L’automobile è per molte famiglie l’acquisto economicamente più rilevante dopo quello della propria casa. Per questa ragione si tratta di una decisione che tende a essere razionale o così almeno dovrebbe. In realtà quando si compra un’auto spesso entra in gioco anche la cosiddetta «pancia», un istinto più primordiale. D’altronde l’immaginazione legata a questo mezzo inizia a prendere forma sin da quando siamo bambini, da quando cioè ci si ritrova a giocare con le automobiline: c’è sempre quella che piace più delle altre. Potremmo dunque concludere che l’acquisto di un veicolo si basi su una scelta razionale ed emozionale assieme. A conferma di ciò, anche il fatto che le quattro ruote si associano spesso ai sogni: libertà, vacanza, piacere.
Tra le tante Case automobilistiche, Jeep è una tra quelle che stimola di più gli appassionati sognatori. Questa vera e propria icona americana del fuoristrada, negli ultimi anni, ha strizzato l’occhio al mondo dei Suv senza mai rinnegare le sue origini (e la tipica calandra anteriore con le classiche sette feritoie). Oggi i raduni con centinaia di Jeep – nel recente passato se ne sono visti molti – restano poco più di un sogno nella realtà quotidiana. Ma i sogni sono necessari per avere la possibilità di sorridere al futuro. Una Renegade abbastanza ecologica e molto tecnologica che procede su una strada sterrata in montagna in modalità esclusivamente elettrica senza emettere nessuna sostanza inquinante è di fatto oggi un sogno realizzabile.
Renegade e Compass sono i due modelli scelti per iniziare il processo di elettrificazione del marchio americano. Si chiamano 4xe (ndr: si legge «4 per e») e nascono in Italia nell’avanzato stabilimento FCA di Melfi dove lavorano oltre 7mila persone. Jeep con la spina, ovvero due auto in una. Sotto il cofano si trova il power train ibrido plug-in, in grado di erogare una potenza massima complessiva di 240 cavalli. Il motore turbo a benzina da 1,3 litri, 180 cavalli, agisce sulle ruote anteriori mentre l’unità elettrica da 60 cavalli aziona quelle posteriori. La trazione è quindi integrale.
Le prestazioni sono di buon livello: bastano solo sette secondi per scattare da fermi a cento all’ora. La velocità massima è di 200 chilometri orari. Va detto che utilizzando esclusivamente il propulsore elettrico si possono raggiungere i 130 orari. Le modalità di guida disponibili sono tre: ibrido, full electric ed e-save. A queste si aggiungono funzionalità specifiche per la guida elettrificata come lo Sport Mode, l’Eco coaching e lo Smart Charging. La ricarica può essere gestita sia dalla radio Uconnect del veicolo che dal proprio smartphone. E la batteria? Ovviamente agli ioni di litio, con 11 kWh può assicurare un’autonomia in marcia elettrica sino a circa 50 chilometri. Per una ricarica completa del pacco batterie utilizzando una potenza di 7,2 kW ci vuole circa un’ora e mezza.
Le Jeep con la spina sono già in concessionaria in versione «first edition» con prezzi che partono da 44’900 franchi per Renegade e da 49’900 franchi per Compass. L’allestimento proposto è particolarmente ricco: cerchi da 19 pollici, sistema Uconnect NAV da 8,4 pollici con display touch, integrazione smartphone e connettività di bordo avanzata, impianto audio Kenwood con 9 altoparlanti, Blind Spot, telecamera posteriore, Park Assist, sensori di parcheggio, Keyless go con passive entry, specchietti retrovisori elettrici, cavo Mode 3 per la ricarica pubblica e molto altro.
Jeep offre cinque anni di garanzia del veicolo e otto anni di garanzia della batteria sino a 150mila chilometri. Quattro le colorazioni disponibili per la carrozzeria della First Edition: Carbon Black, Alpine White, Granite Crystal, Blue Shade. Una chicca?
Per la prima volta Jeep prova a portare il concetto di sostenibilità anche nella costruzione del veicolo. Il 100% del sottoscocca di Renegade sarà costituito da plastica riciclata, mentre il serbatoio sarà composto dal 40% di materiali riciclati.
Jeep: 100% ibride, 100% quattro per quattro
Motori - Renegade e Compass sono i due modelli scelti per iniziare il processo di elettrificazione del marchio americano
/ 18.05.2020
di Mario Alberto Cucchi
di Mario Alberto Cucchi