Buongiorno signor Bosco!

Infanzia – Incontro con l’educatrice Sara Rota Romagna che a Novaggio ha dato vita al Preasilo nel bosco per accompagnare i bambini alla scoperta della natura
/ 18.10.2021
di Daniela Delmenico

Tutti i mercoledì mattina, con il sole o con la pioggia, con il vento o con la neve, attorno alle nove del mattino, un gruppetto di piccoli esploratori raggiunge l’Alpe di Pazz, a Novaggio. Hanno tutti tra i due e i quattro anni, e sono accompagnati chi dalla mamma, chi dalla nonna, dal nonno o dal papà. «Buongiorno signor Bosco!»: così i bambini che frequentano il Preasilo nel bosco di Novaggio salutano e ringraziano il luogo che li accoglie, prima di iniziare le loro attività, sotto la guida della maestra Sara.

Sara Rota Romagna, di formazione educatrice, ha iniziato a interessarsi al bosco e ai suoi tesori grazie ai suoi tre figli: «è grazie a loro che si è aperta per me la porta del bosco. Ero da poco arrivata in Ticino dall’Italia e mi sentivo un po’ sola perché non conoscevo quasi nessuno, così, con i miei figli uscivo in natura per trascorrere dei momenti di serenità, di gioco e di magia. Tutto è iniziato così, un po’ per caso». Sara, per quanto riguarda le sue conoscenze sul bosco, è quindi per una buona parte autodidatta: «man mano che il tempo passava, e che i miei figli crescevano, abbiamo potuto ampliare la nostra conoscenza del bosco, approfondendo sui libri ciò che osservavamo in natura: portavamo a casa i funghi, per classificarli, o i frutti e le foglie dei vari alberi, o andavamo alla ricerca di nidi di animali, o di insetti». Sara ha poi svolto anche diversi corsi sulla natura, come Naturiamo, un corso offerto da CEMEA, che promuove l’approccio alla formazione attiva in natura; ha partecipato a diversi campi del WWF; e ha infine ottenuto un CAS «AAA Natura» alla SUPSI, per «accompagnare, animare e apprendere in natura».

Ma è proprio l’esperienza con i suoi figli che ha dato il la all’idea del preasilo nel bosco: «l’esperienza diretta con il bosco, la continua scoperta, l’apprendimento nella natura che poi viene rielaborato a casa, l’esperienza delle stagioni, con le erbe aromatiche in primavera, i funghi in autunno e tutta la ricchezza che il bosco offre lungo l’arco dell’anno, sono elementi che sentivo di voler continuare a vivere con dei bambini, per trasmetterne la magia, e per continuare, anche io, ad apprendere». Così, cinque anni fa è nata l’idea di proporre un preasilo mamma e bambino, destinato appunto ai più piccoli: «adoro stare con i bambini, e trovo importantissimo cercare di trasmettere loro, e a chi li accompagna, l’amore per la natura. Fondamentale per me è che i bimbi passino nel bosco dei momenti piacevoli e speciali, che possono essere legati alle attività proposte, ma anche all’aver visto un bruco o all’aver fatto un ruzzolone nelle foglie: insomma a tutto ciò che i bambini possono portare a casa e fare loro, che possa farli crescere e far loro venire voglia di continuare a scoprire il bosco».

Sara spiega che la pedagogia del bosco è una pedagogia attiva, anche per i bambini di due, tre e quattro anni: «sono loro che vanno alla scoperta del bosco... certo, sono accompagnati da me, guidati dalle attività che propongo, e dalle loro mamme, nonne, nonni o papà per poter condividere le scoperte e incoraggiarle, ma sono i bambini che scelgono cosa scoprire: il bosco li invita infatti a usare tutti i sensi, il tatto, l’olfatto, il gusto, l’udito e la vista. A questa età i bambini che vanno alla scoperta della natura e di ciò che li circonda effettuano i primi passi in autonomia, liberi di scegliere spontaneamente da cosa farsi stupire e attirare, e questo è un aspetto fondamentale del preasilo nel bosco». Ma l’esperienza nel bosco è importante per i bambini piccoli anche per lo sviluppo della capacità di socializzazione: «ogni mercoledì trovano altri bimbi che fanno la stessa cosa, con i quali quindi condividono spazi, emozioni, gioie e fatiche. Iniziano le loro prime relazioni con i coetanei, fatte di giochi, prese per mano ma anche spintoni e piccoli litigi, che sono fondamentali per dei bambini in età prescolare, che ancora non frequentano molto i loro coetanei e che spesso hanno a che fare quasi esclusivamente con adulti. La relazione è però anche con le altre mamme, e con me, che sono una prima forma di “maestra”, figura che poi i bambini incontreranno quando andranno alla scuola dell’infanzia. E forse, questa socializzazione nel bosco è un momento importante di confronto e di relazione anche per i genitori...».

Oltre alla scoperta autonoma e alla socializzazione, la maestra Sara prepara e programma, per i suoi piccoli «alunni» e per le loro mamme, delle attività da fare nel bosco, legate alla scoperta della natura attraverso i sensi: «per esempio svolgiamo attività come la lettura di un libro da cui prendiamo spunto per esplorare la natura, la pittura con fiori e foglie, facciamo dei giochi, prepariamo pop corn, caldarroste o pane sul fuoco». Poi c’è sempre anche il momento della merenda, considerata parte delle attività, ed è preparata da Sara: «desidero offrire una merenda sana e di stagione, uguale per tutti, in modo che sia un momento educativo e di condivisione anche quello».

Ogni mercoledì mattina, poco dopo le nove, dopo aver salutato il bosco, i bimbi devono oltrepassare la porta immaginaria che conduce al suo interno, e la chiave è a volte una pigna, altre una foglia di colore giallo, altre volte un sasso, oggetti che la natura ci regala, e che i bimbi raccolgono come tesori, per portarli a casa. Ma i tesori che grandi e piccini si portano a casa dal preasilo nel bosco non sono solo pigne o legnetti, ma tanti insegnamenti sull’amore per la natura, per la scoperta e l’apprendimento, la capacità di osservare e ascoltare e il rispetto per la vita.