Uno sguardo alla storia ci dice che i prati di Cornaredo stavano per essere trasformati in una base aerea. Erano i primi anni del ‘900. I pionieri dell’aviazione luganese decisero però altrimenti e optarono per Agno. Cento anni dopo il quartiere di Cornaredo è ora ad un passo dallo spiccare davvero il volo, verso la sua configurazione futura. «Il quartiere deve diventare quello che abbiamo progettato negli anni – ci dice Roberto Lurati, il presidente dell’agenzia NQC «Nuovo Quartiere Cornaredo» – Abbiamo pianificato in modo avveniristico per costruire un comparto per il lavoro ma anche per l’alloggio. Con l’obiettivo di garantire al quartiere un’alta qualità della vita. Anche per questo motivo si è pensato a costruire in altezza, al centro, lasciando grandi spazi liberi verdi attorno. In questo senso avremo il grande parco di Trevano, il parco fluviale e la camminata verso Lugano».
L’agenzia NQC raggruppa i comuni di Canobbio, Porza e Lugano e ha come obiettivo principale la concretizzazione del piano regolatore intercomunale siglato nel 2010. Con Lugano che vede nel nuovo quartiere la «sua porta d’ingresso», ci dice il sindaco Marco Borradori, «perché con la galleria Vedeggio-Cassarate, Cornaredo costituisce il primo impatto con la città per chi arriva da nord. Abbiamo cercato di immaginare un quartiere che potesse essere all’avanguardia, per riqualificare l’intero comparto, tenendo conto delle esigenze strategiche di una città e di una regione in continua evoluzione». Progetti e visioni che sulla carta ci sono già da diversi anni ma che finora hanno faticato parecchio a trovare una loro realizzazione concreta.
«Per lo sviluppo futuro della città è un progetto fondamentale, – continua Borradori – difficile e complesso, perché si intrecciano diverse problematiche (pianificatorie, urbanistiche, architettoniche, economiche) che richiedono una stretta collaborazione tra Cantone e Comuni. C’è poi l’aspetto più delicato, quello legato alla mobilità e ai parcheggi». Che la viabilità fosse l’elemento più sensibile lo si è capito anche nel corso del 2016, con il Cantone a frenare in un primo tempo lo stanziamento di un credito di 84 milioni di franchi per il riassetto viario del nuovo quartiere, un contributo poi accettato nella sessione di settembre del Gran Consiglio. «Per noi questa è la priorità assoluta – sottolinea Roberto Lurati – entro la primavera 2017 il Cantone deve pubblicare i piani per la nuova viabilità, dall’uscita della galleria fino alla zona dello stadio. Contemporaneamente i tre comuni sono pronti con gli atti per la pubblicazione del piano per le strade di quartiere. Lo sviluppo del comparto può avvenire solo attraverso una mobilità che funziona, altrimenti ci saranno dei problemi».
Quello che si vuole scongiurare a tutti i costi è il caos viario e qui subentra il tema, delicatissimo, dei parcheggi. Oggi chi si reca in centro, soprattutto per lavoro, può usufruire di un Park&Ride privato, di proprietà della famiglia Mantegazza, e preso in affitto dal Cantone. Dal prossimo febbraio però Bellinzona non intende rinnovare questo contratto. «Stiamo discutendo con il legale della famiglia Mantegazza allo scopo di subentrare al Cantone – fa notare il sindaco Borradori – siamo nel pieno delle trattative. Il nostro obiettivo è quello di continuare a far capo a quell’autosilo per tenere sotto controllo la situazione viaria».
Nel concetto della nuova viabilità – che comprende tra l’altro anche la realizzazione di una rotonda sul Cassarate e di una pista ciclabile sopraelevata – c’è anche la costruzione di un nuovo autosilo pubblico. «Questo è un altro tema delicato – ci dice Roberto Lurati – Ricordo che la costruzione di questo era prevista già prima del 2012, e cioè prima dell’apertura della galleria Vedeggio Cassarate, secondo gli accordi sottoscritti 15 anni fa tra il Consiglio di Stato e i tre Comuni di Canobbio, Porza e Lugano. Il P&R però è ancora lì, in attesa di una progettazione definitiva. In questo senso la nostra agenzia ha ultimamente inoltrato un’esplicita richiesta al Consiglio di Stato chiedendo di indicarci il numero dei posteggi legati al P&R che si devono costruire. Aspettiamo delle risposte entro il prossimo mese di febbraio». In questi lunghi anni – il piano regolatore intercomunale è del 2010 – si è passati dall’ipotesi iniziale di 1200 posti auto per i pendolari ad una capacità minima per il nuovo autosilo che sembra ora di 600. Il Cantone per questa opera metterà a disposizione 30 milioni.
Viabilità e parcheggi che interessano anche gli investitori privati, perché il futuro di Cornaredo è legato anche all’apporto dell’economia. In questo senso ci sono tre grandi progetti. Sul territorio del comune di Porza, le torri della famiglia Mantegazza, un investimento da 110 milioni di franchi per la creazione di un comparto amministrativo-residenziale. E il progetto del gruppo immobiliare Artisa di Lamone, il cosiddetto «Parco Cornaredo», presentato pubblicamente lo scorso mese di settembre. 100 milioni di franchi da investire nelle immediate vicinanze della pista di ghiaccio, con la realizzazione di strutture abitative a prezzi accessibili e di un centro con appartamenti destinati alla terza età, con servizi di assistenza e di cura. Prevista anche l’edificazione di una pista da ghiaccio e di uno stand di tiro (per pistola) sotterranei.
«Dai privati abbiamo avuto finora ottimi segnali – constata Roberto Lurati – questo perché Cornaredo è situato in una posizione strategica molto importante per la regione e per l’intero cantone». Investitori che poco più a sud si sono mossi anche per la realizzazione del nuovo stadio. «Abbiamo un progetto che è uscito vincente da un concorso internazionale – afferma il sindaco Marco Borradori – Un progetto molto bello dal punto di vista estetico, con un nuovo stadio che risponde alle esigenze della Lega calcio. Ci sarà poi un palazzetto dello sport per varie attività sportive, la pallavolo, il basket e altre discipline che oggi sono costrette a cercare, tra non poche difficoltà, spazi per gare e allenamenti. E poi ci sono le due torri destinate ad uffici, magari anche amministrativi, e ad unità abitative». È il cosiddetto progetto «Sigillo», che aspetta anche lui lo sblocco del piano di quartiere, da due anni al vaglio delle autorità cantonali. «È difficile far capire al cittadino le ragioni di questi tempi lunghi e io sono il primo a non essere particolarmente soddisfatto – ci dice Roberto Lurati – Purtroppo a livello dell’amministrazione cantonale, ma non solo, e di procedure in generale ci sono problematiche che allungano di parecchio i tempi».
Dopo una quindicina d’anni di pianificazione e in attesa che da Bellinzona giungano entro la primavera le risposte necessarie per impostare la nuova viabilità, Cornaredo nel 2017 potrebbe davvero cominciare a costruire il proprio futuro, mattone dopo mattone. Dopo tanto attendere non c’è più tempo da perdere.