Icona. Immagine emblematica o altamente rappresentativa. Un esempio? Mick Jagger è considerato da molti l’icona del rock anni Sessanta. La simpatica Fiat 500 è invece un’icona di stile, un emblema del made in Italy insieme all’intramontabile Vespa. Ecco allora che quando la più famosa tra le Fiat viene equipaggiata con la nuova tecnologia mild hybrid a benzina, tutti ne parlano e la vogliono provare.
In questi giorni una flotta di Fiat 500 e Panda Hybrid ha invaso le strade della bella Bologna per i test drive della stampa mondiale. Si tratta del primo passo di Fiat verso l’elettrificazione. Diciamolo subito: elettriche sì, ma leggere. E non ci riferiamo soltanto al peso. La tecnologia mild hybrid prevede in questo caso l’abbinamento del nuovo motore benzina da 1000 cc a 3 cilindri della famiglia Firefly, che eroga 70 cavalli, a un motore elettrico BSG (Belt integrated Starter Generator) da 12 volt che assicura una spinta supplementare di 5 cavalli e 20 NewtonMetro di coppia.
Il sistema BSG è montato direttamente sul motore e permette di recuperare energia in frenata e decelerazione. Quest’ultima viene poi immagazzinata nella batteria agli ioni di litio da 11 Ah prodotta da Samsung e posizionata sotto il sedile di guida. L’energia è poi sfruttata con una potenza di picco di 3,6 kW per riavviare il motore termico dopo uno stop in marcia e assisterlo in fase di accelerazione.
Grazie a questa tecnologia il motore termico si spegne anche durante la guida al di sotto dei 30 chilometri orari. Rispetto al propulsore 1,2 Fire da 69 cavalli, è assicurata una riduzione dei consumi fino al 20 per cento (30 per cento per Panda Cross) e delle emissioni di CO2, che restano sotto la fatidica soglia dei 90 grammi per chilometro (88-89 g/km).
Fiat strizza l’occhio all’ambiente non solo con i motori, ma anche dentro l’abitacolo. Il rivestimento dei sedili può essere realizzato utilizzando, per la prima volta nel settore delle quattro ruote, il tessuto «Seaquel Yarn» ottenuto da plastica riciclata di cui il 10 per cento di origine marina e il 90 per cento di origine terrestre.
Per ottenere questo materiale è necessario prima trasformare la plastica raccolta in mare in scaglie di polietilene tereftalato, da queste scaglie poi realizzare il filato da cui creare i tessuti. Nella fase di tessitura, il poliestere di origine marina viene mescolato con altre fibre ecologiche, naturali, riciclate o recuperate. Un processo che viene completato dall’applicazione di tinture e finiture basate sul risparmio di acqua ed energia.
Fiat collabora con il marchio Sequel al fine di sostenere gli interventi per la pulizia degli oceani e prendere provvedimenti contro i rifiuti che finiscono nei mari. «Il mercato è ormai maturo e il trend in crescita – spiega Luca Napolitano, Capo EMEA Fiat e Abarth – ora è il momento per entrare nel mercato delle ibride. Si comincia con le piccole: Fiat ne vende oltre 375mila all’anno e ha il più vasto parco circolante d’Europa».
Questa 500 mild hybrid è solo l’inizio del processo di elettrificazione della Casa torinese. D’altra parte, nello stabilimento di Mirafiori la produzione della nuova 500 elettrica è già cominciata. Duecento esemplari camuffati sono già impegnati nei test pre-serie. Basta solo aspettare.