I sistemi intelligenti non sono garanzia di qualità

Motori - Servirebbe una certificazione ulteriore sul livello di performance della guida assistita di livello 2, per esempio
/ 01.05.2023
di Mario Alberto Cucchi

Cosa accomuna le automobili? Tendenzialmente il fatto che abbiano quattro ruote. Epperò ci sono state eccezioni come la BMW Isetta a tre ruote e come oggi la Mercedes Classe G 6x6 a sei ruote motrici. Per il resto negli anni ne abbiamo viste un po’ di tutti i colori sia come forme sia come dimensioni. Dalle coupé alle giardinette passando per i grandi suv e la piccola Smart.

Oggi i costruttori si adoperano per ridurre i costi e ottimizzare i progetti e nascono gruppi come Stellantis che riuniscono diverse case, da Opel a Peugeot, da Fiat ad Alfa Romeo. Vere e proprie costellazioni automobilistiche in cui spesso i pianali sono gli stessi per differenti modelli. Vale a dire che le auto sono sempre più uguali? No, spesso a differenziarle è la tecnologia che oggi gioca un ruolo fondamentale nell’esperienza di guida. Attenzione però: esistono differenti livelli qualitativi anche a parità di fornitore.

Avendo avuto modo di testare con mano diverse auto equipaggiate di dispositivi come il lane keep assist (LKS) e l’adaptive cruise control (ACC) possiamo affermare che nonostante si parli sempre di «guida assistita di livello 2» in realtà cambiano le modalità da auto ad auto. Alcuni modelli riescono davvero a mantenere la traiettoria anche in curva nel caso il guidatore sia distratto, altri la tengono sino a metà curva e poi lasciano andare l’auto verso il guard rail. Questi ultimi anche in rettilineo fanno «rimbalzare» la vettura all’interno della corsia come se alla guida ci fosse un ubriaco mentre le versioni premium la tengono in traiettoria come un pilota di F1.

D’altra parte tutti lo dicono chiaramente: il pilota deve tenere sempre le mani sul volante e vigilare su ciò che accade, pronto a intervenire. E meno male! Sarebbe auspicabile che si potesse avere una certificazione ulteriore in modo da dare garanzie all’acquirente su cosa sta comprando e sul livello di performance derivate. Il rischio oggi è quello di testare un sistema e pensare di ritrovarlo poi uguale su altre auto solo perché ha lo stesso nome.

Se è vero che molti puntano sulla possibilità degli aggiornamenti e relativi sblocchi di software ottenibili over the air grazie ad auto sempre connesse, è vero anche che alcuni sensori e telecamere che non sono stati installati all’origine, molto difficilmente possono essere inseriti in un secondo tempo. Telecamere, display, sensori, computer: molti i produttori presenti sul mercato. Tutto quello che c’è nelle quattro ruote moderne lo produce anche Samsung. Pochi sanno che il colosso coreano ha addirittura creato una vera e propria auto, anche se prototipo. Si chiamava Samsung SSC-1 ed era una sportiva.

E oggi come si rapporta Samsung al mondo delle auto in cui l’elettronica è sempre più importante? Nel 2016, spendendo otto miliardi di dollari,  ha acquisito la Harman International Industries, la compagnia leader nelle soluzioni tecnologiche per automotive. Tra i suoi clienti, tutti i maggiori costruttori automobilistici, da Bmw a Ferrari, da Audi a Ford passando per Toyota, Subaru e molti altri. Ecco allora perché non ci stupirebbe se in futuro ci fossero sulle strade anche delle auto con il marchio Samsung o Apple sul cofano.

D’altra parte anche Tesla ha una storia molto recente, eppure oggi si vedono sulle strade migliaia di auto con il suo marchio. L’intelligenza artificiale è dominante in moltissimi campi. Lo sarà anche per il futuro dell’industria dell’auto e della mobilità.