Le informazioni meteo? Ora è possibile ottenerle in modo personalizzato, à la carte, secondo contenuti propri ritenuti da ognuno di maggiore interesse, dalle previsioni agli aspetti climatologici, ai diversi dispositivi digitali che aprono letteralmente finestre e orizzonti, basti pensare all’accesso alle webcam. Forza della tecnologia, forza del nuovo sito Internet di MeteoSvizzera (disponibile su www.meteosvizzera.ch) e inaugurato da pochi giorni dall’Ufficio federale di meteorologia e climatologia, che ha così voltato pagina rispetto alla versione online risalente a quasi un decennio fa, creata nel 2014.
Con pochi clic, gli utenti possono ora vedersi restituite con immediatezza le immagini del tempo che fa e che farà, informazioni preziose per il nostro vivere quotidiano, ma pure proiettare il proprio sguardo verso orizzonti più lontani sul clima, visualizzare in modo chiaro l’aumento delle temperature e accedere a una crescente vastità di dati e informazioni.
Per conoscere le principali novità del nuovo web, abbiamo interpellato Marco Gaia, responsabile del Centro regionale sud dell’Ufficio di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera Locarno-Monti: «Sono quattro, essenzialmente, gli aspetti principali di innovazione del nostro sito: da un lato la grafica, che abbiamo cercato di rendere più attrattiva; il secondo aspetto è tecnologico: quello rimasto online fino allo scorso ottobre era stato sviluppato con la tecnologia di dieci anni fa, oramai in parte obsoleta; il terzo aspetto riguarda tutti i «favoriti» che gli utenti possono ora salvare: il sito è infatti costruito con una serie di pagine statiche, con delle informazioni che non cambiano nel tempo e tutta una serie di «applicazioni», si tratta di visualizzazioni con immagini e dati che si possono memorizzare a proprio piacimento, personalizzandoli, così che ognuno possa creare il proprio sito meteorologico. Il quarto elemento attiene a nuovi contenuti, in particolare, ma non solo, in relazione al cambiamento climatico, fra cui il potenziamento delle nozioni lessicali in ordine alfabetico, riunite nella sezione «Il tempo e il clima dalla A alla Z». Abbiamo mantenuto, rinnovandola, la possibilità di accedere alle gettonate previsioni localizzate. E, ancora, vi è la possibilità di consultare il nostro blog giornaliero o di ricevere informazioni sulle allerte meteo, nonché la riproposta delle webcam attraverso le quali è possibile visualizzare, più agevolmente di prima, la situazione meteo in tutte le località della Svizzera».
Nel nuovo sito di MeteoSvizzera si trovano in rilievo anche informazioni importanti sui cambiamenti climatici, tra cui il recente e inquietante dato secondo cui ottobre è stato il mese più caldo dal 1864, anno in cui sono iniziate le misurazioni. «Sulla prima pagina del sito viene proposta una serie di grafici, che illustra proprio l’andamento meteorologico dell’anno in corso, ma poi abbiamo ampliato la parte di informazioni generali sui cambiamenti climatici in Svizzera e nel mondo per offrire conoscenze di prima mano, scientificamente affidabili e valide e dunque dare a ognuno l’opportunità di farsi la propria opinione».
Il clima rappresenta un macrotema e come tale annovera un’immensa quantità di dati. La collaborazione con il Centro svizzero di calcolo scientifico di Lugano si rivela indispensabile? «Sì, per il calcolo delle previsioni giornaliere facciamo capo al Cscs. Molti dei dati pubblicati nel nostro sito Internet rappresentano l’esito di operazioni eseguite dai supercalcolatori del Centro svizzero di calcolo scientifico di Lugano. Senza i supercalcolatori non sarebbe possibile elaborare previsioni meteorologiche». Vi affidate anche all’intelligenza artificiale? «La stiamo utilizzando, ma finora solo a livello sperimentale. Abbiamo dei progetti di ricerca in corso, orientati a studiare dei metodi basati su questi nuovi algoritmi, applicandoli alla meteorologia. Per il momento siamo in una fase di progetto sperimentale e se i risultati saranno confortanti, evidentemente cercheremo di passare alla loro applicazione».
Il mancato accordo quadro tra la Svizzera e l’Unione europea ha tuttavia portato all’esclusione dal progetto internazionale Destination Earth, che prevede di produrre entro i prossimi dieci anni un gemello digitale della terra, ricavato usando supercomputer e intelligenza artificiale. «Posso solo confermare. A seguito di questa impasse politica, il risultato è che anche MeteoSvizzera è entrata a far parte di quella lunga lista di istituti di ricerca svizzeri che non hanno più la possibilità di accedere a questi importanti progetti europei. E per la meteorologia è un brutto colpo: le nuvole non si fermano alle frontiere. La meteorologia deve poter contare sulla collaborazione internazionale, ce lo richiedono proprio i diversi Paesi, basti pensare che a livello svizzero abbiamo conoscenze specifiche utili per i nostri partner di ricerca, come ad esempio le informazioni sui fenomeni tipici dell’arco alpino, realtà inesistenti in altre nazioni. Si tratta di progetti internazionali di ricerca che gettano le basi sui metodi di previsioni meteorologiche dei prossimi decenni, e se noi non possiamo più parteciparvi, a lungo termine rischiamo di perdere il treno».