Un nuovo volto per l’Alta Leventina che fra meno di dieci anni vedrà il suo territorio ancora una volta trasformato da una serie di importanti progetti prossimi alla fase realizzativa. Se AlpTransit rappresenta, come previsto, un duro colpo dal punto di vista turistico e da quello dei servizi ferroviari locali, altre iniziative nazionali e regionali sembrano giocare a favore dell’Alto Ticino, a cominciare dalla seconda galleria autostradale del San Gottardo che porterà con sé la copertura della A2 per un tratto di un chilometro, permettendo di valorizzare il fondovalle. Franco Pedrini di Airolo e Valerio Jelmini di Quinto, sindaci dei due principali Comuni dell’alta valle, ci illustrano le sfide di questo periodo di transizione.
La nuova trasversale ferroviaria sull’asse del Gottardo con tanto di tunnel da record è aperta da meno di un anno, ma l’Alta Leventina guarda già oltre. Benché ancora difficile da quantificare, il calo dei visitatori provenienti d’Oltralpe è una realtà, così come il disagio della popolazione di fronte al peggioramento del trasporto ferroviario. Mentre il Basso Ticino ha guadagnato una buona mezz’ora per raggiungere Zurigo, dall’Alta Leventina ora occorrono 20 minuti supplementari. «Dal 2020 la situazione dovrebbe migliorare – spiega Franco Pedrini – poiché è prevista una collaborazione fra FFS e Südostbahn, la compagnia sangallese specializzata nel trasporto regionale nella Svizzera centrale ed orientale. Si auspica in questo modo di riportare il servizio allo standard precedente l’apertura di AlpTransit». «Questo lasso di tempo permetterà a tutti gli operatori di capire bene quali sono le esigenze attuali e soprattutto quelle future in ambito di trasporto pubblico», gli fa eco Valerio Jelmini. «Al trasporto ferroviario – concordano i due sindaci – sarà indispensabile abbinare un efficiente trasporto su gomma».
Per andare dove? Oltre alle attrazioni storiche ormai collaudate – la funicolare del Ritom trasporta ogni anno più di 30mila persone in soli cinque mesi di attività – si tratterà di collegare alle stazioni ferroviarie complessi come la nuova pista di ghiaccio, l’Accademia dello sport e il Centro nazionale di allenamento freestyle.
Accanto al patrimonio paesaggistico, l’Alta Leventina disporrà infatti fra alcuni anni di poli legati alla sua tradizione sportiva che porteranno nuovi visitatori. «Le autorità politiche – proseguono i due sindaci – si stanno impegnando per garantire la realizzazione di progetti di importanza regionale e cantonale, ma l’economia privata è chiamata a giocare un ruolo chiave, inserendosi in queste dinamiche in modo proattivo. È necessario saper sfruttare le opportunità collaterali a questi grandi progetti, ad esempio nell’ambito dell’accoglienza dei lavoratori o ancora nelle opere secondarie come gli accessi e la rinaturazione. Le autorità mantengono stretti contatti con i diversi promotori e con l’economia locale in modo da fungere da trait d’union».
I residenti nei cinque Comuni dell’alta valle – Airolo, Quinto, Prato Leventina, Dalpe e Bedretto – sono circa 3500 per una superficie di quasi 280 chilometri quadrati. Il legame con il vasto territorio è forte e vivo, come tengono a sottolineare i due intervistati. «Lo dimostra, ad esempio, la pregiata produzione casearia arricchita negli ultimi anni da nuove iniziative fra le quali si distingue la fabbricazione degli yogurt. Gli abitanti vivono del territorio, contribuendo in questo modo a preservarlo».
Tornando ai progetti che in parte modificheranno l’aspetto ma anche le attività dell’Alta Leventina, ancora una volta sarà centrale l’attraversamento delle Alpi. Spiega il sindaco di Airolo: «Nel 2021 dovrebbero terminare le opere di risanamento lungo la A2, ma determinante sarà l’avvio, previsto nel 2020, del cantiere del nuovo traforo autostradale del San Gottardo che si protrarrà per una decina d’anni. Il Comune di Airolo ha ottenuto che il materiale di scavo venga utilizzato per coprire il tratto di autostrada compreso tra la galleria di Stalvedro e la diga dell’AET (Azienda Elettrica Ticinese). La copertura di circa mille metri di lunghezza, con una galleria in parte aperta verso il lato del fiume, permetterà di recuperare prezioso terreno nel fondovalle. È pure previsto il riordino dello svincolo autostradale di Airolo, sempre con l’intento di migliorare la situazione dal punto di vista paesaggistico».
