In tempi spaventosi come quelli che viviamo, parlare di sistema immunitario mette in allarme, e di fatto l’argomento è da sempre stato importante. A volte anche un semplice raffreddore può essere la spia di un sistema immunitario indebolito dai tanti ben noti fattori: cattiva alimentazione, stress, inquinamento, sedentarietà e via elencando.
Se il nostro sistema immunitario ha molti nemici, la Fitoterapia resta la nostra fedele alleata, e come sempre è nutrita la lista delle erbe che sostengono il nostro corpo sia per prevenire sia per lottare contro virus, batteri, infezioni.
«Fra tutte le erbe» ci informa il nostro consulente fitoterapeuta Gabriele Peroni, «in scienza, coscienza ed esperienza, mi sento di dare il primo posto in assoluto a Echinacea angustifolia DC». Coltivata a scopo medicinale in Europa, Echinacea arriva a noi dai nativi americani. Cresce spontanea nelle praterie degli Stati Uniti (Texas, Georgia, Nebrasca, Pennsylvania), e le tribù pellerossa delle grandi pianure ne conoscevano la forza, tanto da impiegarla come rimedio supremo per le più diverse malattie.
Si narra che nel XIX secolo in America i prestigiatori si bagnassero le mani nel succo di Echinacea per poterle immergere nell’acqua bollente; e all’inizio del Novecento, un pellerossa winnebago avrebbe utilizzato il succo per rendere il cavo orale insensibile al calore prima di mettersi in bocca un tizzone rovente durante uno spettacolo.
Nel 1915, in Europa, un primo studio portò alla formulazione di un’ipotesi scientifica sulla sua attività immunostimolante, oggi, dopo 50 anni di ricerche e più di 350 lavori, queste sue proprietà sono state dimostrate in modo inequivocabile.
Dell’Echinacea si impiegano le radici e le parti aeree. La sua attività immunostimolante complessiva sembra dipendere dagli effetti combinati dei costituenti del suo ricco fitocomplesso, che agisce attraverso tre meccanismi, uno dei quali aumenta l’attività respiratoria. Per ottenere un effetto preventivo, si assume la tintura madre (30 gocce 2-3 volte al dì) per periodi anche prolungati, e in special modo a partire dall’inizio della stagione fredda.
Ma non è l’unica pianta che produce effetti immunostimolanti. Ad esempio, esistono anche l’Uncaria, la Genziana, il Gelso, la Papaia, l’Astragalo. L’Uncaria è una liana rampicante che cresce nelle foreste del Perù aggrappandosi ad altre piante grazie alle sue spine; usata dai curanderos, i guaritori del Sud America, potenzia lo scudo immunitario nell’infiammazione delle vie respiratorie, dell’apparato gastrointestinale e osteoarticolare. Tra i vari malanni invernali che aiuta a prevenire o alleviare con la sua azione immunomodulante vi è anche la sinusite (farne infusi o decotti ai primi sintomi di tosse, o assumere 30-40 gocce 2-3 volte al dì).
Per la medicina Ayurvedica, la più antica medicina nata in India, la malattia si produce perché corpo, spirito e anima non sono in equilibrio; per essa, nell’universo ci sono cinque elementi (etere, aria, fuoco, acqua e terra), cinque energie che ritroviamo nel corpo umano in tre umori chiamati Dosha: Vata, Pitta, Kapha. L’immunità, semplificando al massimo, non è qui vista solo come una semplice protezione contro batteri e virus, ma come una resistenza contro la perdita di equilibrio tra i tre Dosha, o energie del corpo umano e i Dhatu, i tessuti.
In questo caso, sono infiniti gli ingredienti naturali che l’Ayurveda consiglia, tra combinazioni sinergiche di piante immunostimolanti, poi cibi, erbe, spezie…; miele e Zenzero, ad esempio, promuovono la forza del corpo e la digestione; una tisana può essere invece preparata con Elicriso, Eucalipto, Timo, Liquerizia, Chiodi di garofano, Cannella di Ceylon. E per disinfettare le nostre mani in modo dolce e naturale ecco una preziosa ricetta: mettere in 75 ml di alcool 25 ml ciascuno di olio essenziale di Eucalipto, Timo, Origano, Cannella (conservare in una bottiglietta).