Gentil Signora Botticelli, ho una domanda in merito agli yogurt «che si bevono». Ho l’abitudine di acquistare di tanto in tanto questi yogurt che contengono dei principi o batteri lattici «speciali» rispetto agli yogurt tradizionali e che dovrebbero aiutare a regolare la nostra flora intestinale. Devo dire che mi piacciono come gusto, tuttavia ho notato che anche questi (purtroppo) sono molto zuccherati. Normalmente si trovano al gusto di caffè o alla frutta. Alla fine lei consiglia il consumo di questi tipi di yogurt? Portano i benefici tanto proclamati? / Nario
Egregio signor Nario,
la ringrazio per aver sottoposto la questione inerente le proprietà degli «yogurt “liquidi” arricchiti», un tema di forte attualità e molto complesso per cui cercherò di attenermi il più possibile alle sue precise domande senza dilungarmi inutilmente. Prima però è doveroso fare qualche premessa.
In questi ultimi anni si è scoperto che l’intestino non è semplicemente un canale alimentare dove avvengono la digestione degli alimenti e lo scarico dei rifiuti del nostro corpo, ma è un organo molto più complesso e talmente importante per la nostra vita che alcuni lo definiscono il nostro «secondo cervello». In esso sono individuati non meno di 400 specie di batteri, i quali rivestono un ruolo vitale per la salute. È un cosmo molto complesso e pian pianino si stanno studiando gli effetti delle varie specie batteriche e il ruolo che esse svolgono nella salute intestinale e generale.
Tra le specie più studiate troviamo i probiotici, organismi vivi chiamati anche «batteri buoni»: essi, quando vengono consumati regolarmente e in quantità sufficienti, possono modificare l’equilibrio batterico nell’intestino e possono avere effetti benefici sulla salute (per esempio, svolgono un ruolo importante a livello immunologico, nelle funzioni digestive e respiratorie). A seguito di questa importante scoperta, c’è stato un forte incremento di latti fermentati e di yogurt con colture probiotiche diverse (per esempio i lattobacilli o i bifidobatteri) nei frigoriferi di moltissimi negozi alimentari.
Il fatto è che non si conosce ancora quale sia il «vero equilibrio intestinale» e non esistono ancora studi che hanno analizzato se l’assunzione o meno di probiotici, su base regolare, aiuta a mantenere la salute per tutta la vita al di là della dieta equilibrata, l’esercizio fisico e le altre misure di un sano stile di vita. A questo proposito – e questa invece è una chiara direttiva della WHO (World Health Organisation) – è bene ricordare che «l’uso di probiotici non dovrebbe sostituire uno stile di vita sano e una dieta equilibrata in persone considerate sane».
Detto ciò, posso passare alle sue domande, iniziando dalla seconda: «portano i benefici tanto proclamati?». A livello europeo e mondiale esistono specifiche normative che vietano ai produttori di fare affermazioni fantasiose e che impongono di citare solo fatti reali e dimostrabili; benché ci siano solo – al momento – buone premesse sul beneficio dell’uso di questi prodotti in caso di disturbi gastrointestinali e intestinali, allergie e infezioni urogenitali, posso dirle semplicemente, considerato quanto sopra, che ad alcune persone faranno effetto e ad altre no.
Mi chiede poi se consiglio il consumo di questo tipo di yogurt: visti gli zuccheri spesso presenti e ricordandomi quanto ogni intestino sia unico, non posso consigliare a priori l’assunzione giornaliera di questi prodotti, poiché ancora non esistono basi scientifiche alle quali fare affidamento. Per gli stessi motivi, non mi sento inoltre di consigliarne neppure l’assunzione saltuaria, come nel suo caso. Se fosse un mio paziente, la inviterei a consumare i probiotici solo in determinate occasioni: per esempio se si è in convalescenza o dopo un periodo in cui si sono assunti tanti farmaci e/o antibiotici, o infine ancora se si sta per affrontare un periodo di forte stress.
Secondo il mio parere bisognerebbe infine preferire le varietà dal sapore nature, i cui possibili effetti si potranno vedere solo dopo almeno un mese di assunzione regolare: mi rendo conto che la dicitura «contiene miliardi di batteri» può sorprendere, ma bisogna ricordare che in realtà essi non copriranno che una percentuale irrisoria nel totale dei batteri che già ci colonizzano; è quindi solo assumendoli costantemente che possiamo dargli una possibilità di svolgere le loro funzioni… che rimane una possibilità.