Concludiamo i nostri servizi alla scoperta del territorio ticinese approfondendo l’attività degli Enti Regionali di Sviluppo (ERS). Dopo aver illustrato il lavoro dell’Ente del Locarnese e Vallemaggia (con un servizio apparso sul numero del 7 ottobre), quello del Luganese (sul numero del 21 ottobre) e quello del Bellinzonese e Valli (vedi servizio sul numero del 25 novembre) tocca al Mendrisiotto. Una regione che abbiamo approfondito con la direttrice Bettina Stark.
Direttrice Stark mi può presentare, in breve, l’attività svolta dell’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio?
L’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio (ERS-MB) è stato costituito nel 2010 ed è operativo dal mese di aprile 2011. La sede dell’Ente è presso il Municipio di Chiasso.
L’Ente regionale opera secondo i compiti indicati nel Piano di Attuazione Cantonale e nel contratto di prestazione siglato tra Cantone ed ERS. Gli obiettivi fissati nel Piano di Attuazione Cantonale (PdA) quadriennale indicano gli indirizzi che i quattro Enti cantonali sono chiamati a seguire per massimizzare l’efficacia degli interventi e degli aiuti da stanziare tramite i fondi della Nuova politica regionale. Inoltre, ogni Ente regionale è caratterizzato da esigenze e potenzialità molto diverse, aspetto questo che ci consente, nella nostra funzione di antenna sul territorio, di mantenere una certa autonomia e flessibilità nel difendere e promuovere le necessità locali in un contesto più ampio.
Che cosa è emerso da questi anni di lavoro a contatto diretto col territorio? Quali sono stati i bisogni più frequenti che avete riscontrato?
I bisogni da parte dell’utente sono a 360° e riguardano la necessità di poter esprimere le proprie esigenze di informazione o di accompagnamento ai progetti. L’Ente Regionale svolge funzioni di sportello e di consulenza gratuita tramite la propria Agenzia e rappresenta il primo punto di riferimento per promotori privati o pubblici, come ad esempio giovani imprenditori o Patriziati, che spesso necessitano di informazioni generali o richiedono un accompagnamento iniziale per capire se una certa idea di progetto è realizzabile. Tramite lo sportello informiamo sulle varie possibilità di sostegno disponibili e spesso fungiamo da tramite per aiutare a risolvere problemi che toccano più uffici cantonali con i quali già collaboriamo. Puntualmente organizziamo serate informative per promuovere e far conoscere questi strumenti e i nostri servizi.
Quali sono le caratteristiche di un territorio come il vostro che confina con un’altra Nazione?
Il Mendrisiotto e Basso Ceresio è caratterizzato da un tessuto industriale piuttosto tradizionale ma dinamico e vieppiù innovativo proprio perché confrontato con una forte concorrenza d’oltre confine. La regione è messa costantemente sotto pressione dal traffico veicolare con evidenti ripercussioni anche sulla qualità dell’aria. Per identificare sempre nuove soluzioni aziendali collaboriamo attivamente con la Sezione della mobilità del Dipartimento del territorio e con la Commissione regionale dei trasporti e dal 2014 fungiamo un po’ da apripista per sensibilizzare imprese e lavoratori all’utilizzo di mezzi di mobilità alternativi. Ad esempio, dal 2015 ad oggi sono state inserite 12 navette che trasportano i lavoratori da punti selezionati oltre confine fino al posto di lavoro. Tuttavia rimane ancora moltissimo da fare e spingeremo ancora di più per promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto condivisi ed elettrici. Infatti stanno apparendo sul mercato auto utilitarie totalmente elettriche a costi veramente accessibili e con autonomie molto interessanti. La condivisione con auto elettrica diventerebbe così doppiamente utile. La responsabilità sociale delle aziende in questo ambito è un tema importante per l’industria 4.0, sia come strumento di attrattività territoriale, sia come strumento d’innovazione e di competitività aziendale.
Mi può indicare le differenze, se esistono, nelle collaborazioni con il pubblico e con i privati?
