Lugano e la guida del buon vicinato

Fra le molteplici iniziative della Città di Lugano a favore di uno sviluppo sociale sostenibile figura ora anche la guida del buon vicinato. «Con…vivere» mira con consigli e suggerimenti pratici a migliorare la qualità di vita dei cittadini partendo dalle relazioni di maggiore prossimità, ossia quelle con i vicini di casa. Aiuto vicendevole, gesti di cortesia e ospitalità contribuiscono a migliorare la reciproca conoscenza e a rafforzare un legame basilare per la comunità. La guida è disponibile nei Punto Città, può essere richiesta all’indirizzo email socialita@lugano.ch o scaricata dal sito www.lugano.ch/guida-buon-vicinato


Il favoloso impegno di Amélie

Volontariato – Laboratori sociali e di integrazione, valorizzazione degli spazi, centro di socializzazione: l’operato dell’associazione Amélie riconosciuto anche a livello nazionale
/ 07.12.2020
di Stefania Hubmann

Da comparto problematico caratterizzato dall’isolamento sociale a modello di integrazione applicabile anche ad altre realtà. La zona di Pregassona situata lungo il fiume e delimitata dalle vie Industria, Ceresio e Giuseppe Maggi sta vivendo una significativa trasformazione grazie all’azione di un piccolo gruppo di suoi abitanti. Accolta positivamente sia dalle autorità luganesi, sia dai residenti dei grandi palazzi che definiscono il settore, l’iniziativa è già riuscita ad ottenere due riconoscimenti nazionali. Il Laboratorio sociale e di integrazione dell’associazione Amélie è stato infatti finanziato in qualità di progetto pilota dalla Società svizzera di utilità pubblica e figura pure tra i dieci progetti nazionali premiati quest’anno da «engagement-locale», organizzazione volta a promuovere l’impegno di chi sul posto favorisce la coesione sociale puntando in particolare sul volontariato.

All’origine di questa rinascita vi è innanzitutto la Commissione di quartiere di Pregassona di cui da alcuni anni è presidente Marco Imperadore. Occasioni di incontro quali l’annuale evento organizzato dalle associazioni locali (l’apprezzata Festa dei vicini luganese) e la festa dei bambini hanno dimostrato quanto la popolazione apprezzi la possibilità di trovarsi, conoscersi e interagire in un contesto conviviale. Assieme a Luca Campana e Ihsan Alpen, pure membri della citata commissione, Marco Imperadore ha però spinto oltre il suo impegno per cercare di ovviare alle problematiche di ghettizzazione e integrazione manifestatesi negli ultimi anni in un comparto dove vivono diverse migliaia di persone di provenienza diversificata. Dati più precisi al riguardo sono nel frattempo stati chiesti alla Città, in modo da conoscere meglio la realtà nella quale si sta operando. Da rilevare, che il quartiere di Pregassona nel suo insieme sfiora i 10mila abitanti. Non essendo la commissione un ente adeguato dal punto di vista strutturale ed amministrativo per sviluppare un progetto di tale portata, i tre cittadini hanno fondato l’associazione Amélie – come la generosa protagonista del film Il favoloso mondo di Amélie Poulain – che ora coordina l’insieme delle iniziative, alcune già avviate, altre in fase di preparazione.

Malgrado il noto palazzone ed altre grandi strutture residenziali, il comparto lungo il fiume offre ancora zone verdi da valorizzare e spazi interni sfruttabili per organizzare attività comuni. «Uno dei nostri primi obiettivi – spiega a nome dell’associazione Marco Imperadore – è stato quello di proporre, ancora come Commissione di quartiere, la ristrutturazione del parco giochi di via Industria. Il progetto, in avanzata fase procedurale, prevede due nuovi campi da calcio in sintetico, una nuova pavimentazione per il campo da basket, l’aggiunta di giochi per i più piccoli, così come un’area di sosta per gli adulti. Sempre all’esterno saranno destinati spazi agli orti condivisi e alla permacultura. Si offrirà così alla popolazione un luogo d’incontro informale riunendo più attività e più generazioni. Il cuore del progetto resta il centro di socializzazione, per il quale il primo edificio individuato non si è però rivelato idoneo per questioni di abitabilità. Da gennaio 2021 dovremmo comunque poter iniziare l’attività in una parte del capannone di via Ceresio».

