Il Ticino nei filmati amatoriali

lanostrastoria.ch – Pubblicate tutte le antologie del ricco fondo di video privati custoditi nelle Teche RSI
/ 31.12.2018
di Lorenzo De Carli

Gli archivi della RSI custodiscono un fondo di filmati realizzati da cineamatori della Svizzera italiana tra l’inizio del Novecento e gli anni Sessanta del secolo scorso. Si tratta di un patrimonio audiovisivo prezioso per la memoria del nostro paese, costituito da riprese fatte con intenzioni private ma che, con il passare del tempo, hanno acquisito un valore di grande interesse pubblico. Gesti, abitudini e consuetudini che per gli autori erano espressione di una situazione d’intimità, a distanza di decenni danno conto di esperienze che furono anche di tanti altri, cosicché – a causa di quel fenomeno d’identificazione incoraggiato dal riconoscimento di luoghi comuni – accade che occasioni private, decantate nel corso degli anni, diventano memoria collettiva.

I filmati amatoriali liberamente offerti alla RSI vengono digitalizzati, descritti e conservati nelle Teche affinché anche le prossime generazioni possano avere una conoscenza diretta del nostro territorio e di chi vi ha vissuto. Al termine del processo di copiatura, i documenti originali – i cui sopporti spesso hanno bisogno di restauro – vengono restituiti ai legittimi proprietari, assieme con la versione digitale.

Nell’ultimo decennio, ci sono state occasioni pubbliche durante le quali la RSI ha mostrato antologie di questi filmati curati da Maria Grazia Bonazzetti Pelli. I più popolari di questi eventi sono stati quelli intitolati «Come eravamo», che hanno attirato in tante località della Svizzera italiana un pubblico sempre numeroso, affascinato da filmati storici dei luoghi in cui sono vissuti personalmente oppure hanno vissuto genitori, parenti o amici.

Un’altra occasione ricorrente per allestire antologie di filmati amatoriali furono le varie edizioni di «La Radio delle regioni». Nel corso di quegli eventi, oltreché assistere e partecipare alle trasmissioni di Rete Uno, il pubblico aveva anche l’opportunità di vedere in uno schermo televisivo i filmati dedicati alla loro località. L’accumulo di queste occasioni ha dato luogo ad una ventina di antologie che documentano il passato dell’intero territorio della Svizzera italiana. Finora note solo al pubblico che poté assistere a quegli eventi, tutte le antologie di questi filmati amatoriali sono ora disponibili nel portale di storia partecipativa «lanostraStoria.ch», dove possono essere viste e commentate.

Gli ormai classici «Come eravamo» raccontano in video tutto il Ticino dagli anni Venti agli anni Sessanta. Il Grigioni italiano è rappresentato da una ricca raccolta che parte dal 1926 (Poschiavo) e arriva al 1972 (Bregaglia), passando da filmati girati in Val Calanca e in Val Mesocco.

Non c’è una regione meglio rappresentata di altre. Emerge tuttavia evidente che, disporre di una cinepresa negli anni Venti, Trenta o Quaranta era un hobby consentito solo alle classi sociali elevate, ragion per cui, se questi vecchi filmati mostrano con un buon grado di fedeltà la vita urbana nella Svizzera italiana fino agli anni Sessanta, la vita rurale ci è raccontata attraverso la sua disponibilità ad essere sfondo per gite, oppure per vacanze estive, cosicché sappiamo poco di chi falciava l’erba per fare il fieno, si alzava la mattina per andare a mungere le mucche, puliva le gabbie dei conigli, dava da mangiare alle galline, sistemando oggi un muro a secco, domani i coppi rotti della stalla – pratiche comunissime nella vita quotidiana della Svizzera italiana sino alla fine degli anni Sessanta.

I video delle isole di Brissago realizzati tra il 1930 e il 1960 alternano sequenze che mostrano i luoghi e i famigliari degli entusiasti visitatori, ma la camera si sofferma spesso anche sulle figure incontrate nel corso delle gite: da Fritz Stärki (negli anni Trenta il giardiniere delle isole) ai pescatori ritratti nei molti filmati semplicemente intitolati Viaggio alle isole.

Ci sono antologie estremamente ricche, come quella dedicata alla Valle di Blenio, che offre video realizzati tra il 1929 e il 1983. Si parte da Olivone e Dötra alla fine degli anni 30 per arrivare ad una Madonna Pellegrina della fine degli anni Settanta, passando da un matrimonio a Dongio all’inizio degli anni 40. Talvolta, i filmati amatoriali sono accostati a quelli dell’Archivio delle Truppe Ticinesi o ai primi servizi della TSI. Oppure ci sono antologie con una tematica molto circoscritta, come quella dedicata alla linea ferroviaria Lugano-Cadro-Dino.

Nelle pagine di «lanostraStoria.ch» ci sono altri documenti appartenenti a questo fondo di video privati (come per esempio quelli dedicati al Carnevale), tuttavia le antologie tematiche hanno la caratteristica di essere allestite con cura e competenza, e di poter essere fruite come una sorta di documentario senza parole di un Ticino oggi ricordato da pochi.