Fatti e cifre, benefici e minacce, esempi e soluzioni. È questo lo schema seguito dalla mostra Biodiversità: c’è vita in città, promossa dal Dipartimento del territorio in collaborazione con Alleanza Territorio e Biodiversità, e allestita in diversi luoghi a partire dal giugno dello scorso anno, per arrivare in questi giorni presso il Centro professionale tecnico di Lugano-Trevano. L’esposizione farà poi ulteriori tappe in tutto il Ticino ed è un’occasione per ribadire alcuni concetti relativi alla biodiversità, con particolare riferimento all’ambito urbano.
Con una ventina di semplici pannelli gli organizzatori vogliono sensibilizzare i cittadini, ma anche le autorità, sull’importanza di un ambiente variegato e naturale in città, dove nel nostro Paese vive circa il 75 per cento della popolazione, ma anche 45mila specie, tra animali, vegetali, funghi eccetera. Le zone edificate, malgrado siano ambienti creati dall’essere umano e spesso fittamente abitate, possono infatti offrire condizioni di vita ideali e inaspettate. Pensiamo per esempio a piccoli prati, muretti, arbusti, bordi fioriti, cassette per volatili, oppure superfici e spazi «selvaggi» che, se strutturati e gestiti correttamente, trovano una loro utilità.
Un’ulteriore densificazione delle aree urbane, ma anche la «banalizzazione del costruito», la perdita o la frammentazione degli spazi verdi e degli ambienti naturali sono quindi una seria minaccia per la biodiversità, a cui si può porre rimedio con diversi provvedimenti, sia a livello privato sia a livello pubblico.
L’esposizione porta esempi e possibili soluzioni per contrastare questa perdita e, anzi, per favorire una flora e una fauna più ricche anche nel contesto urbano. Con brevi testi e immagini di progetti concreti già realizzati in Ticino o altrove, il visitatore può sia trarre degli spunti d’intervento, sia appropriarsi di alcuni concetti e dati salienti.
Parchi, giardini, aiuole, aree spartitraffico e viali alberati, se ben progettati e adeguatamente curati, possono avere un ruolo importante nell’ecosistema cittadino, essendo spazi di vita in grado di generare pure un effetto positivo sulla qualità dell’aria, sulla regolazione del microclima, sui rumori e sulla salute delle persone. Accanto al verde, anche il blu gioca un ruolo determinante, essendo l’acqua un altro elemento vitale e indispensabile, sia per la sopravvivenza degli esseri viventi, sia per il loro benessere. È infatti noto come gli ambienti acquatici, siano essi fiumi, ruscelli o riali, laghetti, stagni o fontane, portino dei benefici diretti e indiretti alla popolazione e all’ambiente. Non mancano tuttavia le minacce, tra le quali vengono messe in risalto la cementificazione e l’incanalamento o intubamento dei corsi d’acqua che contribuisco pure all’aumento delle temperature (effetto isola di calore).
Oltre a ospitare diverse specie, gli spazi urbani ispirati alla natura (inclusi giardini e orti) garantiscono pertanto alcuni benefici ai suoi abitanti. Come indicato nel comunicato stampa di presentazione, «la mostra intende stimolare enti pubblici e privati a favorire la biodiversità urbana, per esempio partecipando a progetti, o adottando la Charta dei Giardini, un documento nel quale sono riportate semplici regole che, se giustamente applicate, trasformano il giardino in uno spazio favorevole per la fauna e la flora locale».
E sono molti i metodi per plasmare un ambiente urbano più ricco e favorire così, di riflesso, anche condizioni migliori per la popolazione. Tra le azioni proposte su uno dei pannelli ci sono per esempio sia una gestione «differente degli spazi verdi» (ossia più attenta ai bisogni della natura), sia misure rivolte ai singoli cittadini, come la piantagione di specie indigene nei propri giardini oppure, anche qui, una cura «innovativa» e meno intensiva. Ritorna più volte il concetto di non banalizzare gli spazi urbani verdi (o blu) con l’invito, al contrario, di valorizzarli. Anche se piccoli, possono infatti diventare dei luoghi di vita importanti e insperati per molte specie, che riescono a trovare delle nicchie adatte alle loro esigenze anche tra case, edifici, asfalto e cemento.
La mostra può essere richiesta dagli enti interessati, che trovano un apposito formulario sul sito bio-città.ch, il quale, in fase di sviluppo, fornirà pure informazioni, consigli e curiosità. Prossimamente l’esposizione sarà alla scuola Arti e mestieri di Bellinzona (dal 17 aprile al 5 maggio) e a Melano da metà agosto (dal 24 agosto al 15 settembre 2023 negli spazi di Villa Santa Lucia), mentre altre destinazioni sono ancora in fase di definizione.