Come disporre in modo duraturo di alloggi a prezzi accessibili? Meglio essere inquilini o proprietari? Fra queste due forme di occupazione di spazi residenziali si situa il regime della cooperativa d’abitazione, per nulla diffusa nel nostro Cantone, ma che rappresenta un valido strumento per affrontare le sfide poste dal sempre più marcato invecchiamento della popolazione. Inserita in una prospettiva a lungo termine di solidarietà, la cooperativa offre numerosi vantaggi per il singolo, la comunità e l’ambiente. La sezione della Svizzera italiana delle Cooperative d’abitazione svizzera – Federazione dei committenti di immobili d’utilità pubblica, rimasta inattiva per molti anni, sta conoscendo un nuovo slancio grazie all’assemblea svoltasi lo scorso mese di marzo. La nuova presidente Monique Bosco-von Allmen intende in primo luogo promuovere la conoscenza di questa forma abitativa e coinvolgere le autorità.
Finiti i tempi in cui si identificava la cooperativa d’abitazione come soluzione adatta agli svizzeri d’Oltralpe. Certo la cultura di lingua tedesca è pioniera in questo campo con risultati che oggi arricchiscono le principali città svizzere, dove le prime cooperative d’abitazione sono state costituite oltre un secolo fa, estendendo con il tempo il loro parco immobiliare. Nel complesso si tratta però di un panorama variegato, che spazia da poche unità abitative a diverse migliaia, con caratteristiche e condizioni assai diverse. Anche il target dei soci non è uniforme, poiché nelle cooperative possono abitare persone appartenenti a ceti diversi. A questi esempi concreti ci si può ispirare per promuovere nella nostra regione un nuovo modo di vivere che recuperi dimensioni perdute come il buon vicinato e l’aiuto reciproco, abbinando l’alloggio privato a spazi e servizi comuni.
Innanzitutto è indispensabile chiarire il concetto di fondo. Spiega Monique Bosco-von Allmen: «Una cooperativa d’abitazione è l’unione di almeno sette persone (soci) per coprire in maniera duratura, secondo il principio del mutuo soccorso e della corresponsabilità, il fabbisogno di spazio abitativo a condizioni finanziarie accettabili. La cooperativa non ha scopo di lucro ed è caratterizzata da processi democratici (una persona = un voto). È inoltre una struttura aperta».
In pratica l’immobile che si costruisce o si ristruttura è di proprietà della cooperativa, mentre i soci occupano i diversi alloggi pagando una pigione commisurata ai costi. Questa caratteristica differenzia la cooperativa d’abitazione dalle operazioni di promozione immobiliare che effettuano un investimento ricercando un profitto. In genere i soci vivono nello stabile della cooperativa, anche se esistono casi anomali in cui gli spazi abitativi sono locati a terzi. È quanto avvenuto, ad esempio, per alcune delle poche cooperative presenti in Ticino che la nuova presidente sta ora contattando per cercare di unire le forze. Al momento l’unico membro della sezione della Svizzera Italiana delle Cooperative d’abitazione svizzera è la società di interesse pubblico Alloggi Ticino SA.
Questa forma di gestione e promozione immobiliare condivide con la cooperativa il fine sociale dell’operazione, mettendo a disposizione alloggi che possono essere affittati a prezzi moderati. Il Cantone Ticino (38%) e l’Ufficio federale dell’alloggio (35,5%) detengono assieme il 73,5% del pacchetto azionario. «Oggi disponiamo di poco più di mille appartamenti suddivisi in una ventina di siti sul territorio cantonale», spiega il direttore Rolf Würth. «La maggior parte dell’attività riguarda la gestione di stabili costruiti all’inizio degli anni Novanta e in parte acquistati all’asta a seguito della crisi immobiliare dell’epoca. Proprio quest’anno abbiamo però inaugurato la nuova residenza Al Riale a Gordola, un progetto che offre 44 appartamenti privi di barriere architettoniche con luoghi d’incontro comuni e un pacchetto di servizi in una zona vicina a negozi e mezzi pubblici. Essi sono concepiti per favorire in particolare persone singole e coppie desiderose di vivere il più a lungo possibile al proprio domicilio».
Abolizione delle barriere architettoniche, conversione a fonti energetiche rinnovabili e risparmio energetico sono principi che Alloggi Ticino promuove anche nel parco immobiliare più datato con regolari interventi di miglioria. Medesimo modo di operare per le cooperative di abitazione, di solito favorevoli alle sperimentazioni e quindi all’avanguardia in questi campi.
I vantaggi della soluzione abitativa proposta dalla cooperativa sono d’altronde molteplici. «Dal punto di vista finanziario – precisa Monique Bosco-von Allmen – vivere in una cooperativa necessita di meno capitale proprio rispetto a un’abitazione di proprietà e a lungo termine è in genere meno costoso se paragonato alla locazione. È inoltre possibile far capo ad aiuti finanziari gestiti dalle due organizzazioni mantello nazionali per conto della Confederazione. Cooperative d’abitazione svizzera, come pure Wohnen Schweiz (Associazione delle cooperative di costruzione), assicura anche altre prestazioni fra cui la consulenza. Per ridurre i costi di costruzione, i soci possono inoltre impegnarsi a eseguire personalmente alcuni lavori». Punto forte della cooperativa è però anche la valenza sociale. Sicurezza, senso di appartenenza e sostegno reciproco ben rispondono ai nuovi bisogni della società.
Per cooperative e società di interesse pubblico il problema maggiore è costituito dall’acquisizione del terreno o della proprietà adeguata, i cui costi sono diventati proibitivi. Per questo motivo in Ticino si intende sollecitare le autorità comunali e in parte anche i privati a mettere a disposizione parcelle in diritto di superficie (per un massimo di 99 anni). In città si potrebbe così favorire il ritorno della vita nei centri, mentre nelle valli la collaborazione dei privati eviterebbe lo stato di abbandono di edifici storici non più utilizzati. Monique Bosco-von Allmen si spinge oltre, auspicando di poter approfondire con la Città di Lugano una collaborazione volta alla realizzazione di un progetto concreto. In questo modo la popolazione potrebbe rendersi conto de facto del valore aggiunto di una cooperativa per i soci e l’intera comunità.
Nel resto della Svizzera è ben visibile come i progetti delle cooperative di abitazione creino spazi di attraversamento e aggregazione a beneficio di tutti assicurando nel contempo, grazie alla diffusa pratica del concorso di architettura, la qualità del costruito e dell’ambiente. Se la cooperativa Kalkbreite di Zurigo, sorta su un deposito dei tram, è ormai un modello a livello europeo con tanto di professionisti che la visitano regolarmente, altri esempi più piccoli rappresentano soluzioni valide anche per la realtà della Svizzera italiana. Il nuovo comitato intende presentarne alcuni in occasione di una mostra e un incontro pubblico previsti in autunno.
La cooperativa di abitazione non è l’unico strumento valido per affrontare le questioni finanziarie, sociali e ambientali legate al tema dell’alloggio, ma merita sicuramente l’approfondimento e la divulgazione promossi da chi conosce e crede nel suo potenziale quale risposta alle sfide dell’immediato futuro. Ad affrontare queste sfide saranno in primo luogo i giovani ed è proprio su di essi che gli intervistati ripongono le maggiori speranze riguardo a un cambiamento nel concepire il modo di abitare.
Informazioni
www.wbg-schweiz.ch
Sezione Svizzera italiana: moniquebva(at)gmail.com
www.alloggiticino.ch