La cosa più semplice – muoversi – rappresenta un toccasana a scuola. Pochi, tuttavia, avrebbero scommesso sul luogo e il contesto: veri e propri esercizi della durata di 5-10 minuti… in classe e… in piena lezione. La proposta, già sperimentata con successo nei Cantoni d’oltre Gottardo, si sta facendo timidamente strada anche in Ticino. Si chiama Scuola in movimento. L’idea è condensata in una piattaforma online, gestita da Swiss Olympic, che contempla una miriade di attività fisiche da svolgere. Tre le tipologie, che ne orientano indirettamente le finalità: «Attivante», «Rilassante», «Apprendimento movimentato». Lo scopo è presto detto e riassunto nel seguente motto posto in evidenza nel sito web (www.schulebewegt.ch/it): «Se si aumenta il movimento nella quotidianità scolastica, bambini e ragazzi sono più equilibrati e motivati. Chi partecipa a Scuola in movimento beneficia di questi e di molti altri vantaggi, ma non solo: contribuisce in modo importante alla salute dei nostri giovani».
A livello svizzero il progetto, che concilia didattica, formazione e salute, ha avuto inizio al Centro sportivo nazionale di Macolin per iniziativa dell’Ufficio federale dello sport. Swiss Olympic è responsabile del programma di Scuola in movimento dal 2017. L’iniziativa si rivolge agli allievi delle scuole dell’obbligo, dunque si può introdurre nelle diverse sedi a partire dai bambini della scuola dell’infanzia fino alle scuole medie. La piattaforma è consultabile da chiunque, ma l’accesso al materiale gratuito del programma e degli esercizi è riservato unicamente ai docenti, che dunque, se desiderano mettere in pratica la proposta e aderire al mondo di Scuola in movimento non devono far altro che iscriversi alla piattaforma, così da aver accesso ai set di attività e a tutto l’occorrente per dispensare ai propri allievi pause di movimento durante le proprie lezioni. Il raggio di attività, come s’intuisce immediatamente accedendo al sito, arricchito di video e immagini, è davvero ampio: da semplici esercizi di ginnastica ad attività più articolate che allenano implicitamente anche la mente o che contemplano il gioco e l’interazione.
Rafael Meier, di Swiss Olympic, tra i responsabili di Scuola in movimento, da noi raggiunto telefonicamente a Berna, sottolinea la validità della proposta: «L’anno scorso abbiamo sottoposto il programma a una valutazione fatta da una società esterna, la quale ha sentito il parere dei docenti che hanno sperimentato Scuola in movimento. Ebbene, gli interpellati hanno affermato quanto sia facile integrare alla lezione l’ampio campionario di esercizi. Ad oggi in tutta la Svizzera abbiamo 12mila docenti iscritti alla piattaforma. La nostra iniziativa è diffusa con successo soprattutto nei Cantoni della Svizzera tedesca e, a seguire, in quelli romandi. In Ticino è invece ancora poco conosciuta. Per contro abbiamo ottenuto l’interesse da docenti in Italia». La durata degli esercizi si attesta da un minimo di cinque a dieci minuti. Non rischia di compromettere l’equilibrio della lezione della materia trattata in quel momento (matematica, storia, lingue, eccetera)? «I docenti, in genere, sostengono di non aver tempo per esercizi di movimento durante le lezioni. Ma affinché funzioni la Scuola in movimento, gli esercizi devono costituire brevi pause e svolgersi nel loro limitato tempo e non certo delle mezzore. Gli esercizi si dimostrano di aiuto perché possono riattivare una lezione. È comunque importante che il campionario di attività si svolga all’interno dell’aula e non nell’atrio o in palestra. Vi sono esercizi mirati per singoli allievi, per piccoli gruppi o per l’intera classe. La nostra piattaforma è ricca, propone circa 160 esercizi e quattro volte all’anno ne aggiungiamo 15 nuovi, su diversi temi, denominati ad esempio “Orientati, partenza, via”, “Forti per la vita”, “Yoga”. Gli esercizi si possono svolgere all’inizio, alla fine o in qualsiasi momento della lezione. Questo lo decide liberamente il docente».