Gli effetti della galleria di base

Istantanee sui trasporti – Ripercussioni e sviluppi sui trasporti osservati dopo l’apertura della galleria di base del San Gottardo
/ 06.12.2021
di Riccardo De Gottardi

Lo scorso giugno l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ha pubblicato un rapporto che rende conto degli sviluppi osservati tra la messa in esercizio della galleria di base del San Gottardo nel 2016 e il 2019, l’anno che ha preceduto l’attivazione del Ceneri. Ci soffermiamo oggi sugli effetti più immediati e visibili della nuova infrastruttura: sono quelli sui trasporti. La nuova opera ha ridotto le distanze, diminuito i tempi di viaggio, annullato le pendenze da superare. Di conseguenza ha incrementato la produttività dell’esercizio ferroviario e ha consentito di proporre un orario più denso nel traffico viaggiatori e treni più lunghi e più pesanti trainati da una sola locomotiva nel traffico delle merci. I tempi di percorrenza tra Basilea/Zurigo e Bellinzona/Lugano sono stati ridotti di oltre mezzora e la frequenza dei collegamenti è stata aumentata.

Lo studio dell’Ufficio federale ha confrontato l’evoluzione del traffico ferroviario e stradale nel periodo 2016-2018. Nel 2018 al San Gottardo i viaggiatori che hanno utilizzato il treno sono stati giornalmente 9900, con una crescita del 16% rispetto al 2016, ossia di circa 1400 viaggiatori al giorno. Lo stesso Ufficio ha valutato che il 60-80% dell’incremento è dovuto al passaggio dalla strada alla ferrovia. In altre parole circa 1000 viaggiatori hanno preferito il viaggio in treno. Il numero di automobili attraverso il San Gottardo è così diminuito del 4%, pur senza esplicare alcun effetto sui consueti congestionamenti. Il restante 20-40% degli spostamenti sarebbe costituito da nuovo traffico, si tratta cioè di movimenti che in precedenza non erano effettuati e che ora sono originati dalle nuove condizioni di viaggio. I risultati fino e compreso il 2019 sono ancora frammentari. Attestano tuttavia un nuovo balzo in avanti dei viaggiatori. A partire dal 2016 la crescita complessiva al San Gottardo è stata addirittura del 28%. Nel settore delle merci l’apertura della galleria non ha invece esplicato effetti di rilievo. Si è confermata la relativa stagnazione del traffico complessivo su ferro e su strada che si osserva già da una decina di anni, con tuttavia un recupero della quota di mercato della ferrovia a spese di quella stradale.

Per la mobilità il primo bilancio della nuova opera risulta dunque complessivamente positivo. Queste tendenze saranno confermate nel futuro? Ci auguriamo che il prossimo rapporto dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale, preannunciato per il 2023, possa fornire esaurienti risposte. C’è motivo di essere ottimisti. I disagi legati ai numerosi cantieri aperti negli ultimi anni dovrebbero infatti essere superati. Inoltre vi è stato nel frattempo un ulteriore miglioramento delle infrastrutture e degli impianti. Con l’apertura del Ceneri i tempi di percorrenza sono stati raccorciati ed è stata completata la messa in servizio della flotta dei nuovi treni Giruno, affiancati nei periodi di punta anche da composizioni a due piani. Sulla linea panoramica di montagna sono comparsi nuovi treni, con capolinea a Zurigo rispettivamente a Basilea a nord e a Locarno a sud, che offrono interessanti opportunità per la regione Tre valli. Il Cantone, con il sostegno della Confederazione e dei comuni e in collaborazione con le imprese di trasporto, ha potuto attivare dall’aprile 2021 un potenziamento rilevante dei servizi regionali TILO e di quelli su gomma.

Sul fronte delle merci gli sviluppi sono invece più incerti, vuoi per l’altalenante congiuntura economica vuoi per i limiti ancora presenti sulla rete. Con l’attivazione del Ceneri e del «corridoio 4 metri» il potenziale per ampliare la quota di mercato ferroviaria appare cospicuo. Gli interventi sugli impianti tecnologici per raccorciare il distanziamento dei treni a sud di Lugano non sono tuttavia ancora conclusi e, soprattutto, a monte e a valle del percorso in Svizzera la capacità mostra significative lacune e la qualità del servizio risulta ancora insoddisfacente. I potenziamenti sulle linee di accesso in Germania avanzano molto lentamente e se ne ipotizza la conclusione solo nel decennio 2040-2050. A sud la situazione sembrerebbe un po’ meno precaria ma non appare certamente tranquillizzante. Con il concorso di contributi federali sono stati da poco conclusi o sono in procinto di esserlo miglioramenti sulla sagoma ammessa e la lunghezza dei treni sulla direttrice Luino-Gallarate e tra Chiasso e Milano; altri interventi analoghi sono programmati a breve-medio termine sulla direttrice del Sempione a valle di Domodossola fino a Novara. La situazione è tesa sulla tratta Chiasso-Milano, dove convergono e lottano per assicurarsi le tracce i treni merci, i treni viaggiatori a lunga percorrenza e i treni del sistema ferroviario regionale ticinese e lombardo, con esiti penalizzanti sia nel traffico dei viaggiatori sia in quello delle merci. Sarà possibile incrementare a breve puntualità e affidabilità dei servizi?

L’opera del secolo è in realtà ancora incompiuta e di riflesso i risultati, promettenti ma provvisori.