Alla Casa Anziani regionale San Donato di Intragna vivono da qualche anno due gatti e ogni tanto ne arriva un terzo in visita. Mentre accarezziamo Battista (uno dei due, l’altro si chiama Pellegrino) ce lo racconta il direttore amministrativo Stefano Hefti: «Battista vive al piano terra e al primo piano, mentre Pellegrino è ospite del reparto protetto Alzheimer».
L’impatto con gli ospiti è chiaramente positivo: «Essi li coccolano, li accarezzano e ne apprezzano la presenza, anche se dobbiamo ammettere che ogni tanto siamo confrontati con qualche risolvibilissimo contrattempo: ogni tanto sporcano e dobbiamo assicurare una igiene corretta malgrado la loro presenza, oppure quando Battista è attirato dai profumi della cucina e della sala da pranzo dove poi cerca di intrufolarsi, dobbiamo puntualmente respingerlo perché quella è una zona out per lui».
Ad ogni modo, la presenza dei due mici è fonte di grande beneficio e soddisfazione degli anziani residenti che nella stagione estiva possono pure godere della visita di altri animali: «Gli asinelli dell’asineria di Erika Bänzinger di Cavigliano vengono a trovarci due o tre volte al mese in estate, condotti nella nostra piazzetta da alcuni giovani aiutanti, dove trovano i nostri anziani che li possono accarezzare e interagire con essi fino all’ora di merenda». Un momento di incontro davvero apprezzato, dice il direttore Hefti che non nasconde come in un futuro si potrebbe estendere anche alla presenza di qualche ospite un po’ più impegnativo, come un cagnolino di qualche residente che ne farebbe eventuale richiesta.
Naturalmente andrebbero valutate alcune condizioni imprescindibili e per ora ancora nulla è stato definito, malgrado qualche indizio di apertura: «In un futuro potremmo prendere in considerazione, visti i benefici innegabili, anche questo tipo di domanda, a condizione che il residente possa prendersi cura dell’animale dal mattino alla sera (per la passeggiata del mattino o quella serale potremmo aiutare noi). Le condizioni sarebbero puntuali e riguarderebbero il fatto che l’animale non deve assolutamente essere fonte di pericolo per sé e per gli altri ospiti (pensiamo al pericolo di caduta) o arrecare fastidio agli altri residenti». Presupposti più che comprensibili in un futuro che auspichiamo non troppo lontano, quelli che il nostro interlocutore pone, atti a preservare il benessere di tutti i residenti pur senza ignorare la consapevolezza dell’importanza per gli anziani di avere al proprio fianco un piccolo e fidato amico a quattro zampe. Ad agosto dello scorso anno pure la casa anziani Greina di Bellinzona ha accolto un ospite speciale: Tom, un gatto che le è stato consegnato dalla Società protezione animali di Bellinzona e valli. È un micio bianco e nero di due anni che il presidente della Spab Emanuele Besomi ha affidato con una vera e propria cerimonia al direttore della casa anziani Greina Andrea Bordoli secondo il quale Tom risulta essere una «presenza apprezzata» a cui gli ospiti tengono parecchio.
Gli animali e gli anziani: un binomio che viene sempre più valutato per il benessere di questi ultimi, nella cognizione che l’animale aiuta a creare una dimensione di famiglia, facendo sentire gli ospiti un po’ più a casa propria. Inoltre, come per Pellegrino, il gatto della Casa anziani San Donato che vive nel reparto protetto, si è capito che questa presenza è di stimolo e può rappresentare una sorpresa ogni giorno per gli ospiti con problematiche di memoria.
Queste esperienze nostrane sono confermate dallo studio condotto su scala nazionale dalla Protezione svizzera degli animali (PSA) che ha dimostrato proprio l’influenza positiva degli animali sugli anziani, specialmente sul piano del benessere fisico e mentale. «Essi possono contribuire in maniera determinante ad accrescere la qualità della loro vita», afferma la PSA, forte di studi scientifici che hanno spiegato come gli animali abbiano un effetto benefico proprio sulla salute umana: «Nel tempo si è affermata la tendenza a prendere maggiormente in considerazione questo dato di fatto nell’assistenza agli anziani».
Ciò che ancora manca, tuttavia, sono fatti e cifre relativi a questo argomento: «Quante e quali case di riposo e per anziani consentono la detenzione di animali? Qual è l’animale domestico più comune e più popolare negli istituti? Quali sono le difficoltà che si incontrano nella gestione quotidiana degli animali detenuti dagli istituti o degli animali domestici che gli anziani possono portare con sé?», si chiede la PSA, il cui sondaggio su scala nazionale ha dato i seguenti risultati: «I gatti sono la specie più presente negli Istituti, seguiti da pesci, cani, pappagallini, maiali, galline, criceti e tartarughe». L’esperienza è generalmente positiva e le difficoltà di gestione sono quelle sulle quali ancora bisogna lavorare un po’ per rendere la convivenza maggiormente chiara e attuabile.
Anche in Ticino pare esserci una prima tendenza di risposta, con qualche gatto come animale prediletto residente, perché per il momento la sua indipendenza rende la sua gestione più semplice di quella di un cagnolino. Che peraltro non è ancora esclusa, previo regolamento che tuteli la convivenza dell’animale coi residenti stessi. E non dimentichiamo le graditissime visite degli asinelli, per la gioia degli anziani.
Invecchiare insieme
Mondoanimale - Sensibilità accresciuta sui benefici della vicinanza di animali agli anziani
/ 23.03.2020
di Maria Grazia Buletti
di Maria Grazia Buletti