Il gentleman-driver Alfonso Rizzo e la Bugatti blu T 23 del 1925 con cui ha partecipato all’edizione 2019 della Mille Miglia con il numero di gara 21.

La corsa più leggendaria del mondo

Motori - Alla Mille Miglia vince chi arriva in fondo con la propria auto d’epoca, e intanto la Mercedes che festeggia i suoi 125 anni di Motorsport ha presentato il suo supertecnologico Suv elettrico EQC
/ 20.05.2019
di Mario Alberto Cucchi

Qual è la «corsa più bella del mondo»? Secondo molti appassionati di motori è la Mille Miglia. Sulle strade della leggendaria competizione anche quest’anno si è corsa la rievocazione storica. Quattrocentotrenta equipaggi in gara e 1801 chilometri percorsi in quattro tappe. Partenza alle prime luci dell’alba del 15 maggio da Brescia per poi passare da Ferrara, Urbino, Fabriano, e infine scendere sino a Roma dove le bellissime auto d’epoca sono arrivate il 16 notte. E da lì, di corsa, si torna a percorrere la Mille Miglia, su di nuovo per l’Italia. Radicofani, Siena, Montecatini, Bologna, Parma sino all’arrivo a Brescia, il sabato 18. 

Chi ha vinto? Tutti quelli che sono giunti sino in fondo. Non scontato, dato che si partecipa con auto da corsa d’epoca su strade più o meno aperte al traffico. Una gara che lascia dietro di sé una scia di benzina e di olio. Una corsa in cui i piloti arrivano sul traguardo con il viso sporco di fumo. D’altronde, come potrebbe essere diverso guidando, ad esempio, una Bugatti T 23 del 1925?

«Il museo viaggiante più grande del mondo», così Enzo Ferrari definì la Mille Miglia. Mercedes-Benz quest’anno l’ha scelta per festeggiare i suoi 125 anni di Motorsport. D’altra parte il successo di oggi e di domani spesso affonda le sue radici nelle glorie del passato che ancora infiammano gli appassionati. Lo sanno bene gli uomini della Casa di Stoccarda che, festeggiando i successi del passato e del presente, contemporaneamente hanno annunciato l’entrata in produzione del supertecnologico Suv elettrico EQC. 

Prodotto nello stabilimento di Brema, è la prima vettura della Stella che rende la mobilità elettrica adatta all’uso quotidiano. EQC 400 4Matic con i suoi 471 chilometri di autonomia è pioniera della nuova idea di mobilità del Gruppo tedesco. Veicoli connessi, autonomi, condivisi ed elettrici. 

CASE è l’acronimo che in inglese identifica questa strategia ovvero Connected, Autonomous, Shared, Electric. L’EQC dispone di un caricatore di bordo raffreddato ad acqua con una potenza di 7,4 kW, idoneo dunque per la ricarica con corrente alternata a casa. Ci vogliono 11 ore. Otto ore per l’80 per cento di carica. Tempi che si riducono moltissimo  utilizzando una stazione di ricarica veloce a corrente continua (400 volt e 300 ampère). In questo caso bastano circa 40 minuti per recuperare l’80 per cento della carica. E una volta che le batterie sono cariche bastano solo 5,1 secondi per scattare da ferma a cento orari. Due motori elettrici, uno per asse, per una potenza complessiva di 300 kW, pari a 408 cavalli. La coppia è di 760 Nm. Numeri da capogiro. 

«L’EQC non è solo sinonimo di progressive design, dinamiche di guida entusiasmanti e di una gamma ideale all’uso quotidiano – ha dichiarato Britta Seeger, membro del Board of Management di Daimler AG – è un importante driver di servizi intelligenti che anticipano e soddisfano le esigenze dei nostri clienti. L’utilizzo del veicolo a lungo termine e senza preoccupazioni è il nostro focus». 

Bello guardare la Mille Miglia, ma poi gli automobilisti di oggi vogliono auto sempre più silenziose e meno inquinanti. Comode, sicure e poco impegnative. Se poi si guidano o si potranno guidare da sole, anche meglio. Il prezzo? Da 84’900 franchi svizzeri.