Le differenze risiedono nella tipologia dei progetti che ci vengono proposti. L’Ente regionale gestisce un Fondo per il Promovimento regionale (FPR) per realizzare progetti legati al territorio, oppure per creare nuove attività imprenditoriali o per ampliare un’attività esistente introducendo elementi innovativi. Le cito alcuni esempi: a livello imprenditoriale abbiamo sostenuto un progetto che mette in rete l’offerta museale della regione consentendo di seguire i contenuti delle mostre direttamente dallo smartphone oltre ad avere accesso ad una miriade di altre funzioni innovative. In un altro caso abbiamo sostenuto finanziariamente l’avvio e il lancio della Casa del Vino. Si tratta di un importante tassello a sostegno del settore vitivinicolo della regione, un luogo di promozione e di degustazione disponibile, a rotazione, ai vari produttori di vini del Cantone. Inoltre, annualmente promuoviamo con Ticinowine dei corsi di formazione o di scrittura creativa ai viticoltori del cantone e sosteniamo la partecipazione di quelli provenienti dalla regione.
In ambito pubblico invece si tratta di regola di progetti di valenza regionale che hanno l’obiettivo di mettere in rete o valorizzare il territorio o l’offerta turistica. Recentemente abbiamo approvato uno studio per finanziare la progettazione di un percorso per mountain bike sul Monte San Giorgio, mentre per la Valle di Muggio, il Museo etnografico della Valle di Muggio ci ha presentato un nuovo progetto per inserire a Casa Cantoni a Cabbio un tavolo tattile altamente tecnologico che funga da isola virtuale informativa e coinvolgente anche per i più giovani.
Quali sono stati i progetti più importanti che avete seguito e avete aiutato a nascere?
Il Mendrisiotto è un territorio ricco di perle, ne cito solo una: le Cave di Arzo. Il Presidente del Patriziato è venuto da noi nel mese di settembre del 2012 per chiedere ragguagli sul bando di concorso che avevamo lanciato per la prima volta. Il progetto si stava appena delineando e il Patriziato necessitava di un contributo per avviare uno studio di fattibilità finalizzato al recupero e alla valorizzazione del comparto Cave che allora si affacciava tristemente lungo la strada di accesso verso il Monte San Giorgio. Allo studio di fattibilità ha rapidamente fatto seguito lo studio architettonico di dettaglio per realizzare il progetto. Per finanziare le importanti opere di sistemazione dell’anfiteatro naturalistico e la creazione del sentiero didattico si è fatto capo ai fondi cantonali della Nuova politica regionale. Grazie alla chiara visione del Patriziato tutto si è svolto nel migliore dei modi e senza intoppi. Il Parco delle Cave di Arzo è stato inaugurato nel settembre 2017 e oggi ospita eventi musicali e teatrali di ogni genere oltre ad offrire un centinaio di visite guidate all’anno per spiegare la particolare colorazione del marmo di Arzo in relazione ai sedimi che caratterizzano il Monte San Giorgio.
Quali sono i progetti che avete in cantiere o che avete appena concluso?
Un altro progetto regionale unico nel suo genere è rappresentato dal Quartiere antiche Fornaci di Riva San Vitale. Il quartiere delle antiche fornaci si inserisce nel perimetro di interesse geologico-storico-culturale del Monte San Giorgio. Il suo rilancio assume una forte valenza turistica per la regione oltre a valorizzare un’attività artigianale-industriale che ha fortemente caratterizzato la regione. Il concetto di valorizzazione prevede il restauro conservativo degli edifici e dei suoi contenuti (fornaci, essiccatoio, magazzini...) con l’obiettivo di ricreare, laddove possibile, un’atmosfera artigianale del quartiere lungo il percorso che si snoda fra gli edifici da recuperare e trasformare. Il quartiere Fornaci potrà rivivere grazie alla presenza di atelier per artisti, ad un forno per la cottura di manufatti di grandi dimensioni e alla presenza di piccole botteghe. Un quartiere artistico che si dedicherà alla lavorazione di materiali, all’offerta di corsi e a piccoli momenti di rivisitazione delle antiche fornaci in quanto testimonianza storica per le generazioni a venire. I lavori prenderanno avvio nella primavera del 2020 e l’inaugurazione è prevista nel 2021.