In buone mani

Mondoanimale - Attitudine, formazione adeguata e competenze sono qualità necessarie per occuparsi degli animali domestici altrui
/ 04.06.2018
di Maria Grazia Buletti

Ogni proprietario di un animale domestico vorrebbe essere certo di poter affidare il proprio beniamino, temporaneamente e al bisogno, nelle mani di qualcuno che sappia prendersene cura adeguatamente. Un po’ come con i bambini quando li si porta al nido, ma i nostri animali non sono bambini: ciascuna specie ha peculiarità proprie di cui bisogna tener conto e che chi se ne occupa deve conoscere molto bene. Questo vale per le persone con cui essi vivono, come pure per chi gli animali li accudisce in assenza dei proprietari.

Una vacanza, un’assenza da casa programmata per lavoro o a causa di un’improvvisa malattia, un impegno che ci porta fuori casa uno o più giorni ed ecco che le persone che vivono con un animale domestico si trovano a dover individuare una soluzione transitoria per il proprio gatto, cane o criceto. Daniela Gentile si è diplomata come Guardiana di animali e si occupa proprio di soddisfare questo tipo di richiesta, mettendo in cima alle priorità il benessere dell’animale che le viene dato in consegna. La incontriamo per capire quali sono le esigenze di un animale domestico quando si deve separare anche se per breve tempo dall’umano con cui condivide casa e vita, per sapere quanto spirito di adattamento mettono in campo i nostri amici a quattro zampe, quali differenze bisogna considerare secondo la specie e quale sia l’approccio migliore per la presa a carico.

«Oltre ai cavalli, sono cani, gatti e roditori gli animali domestici più comuni per i quali le persone richiedono il mio intervento», esordisce la nostra interlocutrice che spiega come i differenti animali presentino grandi differenze fra loro e, per questo, meritano un approccio diverso: «Il primo contatto con un cane che mi deve venire affidato potrebbe avvenire tranquillamente fuori dal suo contesto casalingo, come pure all’interno. Nel primo caso, ci si incontra in una zona neutra all’aperto; il cane può perciò incontrare anche i miei cani e fare la conoscenza con i suoi simili insieme ai quali si sentirà meno solo. Allora vivrà la nostra conoscenza con gioia e curiosità, perché immaginerà di star giocando con amici». Se invece è richiesto un incontro a domicilio: «Non ci sono comunque problemi, perché in quel caso il cane mi vivrà come ospite del suo proprietario, mi accetterà e imparerà a conoscermi».

Altra cosa sono i gatti che Daniela definisce come animali molto più solitari e introversi: «L’approccio cambia per rapporto all’incontro con il cane e quando vado a conoscere un gatto devo necessariamente recarmi a casa sua dove o sta per i fatti suoi o si avvicina per farsi coccolare, secondo il suo personale temperamento che va sempre rispettato e mai forzato. Poi, in assenza del proprietario, quando vado ad accudire il gatto più socievole esso mi viene subito incontro perché aspetta di ricevere il suo cibo, mentre quello più discreto e un po’ più sulle sue mi studia bene prima di avvicinarsi. Il rapporto di durata del tempo di accudimento con il gatto è di norma più breve perché si tratta di andare a domicilio una volta al giorno, al massimo una settimana se il proprietario è in vacanza, mentre col cane il legame si fa più profondo perché la relazione è più duratura e articolata: mi vede spesso, si gioca insieme, si esce in passeggiata e l’approccio è parecchio differente».

La guardiana di animali ripropone comunque una regola fondamentale che è quella di adeguarsi assolutamente al temperamento dell’animale, alle sue esigenze e alle sue abitudini: «Questo ci permette di far sì che non senta la mancanza del suo umano, anche se devo dire che sono proprio i proprietari con cui bisogna essere un po’ psicologi, perché giustamente amano così tanto il loro amico che vogliono la certezza di lasciarlo al sicuro e in buone mani».

Per questo, già la sua denominazione come «L’Amica degli animali» è rassicurante, così come lo sono le «prove» che dice di effettuare prima di prendere in consegna l’animale: «Per la tranquillità dei proprietari vado a conoscere l’animale, mi informo dettagliatamente sui suoi bisogni e le sue abitudini, e propongo a chi lo desidera anche una pensione di tipo famigliare, prendendolo in consegna come se fosse uno dei miei cani, e permettendogli di vivere in casa come è abituato nella sua quotidianità». Ad esempio: «Tengo in casa quei cani abituati così, chiedo di avere la loro cuccia e qualche loro gioco, e assicuro la presenza umana, individualizzando la considerazione di cui sono abituati a godere».

Ovvio comprendere come la formazione di Guardiano di animali sia una garanzia a favore di competenza per ciascuna specie presa in consegna, così come di padronanza degli strumenti per far star bene il cane o il gatto, sia a casa propria come in pensione. «È importante potersi fidare della persona a cui si affida il nostro animale domestico, e le basi di un diploma sono fondamentali perché chi è formato saprà affrontare anche quelle situazioni impreviste che possono presentarsi, proprio perché sarà adeguatamente preparato e istruito con le dovute conoscenze».

Il diploma viene conseguito dopo una formazione professionale di base della durata di 3 anni, che comprende il tirocinio in un’istituzione nella quale sono ospitati animali e la frequenza dei corsi alla Scuola medico tecnica (SMT) di Locarno: «I primi due anni sono dedicati alla formazione di base, mentre il terzo prevede una specializzazione in uno dei tre settori previsti dall’Ordinanza di formazione». Vale a dire: detenzione di animali da laboratorio, pensioni e rifugi per animali, ivi compresi l’allevamento di animali da compagnia, saloni per cani e gatti e cliniche veterinarie), detenzione di animali selvatici. «I nostri compiti possono variare sensibilmente a dipendenza dei differenti posti di lavoro», racconta Daniela, ma dai requisiti e dalle attitudini richieste non si deroga: «Bisogna avere la scolarità obbligatoria; dobbiamo ricordarci bene che gli animali necessitano di cure 7 giorni su 7, e perciò è richiesta la costante presenza con orari spesso irregolari e con qualsiasi condizione meteo». In Ticino i posti di tirocinio e quelli per diplomati sono ridotti, mentre i diplomati sono stabili: da tre a sette ogni anno.