Ogni cartolina ha tante storie da raccontare, a prescindere dalla sua funzione di mezzo di comunicazione e ricordo di viaggio. Nelle mani di un collezionista poi, anche la più comune finisce per arricchirsi di ulteriori significati. E da cosa nasce cosa. È accaduto per la meta turistica della Collina d’Oro, verde, residenziale e ricca di storia alla periferia di Lugano. La passione di Ivo Gentilini si focalizza da sempre su questa sua terra d’origine, di cui raccoglie materiale filatelico sulla storia postale del Comune e cartoline in bianco e nero fino agli anni Sessanta. Parte di quest’ultima collezione (che riunisce ad oggi 350 cartoline) fu esposta nel 2013 a Montagnola. In considerazione dell’interesse storico, documentaristico, emozionale della raccolta, fu un successo dal quale scaturì, per merito della Fondazione culturale della Collina d’Oro, un nuovo, mirato e più ampio progetto portato a termine quest’anno, con l’intento di andare oltre il ricordo nostalgico per fornire un contributo alla conoscenza del territorio, profondamente trasformato a partire dagli anni Quaranta del Novecento, e della sua architettura. Il viaggio per immagini nella Collina d’Oro di un tempo è così confluito in una pubblicazione della Fontana Edizioni in formato album che si ferma volutamente negli anni Ottanta. Comprende due saggi di Riccardo Bergossi, storico dell’architettura e ricercatore all’Archivio del Moderno USI e contributi di Alessandro Soldini e Americo Bottani, presidente e vicepresidente della Fondazione sciolta nel 2014.
Il nucleo delle cartoline di Gentilini, integrato da materiale iconografico di altri abitanti del Comune, illustra con oltre 300 immagini un percorso ideale alla scoperta delle bellezze e particolarità della regione. Si parte dal laghetto di Muzzano per dirigersi verso il paese di Gentilino, oggi spaccato in due dalla strada cantonale costruita negli anni Quaranta, che accoglie in Cà di Sotto l’antica Casa Gamboni Somazzi Bottani con la facciata decorata a graffito, primo edificio della Collina messo sotto tutela da Francesco Chiesa in base alla Legge sulla conservazione dei monumenti storici e artistici del 1909. Si raggiunge poi la zona di quello che fu il castagneto e il re dei castagni, abbattuto a metà del secolo scorso, di cui oggi rimane solo il toponimo Bora da Besa. Si sale attraverso i grotti allo splendido complesso monumentale di Sant’Abbondio, bene di importanza federale e si sosta nel nucleo di Certenago per vedere la Villa Berra De Nobili oggi sede dell’American School. La tappa successiva è Arasio affacciato sul Golfo di Agno, culla dei diversi rami della famiglia Lucchini, dove nacque Pasquale Lucchini, quindi si risale a Montagnola, dove non si può non notare l’eclettica Casa Camuzzi e la contigua Torre Camuzzi sede del museo dedicato a Hermann Hesse, che visse gli ultimi 43 anni della sua vita proprio sul suo territorio. Montagnola e Bigogno furono luoghi di origine delle famiglie di architetti, artisti e capimastri emigrati in Russia, tra i quali i Camuzzi, i Gilardi, gli Adamini, i Bottani. La migrazione artistica verso tutta Europa, in particolare in Piemonte e a Torino, accomunò in passato molte altre famiglie della Collina d’Oro. Ad Agra in paese ci si imbatte oggi nel grande cantiere per il recupero e la riqualifica dello storico Palazzo Poncini e, appena fuori, nel complesso dell’ex Sanatorio per la cura delle malattie polmonari, aperto dal 1913 al 1969, che ospitò numerose personalità e intellettuali provenienti dall’area tedesca, in seguito abbandonato fino al 2004 e nel frattempo trasformato in albergo e residence.
Torniamo in territorio di Montagnola e da Cadepiano scendiamo verso il lago e Carabietta, dal 2012 anch’esso parte del Comune Collina d’Oro. D’obbligo infine una sosta a Viglio, sul versante nord-ovest della collina, che ospita il complesso degli antichi edifici dei Triaca, oggi sede del centro terapeutico Villa Argentina. Oltre agli scorci sul paesaggio, i roccoli, gli oratori, le corti, le cartoline ci regalano istantanee imperdibili lungo il percorso: dall’incedere tranquillo, in Cà di Sotto, del fattore Carlo Bettosini col carro trainato dal bue, al gruppo di adulti e bambini in posa sul tronco riverso a terra della storica pianta a Gentilino, alla prima corsa autopostale Lugano-Agra del 1916, a momenti comunitari in piazza a Montagnola davanti al negozio di commestibili Bazzari, alle donne che lavano i panni nella fontana di Agra, alla famiglia che si fa immortalare davanti alla corte dei Giorgetti a Carabietta.
La collezione di Ivo Gentilini, essendo molto più ampia della scelta di immagini pubblicata, riserva naturalmente altre sorprese sulla regione e su chi ci visse e soggiornò, come la cartolina con la chiesa di Sant’Abbondio spedita da don Aquilino Mattei a sua mamma a Osogna l’11.10.1945, nell’anno della sua nomina a parroco, o la cartolina personalizzata, spedita da Hermann Hesse in Germania, con il disegno della sua casa rossa a Montagnola tratteggiato dal pittore e illustratore Gunter Böhmer, due personalità notoriamente unite da reciproca stima e amicizia. Il sogno di Ivo Gentilini è di mettere a disposizione del pubblico la raccolta e il suo lavoro di ricerca creando un’applicazione interattiva che permetta sul territorio di scoprire luoghi e persone d’un tempo della Collina d’Oro.
Bibliografia
Collina d’Oro un viaggio nel tempo, contributi di Riccardo Bergossi, Alessandro Soldini e Americo Bottani, Fontana Edizioni, 2021