Per 3 giorni, dal 21 al 23 aprile 2022, 117 giovani ricercatori provenienti dalle scuole medie superiori e da istituti di formazione professionali di 17 cantoni svizzeri si sono confrontati nella finale del 56esimo Concorso nazionale di Scienza e gioventù. La partecipazione svizzera italiana si è distinta: 7 menzioni d’onore e 6 premi speciali. «Per i partecipanti, le emozionanti giornate della finale non rappresentano la fine di un cammino, ma l’inizio di un incredibile percorso di ulteriore crescita, grazie alle offerte e alle occasioni che si presenteranno loro proprio a seguito di questa esperienza». Sono parole di Mariasole Agazzi, responsabile per la Svizzera italiana di Scienza e gioventù insieme al «veterano» Ferdinando Lehmann. Mariasole parla per esperienza: nel 2019 ha partecipato al Concorso dove è stata premiata per un lavoro legato alla cosmologia. I contatti avuti durante l’anno di preparazione del suo progetto, oltre agli incontri e al viaggio premio ricevuto per il suo ottimo lavoro, l’hanno confermata nelle sue scelte accademiche e sono tutt’ora preziosi per i suoi studi al Politecnico di Zurigo. Ferdinando Lehmann ci spiega il successo dei lavori provenienti dalla Svizzera italiana: gli insegnanti che suggeriscono ai loro allievi di affrontare l’impegno del Concorso nazionale di Scienza e gioventù sanno bene di che cosa si tratta e di conseguenza incoraggiano a iscrivere i lavori giusti. Un lavoro di maturità ben fatto, da 6 scolasticamente parlando, non è per forza adatto per il Concorso. Le parole chiave che fanno accedere alla sfida di Scienza e gioventù, perché di una sfida si tratta, con gli altri e con sé stessi, sono innovazione, creatività e originalità. L’originalità, precisa Lehmann, non è da intendere nel senso di non aver copiato niente, ma sta nello spirito, nelle domande che nascono in chi guarda il lavoro presentato e si chiede: ma come ha fatto il giovane a pensare una cosa del genere e a organizzarla in un certo modo? Perché si è posto questi interrogativi? Se poi l’idea possiede un potenziale di sviluppo, per il candidato il gioco è fatto. I lavori sono selezionati e scelti in workshop che si tengono in ogni regione linguistica.
A questo punto inizia un altro tipo di lavoro, che dura circa tre mesi, durante i quali il candidato, affiancato da un esperto, affina e completa il suo progetto. Nell’ambito della finale del Concorso nazionale tutti i lavori prescelti verranno divisi non più per lingua, ma in 7 categorie espressione di diverse discipline. La preparazione, il Concorso e ciò che ne segue saranno valori aggiunti per il futuro di ogni giovane. Me lo ha confermato Mariasole Agazzi, che rimarca come coloro che partecipano a questa esperienza dimostrino già una mentalità orientata alla ricerca, una volontà di approfondire e di perfezionare il proprio lavoro. Ma soprattutto dimostrano di essere disposti a mettersi in gioco, un’attitudine fondamentale che Scienza e gioventù desidera promuovere. Gli sbocchi si manifestano subito dopo il Concorso che, oltre alla menzione d’onore, assegna ai più meritevoli dei premi speciali scelti in sintonia con gli interessi del candidato. Per esempio, quest’anno, a Daniel Barta, del Liceo di Lugano 2, il quale ha presentato un lavoro legato ai viaggi spaziali nel Sistema Solare, è stato assegnato un premio speciale che consiste in una settimana internazionale di astronautica presso la rampa di lancio di Andoya, in Norvegia. Ad Aki Bücher, studentessa mesolcinese della Scuola cantonale grigionese di Coira è stata invece data la possibilità di una visita allo Student Project House e la partecipazione a un Inspiration Event sull’imprenditoria del Politecnico Federale di Zurigo. Perché questo premio speciale? Perché Aki, dopo aver scoperto che nel procedimento delle confezioni dei salmoni allevati si buttavano via le uova, non abbastanza interessanti economicamente e commercialmente, si è chiesta se non si potessero recuperare in qualche modo. Studiando, ha scoperto che le uova in questione sono ricche di acidi grassi polinsaturi e di sostanze nutrienti. Ha ideato una ricetta, l’ha realizzata, ottenendo dei crackers a base di uova di salmone, appetibili, che mantengono i valori nutrizionali e sono facili da conservare. Non ha trascurato di fare scrupolose verifiche organolettiche del prodotto. Nel suo percorso Scienza e gioventù le ha affiancato come esperta la Dr.essa Greta Canelli, una specialista di scienze alimentari che seguiva un post-doc all’ETH Zurigo e che ora lavora per una multinazionale dell’alimentazione. Inutile dire che, entusiasta dell’esperienza, Aki vede già la sua strada tracciata. Scienza e gioventù le ha dato il premio menzionato per fornirle un assaggio di quel Politecnico che lei si appresta a frequentare dal prossimo autunno.
Tra i premiati ci sono anche due ragazzi ticinesi del Liceo Lugano 2 che hanno presentato un lavoro dal titolo Dalla spirulina all’energia elettrica. Spirulina è il nome generico di un organismo unicellulare, il cianobatterio Arthrospira platensis, dal quale si ricava una biomassa essiccata comunemente usata come integratore alimentare. Martino Camponovo e Ramon Fitze, con una realizzazione pratica assolutamente originale e in tutta autonomia, hanno voluto unire l’alimentazione e l’energia rinnovabile. In tal senso la coltivazione di cianobatteri fotosintetici commestibili è stata da loro combinata con la raccolta dell’ossigeno prodotto, convertito poi in energia elettrica in una cella redox. I due giovani sono passati dalla teoria al concetto, fino alla realizzazione pratica di un sistema completo, riuscendo infine ad accendere un LED con la corrente prodotta. Il loro premio speciale consiste in uno stage di ricerca in una delle 250 imprese affiliate a Scienceindustries al quale due settimane dopo il Concorso si è aggiunto il sorprendente invito a rappresentare la Svizzera nell’ambito della World Water Week di Stoccolma che ogni anno dal 1991 tematizza l’uso sostenibile delle risorse idriche. Chissà cosa riserverà loro il futuro? Scienza e gioventù resterà al loro fianco. Tutti i giovani partecipanti possono infatti richiedere a Scienza e gioventù un contributo finanziario per continuare la propria ricerca. Inoltre entrano a far parte degli Alumni, la rete che riunisce tutti i partecipanti negli anni al Concorso nazionale, permettendo a chi lo vuole di continuare a mettersi in gioco e di creare nuovi contatti. Ormai la rete degli Alumni raggruppa almeno tre generazioni di studiosi, dai primi partecipanti all’edizione 1974 agli straordinari giovani dei giorni nostri. Mariasole Agazzi mi ha confessato che tra le tantissime possibilità che le si sono aperte questa sia la cosa più bella di tutte: sentirsi membro di una comunità che ti permette di proseguire il tuo percorso con persone animate dallo stesso spirito di condivisione e sostegno reciproco.