Un nuovo opuscolo informativo

Familiari curanti, un sostegno alla vostra quotidianità è il titolo del nuovo opuscolo che il Dipartimento della sanità e della socialità ha pubblicato in occasione della giornata dei familiari curanti di quest’anno. Uno strumento con numerose informazioni, consigli pratici e contatti per facilitare lo svolgimento di questo compito. La pubblicazione può essere richiesta gratuitamente all’indirizzo e-mail familiaricuranti(at)ti.ch o al numero 091 8147011. Chiare indicazioni sono fornite anche nelle pagine internet del Cantone dedicate al «Sostegno ai familiari curanti».


All’ascolto dei familiari curanti

Socialità – In Ticino i familiari curanti sono oltre 50mila, di cui circa il 60 per cento professionalmente attivi per lo più a tempo pieno, la conciliabilità è dunque una questione essenziale ma non è l’unica
/ 22.11.2021
di Stefania Hubmann

Novità legislative, maggiore informazione, ascolto dei bisogni, dialogo sul piano nazionale e intercantonale. Sono tutti elementi centrali per sostenere al meglio i familiari curanti. Emersi nel corso della Giornata annuale a loro dedicata lo scorso 30 ottobre e negli altri eventi in calendario per l’occasione, questi aspetti riguardano una fetta crescente della popolazione in considerazione del suo invecchiamento. La necessità di assistere donne e uomini anziani al domicilio aumenta, così come non vanno dimenticati i bisogni delle famiglie confrontate con bambini malati o persone con disabilità. Conciliare l’impegno della cura con l’attività professionale e la vita privata è tutt’altro che semplice. Se nel nostro cantone gli strumenti di sostegno ai familiari curanti sono già considerevoli e in continuo sviluppo, quest’ultimo passa anche dallo scambio con altre realtà del Paese. Fra queste, l’associazione nazionale Comunità di interesse Familiari curanti (CIFC) che si è confrontata con la realtà ticinese in un pomeriggio di studio promosso da Pro Infirmis Ticino e Moesano in collaborazione con la Piattaforma cantonale familiari curanti coordinata dal Dipartimento della sanità e della socialità.

Fu proprio su spinta di Pro Infirmis che nel 2013 venne costituito un primo gruppo informale per riflettere sulla figura del familiare curante, sempre esistita nella società, ma priva di un’identità istituzionale. «Prima di allora, pur avendo riservato costante attenzione a questo ruolo – ricorda Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis Ticino e Moesano – mancava un concetto attorno al quale sviluppare i progetti di sostegno e valorizzazione. Il gruppo, composto da diverse associazioni, si è impegnato a capire i bisogni, a fornire informazioni e risposte concrete, favorendo il dialogo attraverso l’organizzazione di diversi convegni». Nel 2019 il Cantone, sollecitato dal gruppo informale, ne ha assunto il coordinamento dando vita alla Piattaforma familiari curanti, una peculiarità che il Ticino condivide con pochi altri cantoni svizzeri. «Il 2019 – precisa Forini – ha costituito un punto di svolta per il sostegno ai familiari curanti in Ticino, poiché le misure previste con la riforma fiscale e sociale di due anni fa hanno messo a disposizione fondi da destinare a questo scopo. Il Cantone assicurava inoltre già un sussidio parziale, ma importante per il mantenimento al domicilio delle persone bisognose di cure». Tornando alla Piattaforma, oggi essa riunisce venticinque enti che operano in gruppi di lavoro per promuovere azioni concrete in ambito di informazione, formazione e sostegno, partendo dalle esigenze dei diretti interessati. Questo strumento di dialogo e riflessione assicura uno stretto legame fra la realtà del territorio e le istituzioni politiche.

Istituzioni che da parte loro agiscono in più direzioni, soprattutto a favore di una maggiore informazione (vedi box) e attraverso un aumento delle prestazioni. Riguardo a queste ultime la giornata annuale ha evidenziato i congedi pagati introdotti quest’anno con la nuova Legge federale concernente il miglioramento della conciliabilità tra attività lucrativa e assistenza ai familiari. La conciliabilità è una questione essenziale, considerato che in Ticino i familiari curanti sono oltre 50mila, di cui circa il 60 per cento professionalmente attivo per lo più a tempo pieno. L’evento cantonale previsto durante la settimana di fine ottobre è stato quindi dedicato ai partner indispensabili per favorirla: i datori di lavoro.

