In arrivo la due ruote ecologica da Guinness

Motori - Si chiama SEAT MÓ 125 Performance, ed è uno scooter elettrico da record del mondo
/ 06.02.2023
di Mario Alberto Cucchi

Dalla pista alla strada. È una Seat anzi un Seat. Proprio così: non si tratta di un’automobile prodotta dal Costruttore spagnolo bensì di uno scooter. Si chiama SEAT MÓ 125 Performance ed è elettrico. A fine 2022 un prototipo di questa due ruote ecologica è entrato nel Guinness dei primati e ora arriva in produzione.

Sul circuito internazionale di Zuera (Saragozza, Spagna), un team è riuscito a battere due titoli Guinness World Records™ in 48 ore consecutive, per concludere un anno di lavoro di sviluppo e test dello scooter, che hanno incluso anche la preparazione al tentativo di record. Uno in squadra e uno con un solo pilota per una percorrenza totale di ben 2588 chilometri in 48 ore, più o meno l’equivalente della distanza tra Barcellona e Helsinki (Finlandia) in linea retta. Ce lo racconta in esclusiva il protagonista della prova in solitaria: Valerio Boni.

Giornalista e scrittore, Valerio Boni (nella foto durante la sfida) ha iniziato la sua attività professionale alla fine degli anni Settanta. Ha quindi assistito da una posizione privilegiata alla trasformazione del mondo a due e quattro ruote che ci ha portato sino alla mobilità elettrica di oggi. Fisico atletico e occhi pronti sempre a raccogliere nuove sfide, Boni ha la capacità di trasformare i suoi sogni in realtà.

La sfida era importante: percorrere il maggior numero di chilometri possibile in 24 ore guidando una due ruote alimentata in modo esclusivamente elettrico. «Inizialmente – racconta Boni – pensavo di cimentarmi in una pista ad anello. Un po’ più semplice. Gli uomini Seat mi hanno, invece, proposto un circuito lungo al limite del miglio, ovvero circa un chilometro e seicento metri. Zuera è il circuito di kart più lungo al mondo. Non mancano curve tornanti e rettilinei». Boni è entrato nel Guinness percorrendo 1158 chilometri in 24 ore di corsa in solitaria, con brevi soste per cambiare la batteria poco più di ogni ora e qualche occasionale pausa da poche decine di minuti. «La sfida è stata possibile grazie al fatto che sullo scooter Seat si può cambiare il pacco batterie in circa dieci secondi. Basta sfilarlo: ha addirittura le ruote e diventa un trolley. Mi fermavo al volo, mi cambiavano la batteria in dieci secondi e ripartivo. La temperatura lo scorso ottobre non era male, meglio che i 40° gradi di agosto, ma faceva comunque molto caldo. Ogni sei ore mi fermavo per mangiare, bere e lasciare che un fisioterapista si prendesse cura del mio corpo per una ventina di minuti» spiega Boni. «La sfida è cominciata verso mezzogiorno ed è terminata 24 ore dopo». Notte compresa: «Non mi sono mai fermato ma non ho neppure patito il sonno, solo un po’ di umidità la notte». In merito a un eventuale momento più duro, afferma che non ce n’è stato «ma dopo aver viaggiato tutta la notte solo con la luce dei fari del mezzo e di due fotoelettriche che illuminavano parzialmente la pista, al mattino con il ritorno della luce sembrava di girare su un circuito diverso, tutti i riferimenti erano cambiati».

La sua esperienza gli ha sicuramente permesso – dopo mille chilometri – di capire a fondo il SEAT MÓ: «Guidavo la versione performance che all’epoca era un prototipo e che è stata presentata in questi giorni a Barcellona. I freni a margherita erano della spagnola Galfer, l’ammortizzatore di Holins, e la forcella anteriore rivista con idraulica e componenti di Andreani. Insomma un equipaggiamento professionale. Ho apprezzato il motore elettrico che ha prestazioni simili a quelle di un classico scooter con motore termico e addirittura superiori in accelerazione. Tre le modalità di guida, eco, city e sport. Io non ho mai usato la sport perché l’autonomia ne risente. L’eco poteva essere buona per la durata della batteria ma sul rettilineo è limitato a poco più di 70, il city è stato il compromesso migliore. Raggiungevo gli 80 sul rettilineo principale, poi curva in pieno e cominciava il tratto guidato. Insomma mi sono divertito. Autonomia teorica superiore ai 70 chilometri, per l’uso in pista in un’ora ne percorrevo 55 prima di fermarmi». In conclusione, per Boni le due ruote elettriche «non ti penalizzano in alcun modo. Se hai la certezza di avere l’energia a disposizione, la guida è divertente e nell’uso in città e nell’hinterland va davvero benissimo». Dalla pista alla strada. Oggi SEAT MÓ è in vendita