«Cavallo: una cultura da conservare e tutelare», questo è il motto della decima edizione della Giornata cantonale del cavallo in calendario sabato 23 ottobre 2021.
Questo particolare e «ingombrante» animale esercita da sempre un fascino indescrivibile sull’essere umano. Suo compagno e grande amico in una relazione che affonda le proprie radici nella notte dei tempi, esso lo ha affiancato nella vita quotidiana, nel lavoro agricolo, nella caccia, ha servito negli eserciti, è stato impiegato come mezzo di trasporto e, in tempi più recenti, è stato promosso a compagno del tempo libero.
«Negli ultimi cinquemila anni questo maestoso animale ha avuto un ruolo di vitale importanza nell’evoluzione della società umana. Oggi è apprezzato a livello planetario soprattutto per il suo impiego nello sport e nel tempo libero, ma il suo fascino misterioso continua a sedurre l’uomo che tuttavia è andato man mano perdendo quella conoscenza della specie equina che gli era del tutto palese sino agli inizi del Novecento». A parlare è la presidente della Federazione ticinese sport equestri (Ftse), Ester Camponovo, che sottolinea come questo sapere sia andato scemando negli anni, complici lo sviluppo della tecnica e il progresso nella meccanizzazione.
«Possiamo dire che si tratta di un vero e proprio patrimonio dell’umanità che per non andare disperso merita di essere protetto al pari di ogni altro bene culturale», afferma Camponovo che per questo dice di poter definire a pieno titolo il cavallo come «una cultura da tutelare»: «Stiamo parlando di un animale che nel sangue, nel cuore e nella mente ha sconfinate praterie, che necessita di muoversi in continuazione e che, nonostante ciò, ha sempre dimostrato grande spirito di adattamento accanto all’uomo che lo ha traghettato nelle sue evoluzioni socioculturali».
Sappiamo che oggi la pratica dell’equitazione non si arresta alle porte della scuderia, ma si estende al territorio circostante e in particolare alla campagna cui questo animale appartiene per natura: «Il suo suolo naturale è il terreno che più si addice all’anatomia e alle andature dell’animale stesso. Un terreno che è attraversato da ostacoli artificiali sempre maggiori. Pensiamo all’asfalto, alle barriere architettoniche, al traffico stradale e ai divieti di circolazione che si aggiungono agli ostacoli naturali come frane e piante sradicate che si possono incontrare cavalcando sui sentieri».
Proprio il territorio pare essere il centro del problema da considerare in merito alla sopravvivenza stessa del cavallo, territorio che nel nostro Cantone è relativamente ristretto: «Le aree riservate allo svago e al tempo libero sono frequentate e condivise da diverse utenze, delle quali quella equestre è una categoria di relativa minoranza». Malgrado questa realtà, la Ftse auspica e mantiene vivo un dialogo con tutti i fruitori del territorio, promuovendo un inserimento armonioso e costruttivo del cavallo nel contesto: «Pensiamo ai cacciatori, pescatori, ciclisti, escursionisti, persone che passeggiano sole o con i propri cani: tutti sono parte a buon diritto delle preziose risorse territoriali e naturalistiche che la nostra regione offre e con tutti è possibile la reciproca convivenza».
La Ftse invita dunque alla reciproca conoscenza, al dialogo e al raggiungimento di soluzioni condivise, per una convivenza felice fra tutte le persone e le categorie che occupano spazi comuni sempre più esigui a causa dell’urbanizzazione incombente. Insieme al comitato del sodalizio che si premura di diffondere la conoscenza di questo particolare mondo, oggi a torto ritenuto di nicchia, la presidente Camponovo vede comunque il bicchiere mezzo pieno: «L’invito al dialogo, per conoscere e integrare meglio le esigenze del cavallo sul nostro territorio, è pure stato raccolto dalla politica che pare rispondere a un bisogno della popolazione sul tema specifico e, di conseguenza, dimostra una crescente sensibilità».
Si tratta di portare avanti con particolare cura questo dialogo con le autorità: «È essenziale per rapporto alla necessità di sviluppare una strategia territoriale che tenga conto delle necessità del transito equestre». La Ftse auspica quindi che si prenda sempre più coscienza di una problematica che oggi non è più sottovalutabile, nella visione d’insieme della pianificazione della rete escursionistica. Parimenti, per voce della sua presidente, la Ftse dice: «Confidiamo nell’intensificazione del dialogo con la classe politica che ci rappresenta, e con le autorità preposte cui la cittadinanza ha affidato i compiti di pianificazione e gestione del territorio».
Una regione, il Ticino, che dunque appartiene pure al cavallo che la abita da sempre, come ci è stato più volte ribadito. Per dare risonanza al tema del cavallo come cultura da conservare e tutelare, la Ftse propone per il decimo anno una giornata dedicata: «Sabato 23 ottobre si potranno visitare parecchie strutture equestri di tutto il canton Ticino, scuderie dove si potrà conoscere questa realtà nell’ambito di una giornata conviviale e bucolica».