Il titolo della ricerca promossa da Pro Senectute Svizzera si spiega da solo. La premessa è quella che sempre più spesso l’offerta delle informazioni si concentra ormai sui nuovi media, in particolare Internet. Il suo utilizzo segna da anni una crescita ininterrotta molto marcata, ma per i gruppi d’età sopra i 65 anni l’utilizzo delle tecnologie dell’Informazione e della comunicazione è per lo più occasionale e non cresce come tra le persone più giovani. Pro Senectute ha voluto saperne di più e ha commissionato una ricerca mirata all’Istituto di gerontologia dell’Università di Zurigo. L’arco di anni preso in considerazione va dal 2010 al 2015. Il rendiconto integrale (in tedesco) è ottenibile presso Pro Senectute Svizzera ma, proprio nell’occasione della celebrazione dei 100 anni dalla fondazione, si sono volute portare queste e altre informazioni in giro per il Paese con uno stand mobile, conferenze, dibattiti e giornate di sensibilizzazione. La Sezione Ticino e Moesano promuoverà da noi un tour per il 30 settembre.
Per quanto riguarda la citata ricerca, «Digital Seniors» pubblicata di recente, abbiamo chiesto a Judith Bucher, portavoce a Zurigo di Pro Senectute Svizzera, il perché di questo studio. «La digitalizzazione della nostra vita quotidiana è ormai un processo irreversibile. Quindi la capacità di padroneggiare la rete è un valore aggiunto per le persone anziane. Pro Senectute ha effettuato due studi (nel 2010 e 2015) insieme con l’Università di Zurigo e probabilmente ne farà un terzo nel 2020. Vogliamo sapere come le persone anziane utilizzano la rete, quali sono gli ostacoli che impediscono loro l’accesso, quali sono i soggetti che ritengono più interessanti (Applicazioni sulla salute, e-mail, e-banking, informazioni, ecc.) e con quale apparecchio tecnico vi accedono (PC, tablet, smartphone)».
Quante persone ha considerato lo studio e in che modo? «È stata un’inchiesta telefonica e postale rappresentativa di tutta la Svizzera, con tutte le regioni linguistiche. Sono state interrogate 1037 persone al di sopra dei 65 anni: le domande vertevano su loro stessi, sull’uso che fanno della tecnologia e di Internet ed è stato chiesto il loro parere al proposito. I partecipanti al sondaggio erano sia utilizzatori di Internet (onliners) sia individui che non utilizzano direttamente l’Internet (offliners). I dati degli ultimi anni ci dicono che il numero degli anziani connessi alla rete è aumentato di circa il 47% in 5 anni. Circa un terzo di loro era equipaggiato di tablet oppure di smartphone. Grazie alla digitalizzazione dispongono di un accesso illimitato all’informazione e possono mantenere i contatti con la loro famiglia o i loro amici geograficamente lontani. Tuttavia, se si considera l’insieme della popolazione svizzera al di sopra dei 65 anni, la parte degli utilizzatori di Internet non è che il 56% dei potenziali utenti».
Quali sono state le conclusioni e come intendete utilizzarle? «Lo studio conclude che gli anziani che utilizzano Internet si sentono socialmente meglio integrati degli altri. La digitalizzazione è un’opportunità in più. I non utilizzatori sono sempre più tagliati fuori dalle informazioni e dai servizi. Pro Senectute si impegna a preparare gli anziani all’uso delle nuove tecnologie e viene in aiuto a chi non usa internet affinché non sia né perdente né isolato. Offriamo agli anziani l’accesso a una formazione continua che permetta loro di familiarizzare con le nuove tecnologie senza sentirsi superati dalla loro evoluzione. I temi trattati sono, per esempio, i pagamenti bancari a distanza, il telefonino, Internet, le applicazioni che permettono di consultare gli orari e comperare i biglietti in linea. D’altra parte esistono anziani che non si sentono a loro agio con i pagamenti in linea tramite computer, ma non sono sufficientemente mobili per andare di persona alla posta o alla banca. È in questo contesto che interviene il servizio di aiuto amministrativo e il servizio fiduciario di Pro Senectute. Ogni mese dei volontari visitano i nostri clienti anziani ed effettuano per loro tutte le operazioni summenzionate. In futuro la digitalizzazione avrà ugualmente una grande influenza sulla vita degli anziani nei campi delle prestazioni di governance, delle cure, della salute, dell’habitat, della mobilità, ecc. Noi osserviamo l’impatto dello sviluppo delle tecnologie sugli anziani con l’aiuto di progetti di ricerca (come lo studio La digitalizzazione degli anziani) e di scambi con i fornitori di nuove tecnologie (per es. con il programma “Assistenza all’autonomia a domicilio”)».
È evidente per tutti che esista un «divario digitale» tra la generazione di chi è ancora impegnato col lavoro e quelli nell’età della pensione. Lo studio nota che l’utilizzo di Internet dai 65 anni in poi cala progressivamente in misura del 15% ogni 5 anni. Dopo i 75 anni solo il 50% degli anziani si serve di queste tecnologie: se sia tanto o poco lascio a voi giudicarlo. Dagli 85 anni la percentuale cala drasticamente e si scende valori di occupazione di poco superiori al 10%. Sono stati considerati anche i gruppi che accedono a Internet con l’aiuto di terze persone, e si è notato che le loro preferenze si indirizzano verso funzioni pratiche, mentre vi è meno interesse per contenuti multimediali, reti sociali o l’acquisto delle merci.
Chi tra gli anziani utilizza Internet abbastanza regolarmente secondo lo studio ha preoccupazioni riguardo alla sicurezza (56%), un timore per i problemi tecnici (24%) e denuncia la scarsa credibilità delle informazioni (23%). Mentre per gli utilizzatori occasionali il blocco psicologico verso le nuove tecnologie è dovuto soprattutto alla presunta complessità di utilizzo (70%) ma anche all’impegno da metterci per imparare (63%). Lo studio conclude che bisogna comunque convincersi che la gestione della propria quotidianità rimane sempre un compito e una scelta della persona stessa. Bisogna accettare la rinuncia consapevole all’utilizzo di Internet senza chiederne il perché. Però l’importante, vista l’evoluzione della società, è che l’anziano che non resta al passo non ne sia tagliato fuori.