Capriasca di ieri e di oggi

Mostra – Il nucleo di Cagiallo ospita un’esposizione fotografica che racconta mestieri di una volta e odierni attraverso le opere della collezione dell’Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla e gli scatti di Massimo Piccoli
/ 08.06.2020
di Valentina Grignoli

Per le vie del borgo un dialogo tra passato e presente a suon di immagni. È lungo 1,8 chilometri il percorso espositivo Click Capriasca, una mostra all’aria aperta a Cagiallo promossa dalla Commissione culturale del comune insieme all’Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla (Acvc) che racconta i mestieri di ieri e quelli di oggi attraverso 14 fotografie. Decido di fare questa passeggiata in una soleggiata giornata di tarda primavera.

«È un’occasione importante per valorizzare le foto della nostra collezione – mi racconta Nicola Arigoni, presidente dell’Acvc – Non si tratta solo di sfruttare le foto del nostro archivio per farle conoscere, c’è un dialogo con il presente che va oltre al confronto, e questo grazie al fotografo Massimo Piccoli».

Ad alternare i mestieri di un tempo, o meglio le attività che caratterizzavano la vita della valle come la cura della vigna, il trasporto di carichi da sci al Monte Bar, i lavori di risanamento dopo una frana, stanno infatti delle immagini che raccontano la vita odierna della Capriasca. Una comunità caratterizzata, scopro strada facendo, non solo dal territorio naturalistico ma anche dalla compresenza di diverse realtà come quella artistica (la tessitrice Antonietta Airoldi), quella artigianale (il vetraio Diego Feurer) e quella sociale (l’azienda La Fonte di Vaglio), e da mestieri senza tempo come lo spazzacamino, le fioriste e il macellaio.

«Vorremmo riproporre un’esposizione simile ogni due anni, in un comune diverso e con un nuovo fotografo ogni volta». Un’occasione per mostrare alla popolazione il lavoro che sta dietro a questo archivio, l’importanza della conservazione e della memoria dei documenti. «Non avendo un grande spazio espositivo da noi, usciamo solitamente con le nostre testimonianze esponendo in altri luoghi». Come già per la Rivetta Tell a Lugano, la Torre di Redde, il percorso della Ferrovia Lugano Tesserete ora pista ciclabile, anche qui le fotografie si incastonano con il paesaggio completandolo con una dimensione temporale. «Ogni volta si scoprono nuovi posti, qui i nuclei dei villaggi, e senza fare passeggiate troppo impegnative».

Il continuo e intelligente dialogo con il presente pare una peculiarità dell’Acvc che non si limita mai a mostrare un passato tinto di romantiche evocazioni, ma tematiche, personaggi storici e collezioni sono spesso confrontati con la contemporaneità e a volte rivisitati. Ricordo che l’archivio comprende oggi più di 7000 fotografie selezionate tra i diversi fondi privati e oltre 150 ore di registrazioni di interviste agli anziani informatori.

Durante la passeggiata mi colpisce anche la spontaneità dei volti ritratti dalla macchina di Massimo Piccoli. Si tratta di foto in posa, più di quelle d’archivio certo e questo è un contrasto cercato, ma riescono a trasmettere la freschezza della sorpresa.

«Ho voluto approcciarmi con nove persone che non conoscevo – mi racconta a questo proposito il fotografo Piccoli – Non c’è un legame con le foto d’epoca, diversificando i mestieri. Ho instaurato un rapporto con i soggetti ritratti entrando nei loro atelier e standoci a chiacchierare per tutto il giorno, facendo foto che sono parte di un reportage che purtroppo qui non ha trovato spazio. Solo a fine giornata, nell’ultima mezz’ora mi sono attrezzato per la fotografia da esporre. Loro erano pronti».

Click Capriasca è visitabile a Cagiallo sino al 31 ottobre 2020, sul sito visitcapriasca.ch tutte le informazioni necessarie.