La community dei GenGle

Famiglie monoparentali – Il primo social network italiano dedicato ai genitori single arriva anche in Svizzera
/ 20.02.2017
di Alessandra Ostini Sutto

Sono molti oggigiorno i genitori single che in seguito a una separazione si ritrovano ad affrontare una nuova condizione, a volte inaspettata o non condivisa. Uomini e donne che si trovano da soli di fronte ai figli, con cui organizzare e intraprendere una nuova vita e cercare un nuovo equilibrio. Nonostante la diffusione del modello di famiglia monoparentale, il genitore single può ancora riscontrare difficoltà, per esempio a conservare i rapporti sociali o ad instaurarne di nuovi. Con inevitabili ripercussioni sul benessere dei figli.

«In un momento in cui mi sentivo veramente persa, fragile e vulnerabile e mi sembrava che le persone intorno a me fossero tutte felicemente sposate, ho ideato GenGle, il primo social network in Italia dedicato ai genitori single, che dalla metà di marzo sarà presente pure in Svizzera», afferma la fiorentina Giuditta Pasotto, mamma single di due bambini di 5 e 10 anni e a sua volta figlia di genitori separati. Una bella intuizione nata da un bisogno soggettivo: «Il bisogno di supporto e condivisione è immenso quando si affrontano situazioni così difficili; proprio per questa ragione la prima missione del sito è quella di accogliere chi necessita di confrontarsi con persone con un vissuto analogo al proprio, per ripartire».

E GenGle vuole proprio essere il motore di questa nuova partenza. Il nome del sito è una sorta di neologismo per denominare i «genitori single», siano essi separati, divorziati o vedovi. I «gengle» – come un po’ tutti – hanno bisogno di un posto sicuro dove incontrare persone positive con interessi comuni. Lo scopo della piattaforma è quindi quello di creare una rete di aiuto reciproco, all’interno della quale unire le forze, sostenersi nei momenti di difficoltà, condividere il tempo libero in compagnia dei propri figli o ancora ricevere idee e consigli e scambiarsi opinioni ed esperienze.

Iscriversi è gratuito, semplice e veloce: l’unico requisito è quello di essere un genitore single. Una volta completata l’iscrizione, su www.gengle.it l’utente può aderire alle proposte altrui (selezionabili in base al luogo e alla tipologia di attività) o farne delle proprie, creando così la propria rete di amicizie. «Il sito è stato pensato per essere il più elementare e intuitivo possibile e le proposte possono essere le più disparate: un raduno, una cena in pizzeria, una gita al mare o un pomeriggio alle giostre», spiega l’ideatrice e amministratrice di GenGle, che lavora come fotografa e web designer. La bacheca della propria regione è lo spazio per lo scambio dell’usato e la ricerca del lavoro. Il sito presenta poi le sezioni «Vacanze», «Consulenti», che aiuta a trovare professionisti della propria regione, per esempio per un consulto legale o un supporto psicologico e «Convenzioni», dove aziende, strutture o negozi propongono offerte a tariffe agevolate per i membri della community.

Nel concetto di «rete» risiede uno degli elementi chiave del successo: «Se all’inizio per avere o scambiare informazioni i genitori si rivolgevano direttamente a me, con il passare del tempo e il crescere del gruppo, qualcuno tra di loro ha capito che poteva avere un ruolo attivo nel progetto», commenta Giuditta Pasotto, «ed è così che oggi siamo diventati una “community”, all’interno della quale l’apporto del singolo è fondamentale per la crescita della rete di supporto». Segnalare se si svolge un lavoro che può tornare utile a qualcuno, condividere il link di una ricerca di impiego o l’annuncio di un appartamento sono piccoli gesti che possono avere un grande impatto sulla vita di qualcuno. «Scambiare i vestiti che i nostri figli non mettono più è un modo di risparmiare e socializzare, mentre segnalare un’occasione per incontrarsi può risultare un ottimo modo per condividere le spese e divertirsi in compagnia», continua l’imprenditrice.

In una società dominata dall’individualismo, questa piattaforma ha trovato la formula vincente ponendo le persone al centro e riuscendo a far emergere la volontà di mettersi in gioco, condividere esperienze reali e collaborare. «Il fatto di puntare tutto sul reale, pur essendo un social, è un altro degli elementi del successo di GenGle», afferma la mamma in carriera, «amo dire che GenGle è uno strumento virtuale per un sostegno reale: il web è solo uno strumento, che porta gli utenti a vedersi, condividere esperienze e creare legami reali».

Creato nel settembre del 2015, il social per genitori single conta oggi oltre 29 mila utenti. «Attualmente – dice Giuditta Pasotto – il rating di crescita degli iscritti è di circa 5-600 al mese, e questo senza che io abbia mai fatto pubblicità. Il target è molto ampio: genitori single molto giovani con figli piccoli, ma anche nonni con figli grandi che si sono separati dopo tanti anni di matrimonio. In un primo tempo ad aderire erano soprattutto le donne, ma ora gli uomini costituiscono il 40%; l’estrazione sociale è eterogenea».

Ma in che modo influisce GenGle sulla vita dei suoi utenti? «A titolo personale, posso dire che ora i miei bambini riescono a parlare tranquillamente della loro situazione, che abbiamo sempre qualcosa da fare nei weekend e che io non ho più paura di fare le cose da sola», afferma la «madre» di GenGle.

Per tutti questi motivi, GenGle sta ottenendo un buon riscontro, e non solo in Italia. «Abbiamo iscritti da tutte le parti del mondo e, ovviamente, dalla vicina Svizzera – precisa Giuditta Pasotto – si tratta di italiani che vivono nel vostro Paese e si iscrivono perché quando tornano in patria per le vacanze si sentono isolati. Oltre ai parenti, non possono più contare sulle amicizie di un tempo. Grazie a GenGle possono mettersi in contatto con persone della loro città d’origine per condividere delle attività o partecipare ad eventi». Non possono però fare la stessa cosa nella loro città di residenza, perché al momento questo servizio è offerto da GenGle solo per l’Italia. Ma la situazione sta per cambiare: «Dal 15 marzo GenGle arriverà in Europa, e quindi anche in Svizzera. Non sarà, per ora, tradotto, in quanto inizialmente dedicato agli italiani che vivono all’estero. Successivamente è però nostra intenzione trovare dei validi professionisti del posto disposti a collaborare con noi per le nostre sezioni specifiche», spiega l’intraprendente mamma single, che a dicembre ha pubblicato, con Tommaso Sacchini, Genitori Single – Manuale di sopravvivenza per avere una relazione serena con i figli e con l’ex (Giunti editore). A fine mese uscirà, inoltre, l’app di GenGle, che renderà i servizi fruibili direttamente su smartphone o tablet.

Grazie a questo sito web, che aiuta chi ha un bambino, ma non un partner, a sentirsi meno solo, Giuditta Pasotto ha vinto un concorso regionale come miglior progetto per il sociale. «Ma il riconoscimento più grande sono i miei iscritti, quando mi mandano e-mail di ringraziamento o quando mi seguono in qualche iniziativa folle. Vuole sapere l’ultima? ho invitato tutti i “gengle” d’Italia a dormire a casa dei “gengle” fiorentini, e ha funzionato: un weekend a costo zero cui ha partecipato gente persino dal Belgio», conclude Giuditta Pasotto.