«Un animale domestico è un impegno per la vita che non dovrebbe essere preso alla leggera. Adottare in maniera responsabile un animale significa prendersene cura per sempre, sia quando esso sta bene che quando si ammala»: in occasione del 4 ottobre, giornata che ogni anno è dedicata agli animali, la direttrice esecutiva della Bermuda Society for the Prevention of Cruelty Deborah Titterton Narraway vuole sottolineare l’importanza di un approccio consapevole all’adozione di qualsiasi animale domestico. Questa riflessione, che ci arriva addirittura dalle isole Bermuda, è una delle parecchie osservazioni che ogni anno giungono da ogni dove. Come dire: tutto il mondo è paese. Così la ricorrenza di San Francesco d’Assisi, protettore degli animali, viene associata ogni anno al festeggiamento dei migliori amici dell’uomo, a ricordarci la loro importanza per il Pianeta e per la vita dell’essere umano. E non è un caso che dal 1931 l’evento, nato in Italia e divenuto poi internazionale, si ripeta ogni anno in una data significativa, quantomeno per l’Occidente cristiano: il 4 ottobre ricorre la commemorazione del santo autore del celebre Cantico delle creature, il più antico tra i componimenti poetici della letteratura italiana e, forse, il testo più intenso dedicato alla celebrazione della natura.
«La giornata mondiale degli animali aveva inizialmente lo scopo di salvaguardare le specie a rischio di estinzione; successivamente questo evento si è trasformato in una giornata in onore di tutti gli animali del mondo e in un’opportunità per sensibilizzare le coscienze e l’opinione pubblica», così riassume il senso di questa festa il presidente della Protezione degli animali Bellinzona e Valli (SPAB) Emanuele Besomi, che da anni ha oramai raccolto il testimone da suo padre Armando, fondatore del sodalizio e grande pioniere della focalizzazione dell’attenzione agli animali, ai loro bisogni e alla loro salvaguardia. A proposito delle origini, e delle specie minacciate di estinzione sulla Terra, oggi circa il 40 percento di tutte le specie animali sono minacciate d’estinzione a causa della distruzione dell’habitat, dell’inquinamento, del cambiamento climatico, delle specie invasive e della caccia illegale, senza dimenticare il bracconaggio e il traffico illegale di fauna selvatica vigenti in alcuni Paesi.
Inoltre, ci sono circa 3100 animali al mondo classificati come già «in via di estinzione», numero che secondo gli studiosi è purtroppo destinato a crescere sempre di più. Tutti i promotori della Giornata mondiale dedicata agli animali sono quindi dell’avviso che oggi più che mai ognuno di noi debba contribuire all’azione di protezione degli animali, e dei loro habitat. «Basterebbero pochi semplici gesti, come riciclare e ridurre l’uso di energia, minimizzare l’uso di erbicidi e pesticidi e magari, perché no?, raccogliere la spazzatura dalle strade o partecipare alla pulizia delle spiagge», sottolinea l’Enpa (Ente nazionale protezione animali della vicina Penisola). Dal canto suo, Besomi ribadisce l’importanza di celebrare («…e non solo quel giorno») la vita degli animali in tutte le sue forme: «Dobbiamo riconoscere il ruolo che gli animali hanno assunto nella nostra vita di esseri umani e il modo in cui la arricchiscono».
Per questo, secondo il nostro interlocutore, è importante tenere sempre accesi i riflettori sull’importanza di elevare lo status di tutte le creature con cui condividiamo il Pianeta, e nel contempo promuovere la cultura del rispetto e della loro cura. «Tanto più che in Svizzera dal 2007 gli animali sono stati finalmente elevati da puro e semplice oggetto a esseri viventi e senzienti», sottolinea il nostro interlocutore per il quale la giornata a loro dedicata assume in quest’ottica un’importanza ancora più grande: «Finalmente la ricorrenza in loro onore sottolinea come consideriamo sempre più gli animali di importanza fondamentale per noi esseri umani». Nell’affermare ciò, il presidente della SPAB approfondisce il discorso di ordine generale a favore di una riflessione molto più specifica che andrebbe fatta ogni giorno dell’anno: «Le attenzioni nel riconoscere gli animali come esseri senzienti, che ci accompagnano lungo il cammino su questa Terra, deve passare anche per la non antropomorfizzazione che purtroppo oggi è invece dilagante».
Ciò significa che l’animale deve essere avvicinato e amato per quello che è: un animale, della sua specie, con le caratteristiche interspecifiche, che ha atteggiamenti, codice comunicativo, esigenze e bisogni della sua stessa specie. E che talvolta non coincidono con i nostri. Senza dimenticare, infine, che qualsiasi animale si rapporta a noi con gli strumenti di cui dispone. «Troppo spesso tendiamo a umanizzare i nostri animali, ad attribuire loro bisogni che in realtà sono la proiezione dei nostri bisogni, atteggiamenti che sono umani e non della loro specie, snaturandoli e, di fatto, usando loro la forma di violenza più pericolosa di tutte: quella di amarli troppo travisandone e violando la loro vera natura. E così non rispettandola».
Besomi porta ad esempio il cane: «Non ragiona e non pensa come noi, ma siamo noi che dobbiamo cercare di immergerci nella sua filosofia, imparare il suo modo di comunicare con noi, e adeguarci di conseguenza, in modo che il rapporto sia equilibrato e tutti, cane e noi umani, possiamo beneficiarne». Questo vale, naturalmente per ogni specie animale alla quale ci rapportiamo, dimenticando troppo spesso che abbiamo a che fare con specie differenti da noi e che dovremmo in qualche modo imparare a comprenderne il linguaggio. Festeggiare, ma soprattutto proteggere gli animali, significa riflettere bene e agire correttamente su tutto questo. Infine, Besomi invita le persone ad uscire da quella che definisce «la disarmante ignoranza e superficialità di parecchie persone rispetto agli animali».
Prendiamoci dunque il tempo per celebrare la Giornata mondiale degli animali non solo questo 4 ottobre: «Dovremmo farlo ogni singolo giorno, perché tutti insieme possiamo fare la differenza e richiamare l’attenzione sulla costante protezione degli animali, del loro habitat ovunque, in modo che possano crescere e prosperare per le generazioni a venire».