Predisporre lo spazio, organizzare il tempo a disposizione, evitare distrazioni. Sono i capisaldi di uno studio che diventa non solo efficace ma pure interessante. Quanti allievi di scuola media – ragazze e ragazzi fra gli 11 e i 16 anni – sono in grado di mettere in pratica un approccio sistematico allo studio? Ad alcuni viene naturale, altri imparano seguendo i consigli dei docenti, altri purtroppo faticano a trovare una tecnica che corrisponda alla loro personalità. I metodi possono avere sfumature diverse ed ognuno deve scoprire quello che gli è più congeniale. Lavorando in modo mirato a questo obiettivo si creano basi solide per il futuro, a breve e lungo termine. Da quattro anni l’Ufficio Svizzera italiana di Pro Juventute offre questa possibilità attraverso un corso che conosce un successo crescente ed è ora presente nei quattro distretti cittadini. L’auspicio è poterlo presto estendere anche alle valli.
Partito quattro anni fa nel Locarnese con sei allievi nell’ambito di un progetto pilota sostenuto da un club di servizio, il corso «Impariamo a studiare – Alla scoperta dei metodi di studio» conta oggi una novantina di iscritti, mentre altri interessati sono in lista d’attesa. Proprio in queste settimane è in fase di svolgimento la sessione primaverile. Le sezioni sono due; una per gli allievi di prima e seconda media, un’altra per quelli di terza e quarta. I corsi sono otto, due per regione. Al Locarnese l’anno scorso si sono aggiunti Luganese e Mendrisiotto e da questa edizione le lezioni si svolgono anche nel Bellinzonese. In autunno il corso verrà riproposto secondo le stesse modalità. L’iniziativa si pone come offerta complementare alla scuola, dove le tecniche di studio sono trasmesse in maniera più implicita. Ogni insegnante fornisce sicuramente molte indicazioni in questo senso ai propri allievi, ma non tutti sono poi in grado di svilupparle ed adattarle alle proprie capacità di apprendimento. Ilario Lodi, direttore di Pro Juventute Svizzera Italiana, ribadisce l’importanza di approfondire i metodi di studio a fronte di insuccessi scolastici dovuti in buona parte alle difficoltà riscontrate in questo ambito.
Precisa Ilario Lodi: «Molti allievi non manifestano carenze a livello cognitivo, quanto piuttosto difficoltà a organizzarsi, a stabilire delle priorità e a lavorare in modo sistematico. Il corso propone un approccio semplice e pratico che parte dal sedersi al tavolo e dalla preparazione del materiale (riga, colori). Piccoli gesti che rivestono però la loro importanza. Le fonti di distrazione – cellulare in primis – vanno eliminate per rimanere concentrati sullo studio. Proponiamo esercizi concreti dapprima su materiale fornito da noi e in seguito sui contenuti scolastici dei singoli partecipanti».
Partecipanti che imparano sia a preparare in modo mirato le verifiche sia, più in generale, a strutturare il lavoro di ripasso attraverso schemi e riassunti. Tali operazioni, oltre ad essere indispensabili per le successive tappe formative, si rivelano un sostegno anche per altri aspetti della vita. Si lavora infatti sull’attenzione, la concentrazione, la comprensione, l’assimilazione, la memorizzazione e l’apprendimento. Durante quindici ore distribuite in sette o dieci momenti di attività si impara a lavorare sul proprio materiale utilizzando i colori e la sottolineatura, identificando le parole chiave, realizzando schemi e allenando la presa di appunti e le tecniche di memorizzazione.
Quale il coinvolgimento dei genitori in questi corsi? A quell’età, quando si gettano le basi della propria personalità ma anche dello sviluppo scolastico, non si vuole certo affidarsi a mamma e papà per i compiti e lo studio. Un genitore è però tenuto a partecipare alla prima parte del primo incontro, per capire l’impostazione del corso. Ilario Lodi: «Al genitore possiamo comunque offrire qualche consiglio, a cominciare dal tempo che va lasciato alla figlia o al figlio per dedicarsi allo studio. Evitare eccessive pressioni e in molti casi anche troppe attività extrascolastiche è un punto di partenza a favore di una migliore gestione del tempo e quindi dello studio. Per quanto riguarda i metodi, notiamo che spesso i genitori non sanno quali suggerimenti offrire».
Il corso proposto da Pro Juventute persegue quattro finalità. Il direttore cita nell’ordine: «migliorare la resa scolastica, trovare piacere nello studio, aiutare i genitori, sostenere la scuola. A quest’ultima sono affidati molti compiti e il nostro intento a questo livello è quello di essere un attore complementare».
«Attraverso la semplicità desideriamo riportare le emozioni all’interno dello studio laddove ancora non ci fossero», conclude Ilario Lodi. Come si legge nella presentazione online, i partecipanti hanno anche la possibilità di comprendere che «uno studio adeguato e curato porta ad essere maggiormente consapevoli delle proprie capacità e delle proprie facoltà». La proposta di Pro Juventute permette quindi di andare oltre l’acquisizione di competenze, sfruttando queste ultime su altri piani. Un’esperienza educativa a tutto tondo che trasforma le difficoltà in opportunità.
Informazioni
www.projuventute.ch/programmi