La pandemia di Coronavirus ha portato la FIA – Federazione Internazionale Automobile – a decidere di rinviare altri tre Gran Premi di Formula Uno. Dopo Australia, Vietnam, Bahrain e Cina è stato deciso il rinvio dei GP di Olanda (3 maggio), Spagna (10 maggio) e Montecarlo (24 maggio). «La FIA e la F1 contano di cominciare il Mondiale 2020 non appena vi saranno le condizioni di sicurezza».
Ma la Formula 1 non resta ai box. Sette team inglesi – Mercedes, McLaren, Williams, Red Bull, Racing Point, Haas e Renault – fanno fronte comune contro il Covid-19 dando vita al progetto Pitlane, tramite il quale mettono a disposizione del governo del Regno Unito le proprie competenze e capacità tecnologiche per la progettazione e la rapida prototipazione di dispositivi sanitari indispensabili nell’affrontare l’emergenza. Tutti uniti, insomma, non solo il mondo dello sport automobilistico, ma il mondo delle quattro ruote nel suo insieme. Se da una parte viene sospesa la fabbricazione di auto, dall’altra non tutti gli stabilimenti chiudono. Un esempio? Lamborghini blocca la produzione di supercar, ma nel frattempo avvia la produzione di mascherine chirurgiche e visiere protettive mediche. Come? Riconvertendo alcuni reparti del suo stabilimento di Sant’Agata Bolognese.
Il progetto è stato affidato alla selleria – reparto dedicato alla realizzazione degli interni e delle personalizzazioni delle Lamborghini – e permetterà di realizzare mille mascherine al giorno, alle quali si affiancheranno 200 visiere protettive mediche in policarbonato realizzate con l’uso di stampanti 3D. Anche Mercedes ha messo a disposizione del settore medico la competenza nella stampa 3D. Il costruttore tedesco utilizza già le macchine da stampa tridimensionale per produrre ogni anno fino a 150mila componenti in plastica e metallo. Questa capacità può ora essere pienamente utilizzata per scopi medici rendendo disponibili tutti i processi di stampa 3D comuni: stereolitografia, Selective Laser Sintering e Fused Deposition Modelling a Selective Laser Melting.
Ford Motor ha scelto di collaborare con GE Healthcare negli Stati Uniti per costruire 50mila ventilatori polmonari nel Michigan entro i prossimi 100 giorni al fine di aiutare a soddisfare la domanda interna. Ford prevede di produrre 1500 ventilatori entro la fine di aprile, 12mila entro la fine di maggio e 50mila entro il 4 luglio. Successivamente l’azienda sarà in grado di costruire fino a 30mila ventilatori al mese se necessario. Da parte sua il Ceo di Tesla Elon Musk ha dichiarato che la sua fabbrica di New York riaprirà a breve per produrre ventilatori, utilizzando una serie di parti dei veicoli, tra cui il display del sistema di infotainment della berlina Model 3. Il computer di bordo viene utilizzato per controllare i sensori su un collettore del flusso d’aria e lo schermo viene utilizzato per monitorare la respirazione del paziente.
Anche Fiat Chrysler Automobiles interviene aiutando coloro che sono in prima linea nella lotta alla pandemia di Coronavirus producendo e donando più di un milione di mascherine protettive al mese realizzate attraverso la conversione di alcune linee produttive.
Questi sono solo alcuni esempi, ma ve ne sono molti altri. L’industria automobilistica mondiale con la sua avanzata tecnologia, con i suoi ingegneri, con i suoi centri di ricerca e sviluppo, con le sue linee produttive si è messa al servizio della sanità per combattere il nemico comune: Covid 19.
La formula uno non resta ai box
Motori - Sette team inglesi fanno fronte comune contro il Covid-19 dando vita al progetto Pitlane, e contemporaneamente si mobilita l’intero mondo delle quattro ruote
/ 20.04.2020
di Mario Alberto Cucchi
di Mario Alberto Cucchi