Riconoscere al committente un ruolo rilevante nella realizzazione di un’opera architettonica, ingegneristica o pianificatoria di qualità è l’obiettivo del Premio SIA Ticino, giunto quest’anno alla quinta edizione. Il Comune di Morbio Inferiore con il progetto della scuola dell’infanzia San Giorgio, firmato dall’architetto Jachen Könz e inaugurato nell’agosto 2018, è stato ricompensato venerdì scorso con questo riconoscimento: una targa in acciaio da apporre sull’edificio.
Istituito dalla sezione Ticino della SIA (Società svizzera degli ingegneri e degli architetti), il premio viene attribuito ogni quattro anni alla rovescia. Sono infatti i progettisti riuniti nell’associazione di categoria a valorizzare competenza e sensibilità del committente che, tramite concorso o mandato diretto ad un professionista, privilegia la qualità, conscio dell’impatto del costruito sul territorio. La consapevolezza che una buona architettura scaturisce anche da una proficua collaborazione con il committente è un valore sul quale l’associazione intende sensibilizzare i giovani in formazione. Non a caso il Premio SIA Ticino 2020 si è spostato dall’abituale sede di Castelgrande al Palazzo Canavée presso l’Accademia di architettura – USI a Mendrisio, dove venerdì scorso si è svolta la cerimonia di assegnazione e dove i progetti partecipanti al concorso rimarranno esposti fino al 27 febbraio.
L’attualità architettonica, ingegneristica e pianificatoria della Svizzera italiana degli ultimi quattro anni è stata rappresentata al concorso da 54 progetti. Benché dall’edizione 2016 il bando sia esplicitamente aperto alle tre discipline, le opere segnalate rilevano ancora in massima parte dell’architettura, settore all’origine del premio. «Oltre a consentire un’estensione del raggio d’azione degli interventi sul territorio, ponendo l’accento sull’interdisciplinarità, il concorso di quest’anno ha riservato un’attenzione particolare alla questione ambientale», spiega l’architetta Federica Botta, coordinatrice del premio. «La lista dei documenti richiesti dal bando prevedeva infatti anche una breve descrizione della componente relativa al fabbisogno e al consumo energetico, all’energia grigia e ai criteri di sviluppo sostenibile considerati».
La posizione strategica della volumetria che ha permesso di trasformare la vecchia strada in uno spazio pubblico, un efficace sistema costruttivo grazie al quale è assicurato un generoso apporto di luce naturale, sono alcuni degli elementi che hanno portato la giuria ad identificare nella nuova scuola dell’infanzia di Morbio Inferiore il vincitore del Premio SIA Ticino 2020. Il progetto, scaturito da un concorso di architettura, dimostra l’importanza di questo strumento per stimolare il confronto di idee sulle necessità del committente. Nel caso specifico si tratta delle esigenze proprie di una scuola dell’infanzia con un programma predefinito. Imposizioni che non precludono comunque la realizzazione di un’architettura significativa e ben integrata nel contesto territoriale.
Un altro aspetto solo all’apparenza limitante è quello finanziario. Anche con risorse contenute è possibile giungere a risultati di qualità, come dimostra la Casa Torre d’Angolo, realizzata a Mendrisio dalla Fondazione Torriani con l’architetto Otto Krausbeck a seguito di un concorso. Il progetto è uno dei cinque premiati con una menzione. Gli altri sono: il Centro scolastico Nosedo a Massagno (comunità di lavoro Durisch + Nolli e Giraudi Radczuweit), l’Atelier Stocker-Lee a Rancate (Stocker Lee Architetti), Casa a Mosogno, (Buchner Bründler Architekten) e la Casa Ex Parrocchiale a Monte Carasso (Guidotti Architetti). Si notino la presenza di un altro edificio scolastico, pure frutto di un concorso, e il suo inserimento in un contesto di preesistenze architettoniche, aspetto quest’ultimo rilevante anche negli ultimi due progetti. «Per quanto riguarda il rapporto committenti-progettisti – sottolinea al riguardo la coordinatrice Federica Botta – i premiati riuniscono diverse tipologie di collaborazione che vedono i committenti rappresentati da privati, enti pubblici e pure dagli architetti medesimi».
