La pietra nel nostro cantone è da sempre una grande risorsa naturale, un materiale da costruzione insostituibile, un elemento architettonico di pregio che vanta una notevole componente storica e sociale. La Riviera, le parti basse delle valli Leventina e Blenio, nonché la parte settentrionale del Bellinzonese si sono unite in un progetto volto alla valorizzazione del territorio dove, al centro, c’è appunto la pietra.
Avviato nel 2016, il progetto ha portato alla pubblicazione di una Carta geoturistica di tre percorsi tra i paesaggi di pietra, disponibile in tre lingue (italiano, tedesco e francese). Gli itinerari proposti variano dai 17 ai 28 chilometri circa e possono essere percorsi a piedi oppure, in parte, anche in bicicletta. Sul territorio non si trovano per ora cartelli indicatori, ma si può seguire la rete escursionistica ufficiale appoggiandosi anche alle carte topografiche ufficiali.
Sul sito internet dell’Associazione Via della Pietra, l’ente che ha promosso il progetto, poi realizzato con l’Istituto scienze della Terra della SUPSI, c’è invece una dettagliata carta interattiva dei tre itinerari, dove è possibile seguire a distanza i percorsi e avere anche un assaggio dei vari luoghi d’interesse disseminati lungo il percorso. Cliccando sulle icone piazzate sui tracciati online, si aprono di fatto una breve descrizione e le fotografie degli oggetti degni di un’attenzione, siano essi paesaggi, costruzioni, nuclei, cave o altri elementi legati alla pietra.
Gli itinerari sono tre, ognuno con un suo tema: la natura, il lavoro e la vita con la pietra. Il primo si sviluppa da Castione a Biasca, per oltre 27 km e toccando il punto più alto a Moncrino, sopra Claro. Vengono presentati soprattutto (ma non solo) dei luoghi dove la pietra svolge un ruolo importante ed evidente nella modellazione del paesaggio, interagendo con l’ambiente. Si tratta per esempio di massi adatti al bouldering, cave, gole o pozze, come a Colarga, sopra Osogna, dove si nascondono spettacolari forme di erosione fluviale con vasche e canali scolpiti nello gneiss granitico.
Il secondo va da Giornico a Lodrino, lungo circa 20 km dei quali i primi 15, fino a Iragna, pianeggianti e consigliati anche in bicicletta. Qui il focus è sulla pietra quale elemento costruttivo, principalmente, ma non solo, nel passato. Come nel caso del caratteristico nucleo di Citt a Iragna, dove si trova un mortaio in gneiss utilizzato per macinare cereali, specialmente segale, orzo o miglio. Una prova delle capacità dell’essere umano nello sfruttare la pietra per opere utili o indispensabili
Il terzo itinerario si sviluppa invece da Bellinzona a Loderio (16 km circa), ed è pure quasi interamente percorribile anche con le due ruote, a parte l’ascesa e discesa da Navone, sopra Semione. Fortezze, ponti, nuclei caratteristici, piazze, case, chiese, oratori o anche i dentoni della linea di sbarramento anticarro denominata Linea LONA sono solo alcune delle attrazioni che s’incontreranno lungo l’escursione, a dimostrazione di come la pietra sia sempre stata un elemento centrale della geografia, della storia e dell’economia della regione.
L’associazione Via della Pietra è nata nel 2019 sulle ceneri della Comunità di Riviera, ente che diede il via al progetto, un’idea sviluppata in origine da Massimo Ferrari, oggi vicepresidente dell’associazione presieduta da Tarcisio Bullo. La Comunità di Riviera ha lavorato per oltre trent’anni nell’ambito della Legge federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni di montagna (LIM), compreso il progetto Via della Pietra, presentato con l’idea di portarlo nell’ambito di Expo 2015 a Milano. Benché non sia stato scelto, la Comunità di Riviera non ha smesso di credere in quest’iniziativa e, in collaborazione con la SUPSI e in particolare con il dr. Cristian Scapozza dell’Istituto scienze della Terra, ha continuato a svilupparla, sino a giungere alla dimensione attuale, passata nelle mani della neo costituita Associazione Via della Pietra a seguito del processo d’aggregazione che ha portato alla creazione dei nuovi comuni di Bellinzona e di Riviera (e allo scioglimento dalla Comunità). Il progetto è quindi oggi sostenuto dall’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e Valli, a sua volta succeduto alla Regione Tre Valli.
L’associazione quest’anno organizza anche un interessante Simposio della Pietra. A oltre 14 anni da quello tenutosi a Biasca il 14 marzo 2008 il Simposio si svolgerà il 23 e 24 settembre a Lodrino. Grazie alla presenza di alcuni esperti del settore, in quest’evento l’Associazione intende promuovere i prodotti del settore, ma anche divulgare le più moderne tecniche per la lavorazione della pietra, senza dimenticare gli aspetti legati alla sua storia.
Il simposio vorrà avere anche uno sguardo al futuro, suggerendo come potrebbe evolvere l’uso della pietra nell’architettura, nelle costruzioni ma anche in attività legate al tempo libero, per esempio quale elemento naturale per alcuni sport oggi molto in voga, come il citato bouldering o il canyoning, largamente praticati anche nel comparto territoriale interessato. «L’organizzazione del Simposio – scrivono gli organizzatori – s’inserisce perfettamente negli obiettivi perseguiti dall’Associazione e mira a consolidare e far conoscere il lavoro compiuto finora».
Tra la decina di interventi in programma nella giornata di venerdì, citiamo per esempio La pietra come materiale da costruzione del XXI secolo, che sottolineerà l’attualità di un materiale che dimostra d’essere tuttora ideale per una costruzione sostenibile e durevole. Si entrerà anche nel mondo della digitalizzazione nella fabbricazione di opere, che porrà l’accento sull’uso della robotica in cava, senza dimenticare aspetti architettonici, paesaggistici, storici e naturali. Prima della tavola rotonda di fine giornata e dell’escursione sul territorio prevista per il sabato, si parlerà anche di cultura e di sport, per un simposio intenso e arricchente, al quale si può partecipare previa iscrizione sul sito dell’Associazione, dove si trova anche la documentazione completa.