Nascosto dietro la stazione di Biasca si trova un gioiello: la sede del Club San Gottardo – Swiss Railpark. Si tratta di un’associazione di persone appassionate di storia dei mezzi di trasporto che desiderano conservare, restaurare e divulgare il materiale in loro possesso, ma non solo. Il Club San Gottardo non vuole limitarsi a esporre pezzi antichi e moderni di treni, automobili, moto, camion, robot da cantiere e così via: il loro progetto è di ordine economico e turistico, con lo scopo di valorizzare e sviluppare la Regione del San Gottardo.
Tutto ha inizio nel 1976, quando a Mendrisio fu fondato il Club. Era un’epoca di cambiamenti e sostituzioni e affinché materiale ferroviario storico non venisse mandato a rottamare, il Club si diede come missione l’acquisizione, il restauro e la conservazione di locomotive, vagoni, oggetti vari che raccontassero la storia dei treni in Ticino e in Svizzera. Si creò così un patrimonio di oltre 50 veicoli e la possibilità di organizzare visite e viaggi turistici su treni rievocativi. Fu anche ripristinata la tratta Mendrisio-Valmorea, che diventò un’occasione di gita dal gusto rétro e festa eno-gastronomica insieme.
La formazione dei propri membri attivi, pilastro del Club, ha permesso di accumulare un sapere tecnico di ottimo livello: tutti i lavori sui veicoli dismessi acquistati sono infatti eseguiti dal Club stesso. In particolare fa parte del loro parco veicoli anche una composizione storica comprendente una locomotiva a vapore Tigerli (E 3/3 8501), tre carrozze a due assi Gotthardbahn, alla quale si è aggiunto il vagone di supporto K2 della ex Jura/Simplon.
In seguito poi a nuove norme sulla gestione di tratte ferroviarie a scopo turistico, recentemente il Club ha dovuto affrontare un cambio di paradigma e la formulazione di nuovi progetti con nuovi partner. Tra i nuovi progetti c’è la ripresa, con più ampie prospettive di offerta, dell’esercizio turistico sulla Valmorea e la revisione del parco veicoli. La sede di Mendrisio è stata chiusa ed è stata allestita la nuova sede di Biasca, all’interno delle vecchie officine del Borgo, presente ormai da sei anni. Là ora si trova uno splendido piccolo museo, aperto per adesso solo su appuntamento, un bar con sala per convegni, formazioni di personale ferroviario tra cui anche apprendisti ed eventi vari; questo luogo costituisce anche la base per lo sviluppo di attività turistiche sull’asse del San Gottardo.
Ecco la visione del Club: dopo aver riqualificato tutta l’area intorno alle ex Officine di Biasca, una zona di 25mila metri quadrati, ora si vuole progettare una passerella che dalla strada principale davanti alla stazione arrivi al Museo, dove tra pochi anni dovrebbe sorgere un ristorante dentro a un ex capannone industriale e da dove partono sentieri per le pozze di Santa Petronilla e passeggiate. «Ci piace l’idea di recuperare queste aree industriali dismesse: sono splendide e fanno respirare la Storia», afferma ancora Marco Morisoli. Aree di verde, valorizzazione di cimeli d’architettura e riflessione sulla mobilità: tutto questo è fra gli obiettivi del Club.
«I nostri partner principali sono FFS, Museo dei Trasporti di Lucerna e i Dipartimenti delle Finanze e dell’Economia, dell’Educazione, Cultura e Sport nonché del Territorio del Canton Ticino, le Organizzazioni turistiche Regionali e il nostro referente principale è l’Ente Regionale di Sviluppo», mi illustra Marco Morisoli, presidente del Club. «Lavoriamo a livello turistico e di promozione dello sviluppo economico a beneficio della Regione del Gottardo, il cui Progetto Gottardo 2020 favorisce i quattro cantoni coinvolti (Ticino, Uri, Lucerna e Grigioni), ma la nostra idea di offerta e promozione coinvolge anche tutta la Regione Insubrica. Vogliamo trattare la tematica della mobilità nel passato, nel presente e nel futuro. Ci interessa l’aspetto del materiale rotabile ferroviario storico, quello turistico e il promovimento in generale dell’interesse per la mobilità sostenibile».
Morisoli mi mostra la mappa della Bahnerlebnis Gotthard e le offerte di viaggi combinabili: treni panoramici, il Glacier Express, la ferrovia della Furka… la Regione è servita in modo capillare da bellissime tratte su binari. «Immaginiamo che un viaggiatore parta da qui, visiti il Museo, si goda le gole della Leventina, magari a bordo di un treno d’epoca, prenda la posta ad Airolo, vada sul Passo, si diriga al Museo dei Trasporti di Lucerna, faccia un giro in battello e poi a fine giornata, in un batter d’occhio, ritorni a casa con AlpTransit: pensa, cento anni e passa di storia dei mezzi di trasporto sperimentati in un giorno!»
Ci porta a vedere il Museo di Biasca un collega membro del Club San Gottardo: René Fédier, ex ferroviere in pensione, che ha seguito la formazione specialistica per guidare i treni d’epoca. «Quello che vedi è nostro, o di proprietà di privati o del Museo dei Trasporti di Lucerna», spiega. «Qui abbiamo il parco veicoli e qui l’officina dove lavoriamo». Mi mostra il treno che faceva Biasca-Bodio negli anni Cinquanta, un altro che viaggiava nella regione del Toggenburg, una locomotiva del 1921, con la testa che assomiglia a quella di un «coccodrillo», come viene chiamata in gergo. Ci fa salire sui vagoni rivestiti di legno, ci mostra il freno e il posto di comando. Oggi [2 ottobre] passa di qui il Prestige Continental Express, un treno composto da tre vagoni ristorante restaurati in stile Orient Express. In uno dei vagoni c’è persino un pianoforte a coda. Scendono una cinquantina di persone che stanno viaggiando dalla Svizzera tedesca in Ticino e ritorno. Prendono un aperitivo nella bella sala nelle ex officine di Biasca con il bar dentro a una locomotiva, visitano il Museo e ripartono. A bordo li aspetta un pranzo raffinato ed elegante e si portano a casa tutta l’esperienza del viaggiatore appassionato.