Grande attesa delle elettriche economiche

Motori - I tempi sono quasi maturi: nel giro di sei anni i prezzi dovrebbero parificarsi a quelli delle auto a benzina o a diesel
/ 07.06.2021
di Mario Alberto Cucchi

Ci siamo quasi. Entro i prossimi sei anni i prezzi delle automobili elettriche saranno sostanzialmente allineati a quelli dei mezzi con motore tradizionale. E poi potrebbero arrivare a costare anche meno di analoghi modelli benzina e diesel. A dirlo è l’ultimo rapporto Bloomberg New Energy Finance redatto dagli analisti dell’agenzia internazionale in collaborazione con l’associazione ambientalista Transport and Environment.

L’azione combinata di politiche ambientali comunitarie, strategie delle Case automobilistiche e riduzione dei costi di componenti e batterie, secondo il rapporto, porterà a uno sviluppo del mercato tale per cui la spesa necessaria per viaggiare a zero emissioni sarà, entro pochi anni, teoricamente ridotta.

Un risultato che si potrebbe ottenere grazie alla diminuzione del costo delle batterie. Oggi in media si parla di 137 $/kWh e Bloomberg ipotizza che i prezzi medi per kWh diminuiranno del 50% dal 2020 al 2030, arrivando a 58 dollari/kWh entro il 2030. Un risultato che si potrà ottenere «lavorando sulla composizione chimica, sui metodi di produzione, sulla progettazione delle celle e sul packaging». 

Inoltre, numerose Case automobilistiche stanno investendo per costruire Gigafactory dedicate alla produzione di batterie anche nel vecchio continente. Bloomberg stima anche le dimensioni del mercato europeo dei veicoli elettrici a medio e lungo termine: 4,3 milioni di veicoli «alla spina» entro il 2025, per una quota del 28% con le BEV – Battery Electric Vehicle – a rappresentare oltre la metà. 

La maggiore diffusione è prevista nel nord Europa, con Germania, Regno Unito e Francia, che saranno le prime a seguire il trend avviato dai Paesi scandinavi e dall’Olanda. Lo studio si sbilancia anche in una previsione forse un po’ troppo ottimistica secondo cui entro il 2030 le BEV potrebbero rappresentare il 50% del mercato ed addirittura l’85% entro il 2035. La ricetta magica prevede non solo la diminuzione del costo delle batterie ma anche una più stringente normativa comunitaria sulle emissioni di CO2 e un aumento degli impianti di ricarica. Intanto in questi giorni John Elkann, presidente della Casa di Maranello, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Exor, ha confermato il debutto della prima Ferrari elettrica che avverrà nel 2025. 

L’attenzione degli appassionati resta alta sulle auto del Cavallino e lo dimostra l’ultima nata che ha guadagnato le copertine dei giornali di tutto il mondo anche se la batteria la usa solo per avviare il potente motore alimentato a benzina. Si tratta della bellissima Ferrari Portofino M. Una versatile 2+2 equipaggiata con tetto apribile retrattile. 

La M in Ferrari identifica progetti che subiscono importanti modifiche tecniche volte ad aumentare le mozioni di guida senza diminuire confort e versatilità del modello da cui derivano. Così anche per la Portofino M che deriva dal modello presentato nel 2017. La M ha prestazioni migliorate e inoltre i designer hanno puntato su modifiche di stile volte a sottolineare il carattere sportivo. 

Lo straordinario motore da 3855 cc discende dalla famiglia di V8 vincitore del best engine of the year per 4 volte consecutive ed è ora in grado di erogare una potenza massima di 620 cavalli (+20). Con una coppia massima di 760 NewtonMetro, la Portofino M può raggiungere una velocità massima di 320 chilometri orari. Per scattare da ferma a cento orari impiega solo 3,45 secondi che sullo 0-200 salgono a 9,8. Grazie ai freni carboceramici riesce ad arrestarsi a cento orari in soli 32 metri. Una incredibile super car ma per il canto del cigno, se mai ci sarà, c’è ancora tempo.