Attività che saranno organizzate facendo capo a enti e associazioni presenti sul territorio, già specializzati nei rispettivi compiti. Precisa l’intervistato: «Abbiamo inoltre ricevuto molti suggerimenti, dagli atelier per i bambini alla ginnastica, dalle letture ai corsi di informatica. In una prima fase pensiamo di concentrare gli sforzi su proposte strettamente legate all’integrazione sociale come i corsi di italiano per stranieri, le lezioni di economia domestica e gli appuntamenti per facilitare i nuovi residenti dal punto di vista pratico e amministrativo. Sono comunque già previste alcune altre attività più generiche fra le quali la ginnastica per gli anziani». Le idee non mancano, così come l’interesse da parte di volontari per permettere a questi servizi di essere operativi. «Valuteremo le candidature in funzione delle necessità, mentre per coordinare le proposte legate al centro di socializzazione cerchiamo un operatore socio-assistenziale a tempo parziale. Pure la gestione degli spazi esterni, penso in particolare agli orti e alla permacultura, avrà bisogno di un responsabile. Stiamo ancora valutando se puntare esclusivamente sul volontariato o ricorrere in parte a professionisti. In ogni caso tutti gli interessati a collaborare possono farsi avanti. Siamo infatti tuttora alla ricerca di volontari, spazi e sostegni finanziari».

Tutti i progetti partono dalle esigenze della popolazione, dalle caratteristiche del luogo e dalle sue risorse. Ciò ne facilita l’implementazione e ne assicura il successo. Quale infatti finora il riscontro da parte degli abitanti? Risponde Marco Imperadore: «L’iniziativa è stata promossa da persone cresciute in questo quartiere o che vi risiedono da molti anni. La conoscenza della realtà territoriale e sociale assicura all’associazione Amélie un solido punto di partenza sul quale intervenire con iniziative complementari non solo fra loro, ma pure rispetto alle attività già consolidate. Abbiamo constatato personalmente il desiderio della gente di trovarsi e di partecipare ad eventi ricreativi come pure a forme di sostegno quale ad esempio l’aiuto allo studio che sta coinvolgendo un numero crescente di bambini».

Rassicurazioni giungono anche dal fronte istituzionale con la Città di Lugano che sostiene il progetto, consapevole dell’importanza di un tessuto sociale sano in un quartiere densamente popolato. L’aver proposto all’ente pubblico soluzioni valide dal punto di vista dell’integrazione sociale e poco dispendiose da quello finanziario ha sicuramente contribuito a far apprezzare questa iniziativa. Malgrado l’impegno volontario dei suoi promotori e di parte del personale che animerà le proposte, i contributi finanziari sono indispensabili per sviluppare il Laboratorio sociale e di integrazione. L’associazione Amélie è già riuscita a mobilitare tanti piccoli sponsor e auspica che altri possano seguire. Ancora una volta si procede dal basso, passo dopo passo, per costruire insieme migliori relazioni umane, elevando la qualità di vita del singolo all’interno di una comunità di comparto e di quartiere.

I suggerimenti e i sostegni raccolti nel quartiere dai membri dell’associazione Amélie dimostrano che il medesimo è vivo e desideroso di scrollarsi di dosso la cattiva fama di una parte di esso. I premi finora ricevuti attestano la validità del progetto, offrendogli la possibilità di estendersi ad altre realtà analoghe, siano esse cantonali o nazionali. Idee e principi scaturiti a Pregassona possono quindi essere applicati anche altrove, tenendo conto delle specificità e delle risorse di ogni singola comunità. La collaborazione con le autorità nel riqualificare lo spazio pubblico, creando una rete di servizi a costi contenuti ma ad alto valore sociale, risulta essere la chiave giusta per aprire nuove prospettive nelle realtà urbane meno favorite. Per i promotori dell’associazione Amélie un successo inaspettato che funge da ulteriore stimolo nello sviluppo del progetto.

Informazioni
www.associazioneamelie.ch