio di esperienze sul piano nazionale e internazionale e allo sviluppo di nuove competenze che passano anche da un Centro di formazione in fase di pianificazione. Per il comandante dei pompieri luganesi, Federico Sala, il 2022 è un anno di svolta anche nell’ambito del Corpo stesso, con interventi che spaziano dall’introduzione della bodycam al distaccamento all’aeroporto di Agno, alla ristrutturazione della caserma con annessi appartamenti.

L’Accademia rappresenta però un traguardo speciale, conseguito grazie al sostegno delle autorità cittadine e frutto di un impegno pluriennale. Spiega il comandante: «Per aprire un’Accademia è necessario ottenere l’autorizzazione dell’Organizzazione del Mondo del Lavoro Pompieri (OdMLP) che sovrintende alla formazione in tutto il Paese. L’accreditamento è stato confermato a fine 2020 dopo una lunga fase di preparazione sottoposta alla valutazione dell’Organizzazione. Affidata alla direzione di Ramon Petsch, la scuola è stata predisposta in tutti i suoi dettagli durante il 2021. Il primo corso è iniziato lo scorso febbraio, il secondo tre mesi dopo. Le due classi sono formate da sei aspiranti pompieri ciascuna, di cui cinque del nostro Corpo e uno del Centro d’intervento del San Gottardo».

Va precisato che in Ticino la Città di Lugano è l’unica a disporre di pompieri professionisti. Nei corpi di centri quali Biasca, Bellinzona, Locarno e Mendrisiotto, oltre ai volontari (il 90,1% dei pompieri attivi in Ticino) vi sono pompieri permanenti. Alcuni professionisti sono inoltre inseriti in corpi aziendali, come appunto quello della galleria del San Gottardo. Per la lotta contro gli incendi boschivi sono presenti su tutto il territorio del Canton Ticino Corpi pompieri o Sezioni di montagna (specialisti).

Fino ad oggi l’aspirante pompiere professionista doveva seguire la formazione in uno degli altri tre centri nazionali. Ginevra e Zurigo sono le sedi storiche di questo iter formativo alle quali si è aggiunta Losanna. «Per chi parla italiano – prosegue Federico Sala – il percorso era ostacolato dall’impiego di due lingue differenti, benché avesse a disposizione un traduttore durante gli esami finali. L’obiettivo dell’Accademia è di facilitare la formazione per portare tutti i partecipanti a sostenere l’esame federale con successo. Le classi sono piccole proprio per seguire bene ogni candidato, permettendogli di colmare eventuali lacune pur lavorando in gruppo. Lo spirito di squadra è infatti molto importante nell’attività pompieristica che spazia dal soccorso (anche in acqua) agli incendi, dalle alluvioni agli incidenti, dagli eventi naturali alla dispersione di sostanze pericolose».

Quali quindi le tappe della preparazione necessaria per affrontare queste difficili situazioni ricche di incognite? Risponde il nostro interlocutore: «La durata della formazione è di diciotto mesi, di cui sette in modalità scolastica e undici sotto forma di stage. Le conoscenze acquisite nelle due modalità toccano tutti i campi di attività. Particolare attenzione viene inoltre accordata alla salute del pompiere con un’accurata preparazione fisica. Il percorso formativo è suddiviso in tre sessioni con altrettanti stage ed esami. Questi ultimi permettono di effettuare due verifiche intermedie e una finale, in modo da arrivare all’esame federale preparati e sereni. Gli stage si svolgono sia nel proprio Corpo sia in esterno per alcune forme di perfezionamento. Ad esempio i pompieri di Lugano svolgono un periodo di pratica al Centro d’intervento del San Gottardo, specializzato nelle operazioni in galleria. Per tutti è pure previsto uno stage presso un ente sanitario, così da acquisire conoscenze basilari sui primi soccorsi. I pompieri devono inoltre essere in grado di guidare qualsiasi mezzo del proprio Corpo». Le specializzazioni e le relative collaborazioni sono sempre più importanti, perché assicurano proficui scambi di esperienze sulle tecniche d’intervento e sui materiali. Per la formazione sugli incendi al chiuso (appartamenti, scantinati, autorimesse) l’Accademia ticinese fa capo alla scuola di Zurigo, mentre a livello internazionale i pompieri luganesi sono gemellati con il corpo di Montecarlo con relativi scambi a livello formativo. L’Accademia è aperta a donne e uomini fra i 18 e i 35 anni in possesso di una formazione professionale conclusa. Sovente gli iscritti sono già attivi quali pompieri volontari.

Gli spazi per le esercitazioni al momento sono limitati e per certi versi pericolosi, se si considera che una gran parte viene effettuata sul piazzale della caserma di Lugano, che riceve circa dieci chiamate al giorno. Precisa il comandante Sala: «Per alcuni addestramenti ci rechiamo già al Piano della Stampa dove la Città ci ha messo a disposizione l’ex depuratore. Al momento stiamo vagliando con le autorità la possibilità di trasformare questa struttura in un vero e proprio Centro di formazione. La nuova Accademia ne ha bisogno (tutti gli istituti svizzeri ne sono dotati), ma il Centro può fungere da punto di riferimento anche per altri enti». Per quanto riguarda la caserma, dovrebbero partire a breve i primi lavori di ristrutturazione che interesseranno anche i sedici appartamenti dei pompieri.

Assicurare l’intervento in 10 minuti nel contesto cittadino e in 15 in quello extra urbano (come prevedono le disposizioni nazionali) diventa per il Corpo di Lugano una sfida crescente a causa del traffico. Ecco perché quest’anno è prevista la creazione di un distaccamento ad Agno, nella sede dell’aeroporto. Sarà così intensificata anche la collaborazione con i pompieri dello scalo. Altra questione in fase di valutazione, soprattutto per le implicazioni giuridiche, è l’uso da parte dei pompieri di una videocamera che registri l’intervento (tipo bodycam). Per il comandante questo apparecchio è utile a più livelli: formativo, investigativo e non da ultimo a tutela dei pompieri medesimi, chiamati a svolgere un intervento di forza maggiore che per sua stessa natura viola la sfera privata del cittadino. Malintesi e reazioni iniziano a farsi sentire e questo strumento favorirebbe i chiarimenti. Assieme alla tecnologia e alle altre forme di progresso, la nuova Accademia è una tappa essenziale per rimanere all’avanguardia e confrontarsi ai massimi livelli con il resto della Svizzera e fuori dai confini nazionali. Il Ticino si sta muovendo unito pure per quanto riguarda il reclutamento dei pompieri volontari. A fronte di un notevole calo registrato nell’ultimo decennio, la Federazione pompieri Ticino (FPT) ha lanciato quest’anno una vasta campagna cantonale (www.diventapompiere.ch) che ha già fatto registrare ottimi riscontri per quanto riguarda la partecipazione alla serata informativa.

Per i pompieri – forza di primo intervento in caso di pericolo in un vasto spettro di situazioni – formazione, aggiornamento, logistica e collaborazioni esterne diventano parametri sempre più importanti. Al centro resta però la persona, uomo o donna, che con colleghe e colleghi in un prezioso lavoro di squadra affronta le incognite di un’emergenza con competenza e dedizione.

Informazioni
www.pompierilugano.com