Chi opera al fronte guarda però anche oltre, accorgendosi della necessità di incrementare l’accoglienza. Danilo Forini: «I familiari curanti hanno bisogno di essere ascoltati e accompagnati. Numerosi familiari non sono in grado di identificare il problema, di capire che è necessario chiedere aiuto nell’interesse sia del curato che del curante. Quest’ultimo deve riuscire a salvaguardare il proprio benessere fisico e psicologico. Solo in salute potrà infatti continuare ad assistere la persona malata. In quest’ottica un contributo importante lo fornirebbe lo sviluppo ulteriore dei servizi sociali comunali, perché gli enti attivi sul territorio faticano a soddisfare tutte le richieste in tempi ragionevoli soprattutto se, come è previsto, queste sollecitazioni tenderanno ad aumentare».

Rispetto ad altri cantoni, in Ticino il supporto assicurato ai familiari curanti è già ben sviluppato. La Piattaforma cantonale svolge, come visto, un ruolo essenziale. Uno strumento analogo è presente in cantoni romandi all’avanguardia quali Ginevra e Vaud. Danilo Forini precisa che il cantone faro sul piano nazionale è proprio Vaud, in grado di assicurare importanti mezzi finanziari all’intero settore della socialità.

I familiari curanti svolgono un ruolo fondamentale a favore non solo dei loro cari, ma dell’intera società. La Giornata annuale è un’iniziativa per riconoscerne il valore e promuoverne gli interessi. Uno scopo, il secondo, assunto a livello nazionale dalla Comunità di interesse Familiari curanti (CIFC). L’associazione è stata fondata a Berna nel 2019 da cinque enti (Croce Rossa Svizzera, Lega contro il cancro, Pro Infirmis, Pro Senectute, Travail.Suisse) ai quali si sono aggiunti nuovi aderenti. Oggi la CIFC (www.cipa-igab.ch) raggruppa una ventina di organizzazioni che ritengono necessario ed importante far sentire uniti la voce dei familiari curanti a livello della politica federale e della relativa amministrazione. Valérie Borioli Sandoz, direttrice del segretariato della CIFC e membro di direzione di Travail.Suisse, durante il pomeriggio di studio a Bellinzona ha potuto illustrare finalità e priorità dell’associazione stabilendo un contatto diretto con la Piattaforma ticinese. «È stato un incontro molto interessante» spiega ad «Azione» la rappresentante della CIFC «per capire come agisce il Canton Ticino in rapporto agli altri Cantoni, quali spazi ci possono essere per un’organizzazione come la CIFC a livello cantonale, ma soprattutto per valutare come collaborare in futuro. Da parte nostra rifletteremo su possibili forme di cooperazione con le piattaforme cantonali, coordinate dai Cantoni ma dove sono presenti anche le associazioni locali. Le piattaforme regionali e la CIFC hanno una funzione simile nel constatare bisogni e lacune, mentre il modo di trovare e proporre soluzioni è diverso. Da un lato c’è un organismo che dipende dal Cantone, dall’altro un’organizzazione indipendente che agisce a livello nazionale».

L’ultima rilevante azione della CIFC è la risoluzione inviata al Consiglio Federale lo scorso giugno affinché istituisca un gruppo di lavoro per definire uno statuto giuridico del familiare curante sul piano nazionale. La presenza a diversi titoli nella legislazione vigente può infatti creare difficoltà nel coordinamento delle prestazioni di sostegno. Precisa Valérie Borioli Sandoz: «Per la CIFC è importante che questo gruppo di lavoro integri le posizioni delle associazioni a diretto contatto con i familiari curanti. Desideriamo una procedura che agisca dal basso verso l’alto per poi tornare verso il basso con soluzioni adeguate. Altri Paesi hanno già introdotto questa definizione e quelli pionieristici, come Austria, Belgio o Germania, sono per noi fonte di ispirazione».

La collaborazione con la CIFC è auspicata anche sul piano cantonale, perché – afferma Danilo Forini – «lo scambio di esperienze, le buone pratiche di altri Cantoni e le iniziative nazionali della Comunità di interesse Familiari curanti consentono a tutti di migliorarsi con un unico intento: permettere ai familiari curanti di sentirsi bene in questo ruolo. Ruolo che rappresenta comunque anche un’esperienza di vita arricchente e gratificante, soprattutto dal punto di vista delle relazioni personali».

I familiari curanti rappresentano una risorsa preziosa per non dire indispensabile della società. Le forme di sostegno a loro favore sono in piena evoluzione. Punto centrale per coloro che promuovono questo supporto – come hanno evidenziato entrambi i nostri interlocutori – è attuare soluzioni elaborate partendo dall’ascolto dei familiari curanti medesimi e dalle constatazioni dei loro bisogni. Chiaramente queste difficoltà vanno manifestate. Chi è alla faticosa ricerca di un equilibrio fra le esigenze personali e la cura dei propri cari non deve quindi esitare a farsi avanti.