Fiducia, cura, ascolto, rispetto e protezione, accoglienza, attività, esperienza, libertà d’espressione. Qual è il fil rouge che unisce questi concetti? Per i Centri di esercitazione ai metodi dell’educazione attiva, meglio conosciuti come Cemea, si tratta delle parole chiave che sintetizzano gli otto principi sui quali si fonda il loro impegno nella formazione del personale dedito a bambini, ragazzi e giovani in contesti educativi. Per sottolineare il 50mo di fondazione l’associazione ticinese ha voluto promuovere e chiarire questi fondamenti pubblicando un cofanetto. Intitolato «fatti e fiabe», contiene nove piccoli libri (uno per ogni principio più il primo sulla storia dei Cemea) e altrettante cartoline. I principi educativi vengono così veicolati attraverso brevi racconti e immagini. Convinti che «l’educazione si indirizzi a tutti e sia di ogni momento», i rappresentanti dell’associazione intendono offrire uno spunto di riflessione in primo luogo a chi opera nel settore educativo, rivolgendosi però anche a bambini, genitori e a tutte le persone per le quali questi valori universali sono importanti. In sintesi l’obiettivo dell’iniziativa è: «I principi Cemea per tutti».
Un grande ombrello che ripara dalla pioggia a indicare rispetto e protezione, una casa posta come una pianta in un vaso per suggerire accoglienza o ancora una lente d’ingrandimento focalizzata su un girotondo di bambini per identificare l’ascolto. Sono alcune delle immagini, divenute copertine e cartoline, che l’illustratrice Paloma Canonica ha abbinato ai principi Cemea. Le storie narrate negli otto librini sono invece il frutto di un lavoro a più mani. «In primo luogo abbiamo voluto coinvolgere bambini e adolescenti, poiché sono loro i destinatari dell’educazione attiva», spiega ad «Azione» Donatella Lavezzo, vicepresidentessa della delegazione Ticino Cemea e formatrice attiva. «Sono inoltre stati sollecitati docenti in formazione e scrittori affermati. Questi ultimi sono Betty Colombo, Alberto Nessi, Luca Chieregato (che ha lavorato con la figlia dodicenne Linda), Roberto Piumini e Maria Rosaria Valentini».
Il cofanetto racchiude pertanto sia narrazioni frutto di un percorso comune – effettuato da tre gruppi di studenti e da uno di futuri maestri – sia storie (e una poesia) firmate da professionisti della scrittura. Precisa la nostra interlocutrice: «Con il sostegno degli insegnanti, gli allievi di IV elementare di Vezia (docente Nicola Dall’Acqua) e di II e IV elementare di Massagno (docenti Massimo Bonini e Simone Bellini) hanno compiuto un intenso percorso partendo da un confronto delle idee per giungere infine alla stesura della storia. Articolato anche il lavoro degli studenti di quarta media che hanno partecipato al laboratorio di scrittura condotto da Daniele Dell’Agnola (docente Scuola Media e SUPSI, autore). Scrittura di gruppo, infine, pure per sette futuri docenti, allievi del Dipartimento Formazione e Apprendimento, impegnati sull’arco di una giornata con l’accompagnamento di due formatori dell’associazione.
Torniamo quindi ai principi che guidano l’attività formativa dei Cemea, caratterizzata dallo storico stage primaverile destinato ai monitori e alle monitrici delle colonie al quale si sono affiancati nel tempo singole giornate e week-end organizzati anche per altre persone chiamate ad occuparsi dei bambini. Si pensi in particolare ai team degli asili nido, come pure a chi opera nelle mense e nella presa in carico postscolastica. Il primo punto essenziale nello svolgere questi compiti educativi è costituito dalla fiducia, intesa quale possibilità per ogni essere umano di svilupparsi e trasformarsi nel corso della sua vita. «Egli ne ha il desiderio e la possibilità», scrivono i Cemea. Come già evidenziato, «l’educazione si indirizza a tutti ed è di ogni momento» (cura), per cui anche lo svago e le proposte extrascolastiche devono tenere presente questo principio. «La nostra azione è condotta in stretto contatto con la realtà» (ascolto) e ancora «Tutti gli esseri umani, senza distinzione di genere, età, origine, convinzioni, cultura, situazione sociale, hanno diritto al nostro rispetto e alla nostra attenzione» (rispetto e protezione).
Altri tre punti fondamentali per i Cemea sono il ruolo che riveste l’ambiente nello sviluppo dell’individuo (accoglienza), la possibilità di svolgere attività e l’esperienza personale. Da ultimo, ma solo dal punto di vista della successione, la libertà d’espressione, sintesi di una laicità intesa quale «apertura alla comprensione dell’altro, nell’accettazione delle differenze e nel rispetto del pluralismo. È anche il battersi per la libertà d’espressione di ognuno e contro ogni forma di oscurantismo, discriminazione, esclusione e ingiustizia, nel rispetto dei diritti umani».
Ogni fondamento racchiude valori da trasmettere ai più piccoli attraverso pratiche quotidiane (giochi, pasti, passeggiate), affinché possano crescere bene e trovare il loro posto nella società. Per aumentarne divulgazione ed effetto, i Cemea hanno voluto tradurli in una proposta. Conferma Donatella Lavezzo: «I nostri principi fungono da spunto di riflessione in ogni ambito educativo. Tutti possono utilizzarli nella vita di ogni giorno, contribuendo a valorizzare le risorse delle giovani generazioni con l’obiettivo di sostenerle nello sviluppo armonioso della loro personalità. Il cofanetto, realizzato in collaborazione con l’editrice Fiorenza Casanova (dino&pulcino) e la grafica Maya Wäber, è in vendita nelle librerie e sul sito www.cemea.ch. Sarà pure distribuito in modo mirato e messo a disposizione in luoghi strategici come scuole e biblioteche. Auspichiamo inoltre, grazie a nuovi finanziamenti, di poter prolungare il progetto, assicurando la diffusione del cofanetto anche nei prossimi anni».
Nel librino introduttivo Giancarlo Nava, fra i fondatori dei Cemea nel nostro cantone, ripercorre la storia dell’associazione a livello locale e internazionale, sottolineando l’importanza dello stage nella formazione degli educatori. Questo aspetto ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo dei Centri, iniziato in Francia nel lontano 1937 ed ora esteso a 23 Paesi. In Ticino, come nel resto del mondo, i promotori hanno inoltre sempre saputo adeguarsi all’evoluzione della società, rispondendo con le loro proposte formative alle esigenze del luogo e del momento.
Per festeggiare il mezzo secolo di vita, la delegazione Ticino Cemea ha voluto sì richiamare i suoi principi guida, universali e sempre attuali, ma soprattutto volgere con fiducia lo sguardo al futuro e alle generazioni che lo animeranno. Una fiducia che caratterizza anche i festeggiamenti. Limitati lo scorso settembre alla presentazione del cofanetto a una quarantina di formatori attivi, prevedono un evento di maggior richiamo il prossimo anno, dopo l’emergenza sanitaria.
Informazioni
www.cemea.ch