La giuria, presieduta da Daniele Caverzasio in rappresentanza delle istituzioni politiche ticinesi (municipale della Città di Mendrisio e vicepresidente dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio), era composta da esponenti delle discipline alle quali il concorso era destinato. Si tratta di Marie Claude Betrix (architetta, Zurigo), Gabriele Cappellato (architetto, Accademia di architetuutra – USI, Mendrisio), Jürg Conzett (ingegnere civile, Coira), Mercedes Daguerre (dottore in architettura e direttrice della rivista ARCHI, Lugano), Maresa Schumacher (architetta e urbanista, Zurigo), Charles Weinmann (ingegnere fisica della costruzione, Echallens). Provenienti dal settore privato e dal mondo accademico, i giurati sono professionisti che, pur conoscendo la realtà della nostra regione, operano al di fuori di essa, assicurando in tal modo uno sguardo competente ed imparziale.
«Uno sguardo – testimonia il presidente – che conferma l’attrattiva dell’architettura ticinese arricchita anche dalla presenza dell’Accademia di architettura – USI. I colleghi di giuria hanno apprezzato la qualità dei progetti, rimanendo colpiti da alcune soluzioni presentate a livello architettonico e urbanistico». Come hanno lavorato i giurati? Risponde Daniele Caverzasio: «Abbiamo esaminato dapprima i disegni e visitato sul posto una quindicina di progetti. Le discussioni sono state interessanti e le considero il vero valore aggiunto di questa esperienza, perché permettono di confrontarsi con categorie di giudizio diverse, ma sempre argomentate. Alcune visite hanno riservato particolare piacere ed entusiasmo nella scoperta di un progetto inaspettato». Il presidente aggiunge che, contrariamente ai concorsi per l’assegnazione di un mandato, il Premio SIA esamina opere già realizzate, permettendo un contatto diretto con le medesime. «Sul posto il pregio di alcune soluzioni nella definizione degli spazi e nella correlazione con il territorio è molto più evidente. Considero il Premio SIA Ticino un ottimo segnale verso gli enti pubblici chiamati, come il Comune di Morbio Inferiore, a realizzare strutture che durano nel tempo e con un forte impatto sulla vita quotidiana della popolazione, in questo caso ancora maggiore essendo l’edificio destinato ai bambini. Per quanto concerne l’inserimento nel territorio reputo importanti due fattori: da un lato la procedura del concorso quale stimolante confronto di idee e dall’altro l’attenzione del committente per la qualità. Un ente pubblico che opera secondo questi principi rappresenta un ottimo esempio anche per i committenti privati».
Come per le edizioni precedenti i progetti vincitori sono riuniti e illustrati in una pubblicazione che quest’anno coincide con il nuovo numero delle Rivista ARCHI (Rivista svizzera di architettura, ingegneria e urbanistica), disponibile sul sito www.espazium.ch. Il vicedirettore Stefano Milan precisa che il numero speciale della rivista, arricchito da un contributo dell’architetto italiano Federico Tranfa, sarà presentato in marzo, unitamente ad una selezione dei progetti, presso l’Ordine degli architetti di Milano. Con l’edizione 2020 del Premio SIA Ticino si concretizza quindi anche la volontà di far conoscere il risultato del concorso al di fuori dei confini cantonali.
Diffondere la cultura del costruito di qualità è d’altronde l’obiettivo del premio che sottolinea il ruolo svolto al riguardo dal committente. Ad incidere sul territorio sono sì i grandi progetti di enti pubblici o importanti aziende, ma anche le singole edificazioni private. Il Premio SIA Ticino richiama pertanto l’attenzione di tutti su opere che, scrive la SIA stessa, «si distinguono per uno sguardo attento, innovativo e valorizzante verso il territorio quale bene culturale dell’intera comunità».