Ben tre le opere legate al mondo dello sport. Valerio Jelmini, sindaco di Quinto: «La nuova pista di ghiaccio della Valascia, la cui costruzione dovrebbe iniziare a breve, fungerà da traino anche per l’Accademia dello sport. Quest’ultima è per ora in fase di stallo proprio in attesa che decolli il progetto della pista». Un’attesa che, secondo quanto riportato da «laRegione», sembra mettere a rischio il progetto promosso dalla «Ice sport international academy Sa»: un campus dedicato all’insegnamento dello sport ad alto livello in particolare nei settori dell’hockey su ghiaccio e del pattinaggio artistico. Grande atout di questa iniziativa per la Leventina è la sua ubicazione nell’ex-sanatorio di Piotta che giace in stato di abbandono dopo la sua chiusura nel 1962.
Grazie inoltre alla presenza di atleti di punta come Deborah Scanzio, Katrin Müller e la nuova promessa Marco Tadè, la stazione sciistica di Airolo-Pesciüm si è attivata per diventare un centro nazionale di allenamento per le discipline di freestyle moguls, ski cross e aerials. Precisa Franco Pedrini: «La domanda di costruzione sarà presentata a breve con l’obiettivo di realizzare il Centro nel 2020. Una simile struttura manca al momento non solo in Svizzera, ma pure sul piano europeo. Per Airolo-Pesciüm costituisce un’ottima opportunità che si inserisce nella volontà dell’autorità cantonale di elaborare una strategia per gli impianti di risalita».
Altro fronte di grande interesse per il futuro sviluppo dell’Alta Leventina è quello energetico. «La nuova centrale idroelettrica del Ritom – spiega Valerio Jelmini – comporta un investimento di 250 milioni di franchi. Il cantiere aprirà verosimilmente nel 2018, mentre la messa in esercizio è pianificata per il 2022. La nuova centrale sostituirà l’attuale impianto costruito dalle FFS nel 1917». Un’altra iniziativa, bloccata però da un ricorso al Consiglio di Stato, è il Parco eolico del San Gottardo, che per i due sindaci rappresenterebbe pure un’occasione da cogliere piuttosto che da contrastare visto quanto avviene nel resto della Svizzera sulla base della nuova scelta strategica nazionale in materia di energia.
Anche senza questo progetto gli investimenti nell’Alta Leventina previsti nei prossimi anni ammontano comunque a circa mezzo miliardo di franchi. Una somma e un fermento assai significativi. Consapevoli dell’impegno e delle opportunità che queste sfide rappresentano per la regione, le autorità hanno per il momento posto in secondo piano la questione di un’aggregazione dei cinque Comuni. Quinto e Airolo contano rispettivamente 14 e 7 frazioni, raggruppando già diverse piccole comunità.
La priorità è accordata a progetti da cui l’insieme di queste comunità e di tutti i cinque Comuni possano trarre benefici sul lungo periodo. Benefici in termini economici, ma pure dal punto di vista ambientale. I frutti di questi sforzi potranno essere raccolti grosso modo dal 2025 in poi. Nel frattempo, tengono a sottolineare i nostri interlocutori, la comunità della valle, seppure limitata nel numero, è operosa. Quinto conta oltre venti società, Airolo non è da meno, la gioventù dimostra spirito di gruppo e la popolazione tutta è coinvolta nelle riflessioni sul proprio futuro (vedi l’attività dell’associazione «Airolo in transizione») senza per questo dimenticare il passato. Il prossimo appuntamento al riguardo è per il 14 dicembre nell’aula magna di Ambrì con il documentario Il Sanatorio tra immagini e storie inedite, serata del ciclo «Volontariato di oggi e altruismo d’altri tempi» organizzato per il 75. della Società Samaritani Ambrì Piotta.