Agnes Sampson, scozzese della remota irrilevante regione dell’East Lothian (? – 1591), fu prima garrotata (vedi web) poi bruciata al rogo in quanto strega il 28 gennaio 1591. Nota al volgo come «La Saggia Moglie di Keith/The wise wife of Keith» aveva per anagrafe tutti i requisiti che occorrevano per finire male, molto male. Non che fosse difficile allora come da sempre per una vedova con prole che campava alla meno peggio facendo la mammana e dunque, per implicazione del mestiere, distribuendo pozioni e rimedi della farmacopea tradizionale in cambio di un pasto o una preghiera, andare a sbattere a seguito di un passo falso, di un’invidia, di una gelosia o di una semplice antipatia. Se questi erano da sempre gli incerti del mestiere, la crisi culturale internazionale che finì per investire le parti più remote d’Europa nel cinquantennio successivo al Concilio di Trento fece il resto per sigillarne il destino. Di quell’evento epocale che oggi solo gli addetti ai lavori storici sembrano ricordare, la tradizione orale popolare mantiene più spiccia memoria che sia stato il Concilio a porre fine alla piaga epocale della stregoneria. Come spiegava al vostro Altropologo preferito un vecchio montanaro in Val di Fassa: «Il Concilio di Trento ha confinato i diavoli sulle cime dei monti, i Protestanti in Germania – e le streghe le ha spedite al rogo». Questo il legato culturale dell’antefatto.
Nella primavera del 1590, James VI Re di Scozia ed Inghilterra era rientrato da Copenaghen dove aveva sposato Anne, la figlia del re di Danimarca e Norvegia. Il monarca era rimasto particolarmente colpito dall’ansia che pervadeva allora l’establishment danese, intento com’era a rafforzare le difese contro la stregoneria istruendo processi di corti «civili», spesso molto più amatoriali e sbrigativi dei tribunali ecclesiastici dove almeno operavano boia professionisti e non macellai (mettiamola così). La traversata verso la Scozia fu caratterizzata da tempeste che misero a rischio l’incolumità degli sposini. L’Ammiraglio danese Peder Munk non ebbe allora dubbi ad emettere il verdetto – poco nautico in verità – che a scatenarle fossero state le streghe. «Poco nautico, perché?», chiederanno i lettori. «Poco nautico» perché fino ad allora il responsabile delle tempeste era stato il mandante delle streghe – il Diavolo. Che come tale era combattibile con la preghiera anche se – data la strumentazione del tempo – la navigazione era sottomessa all’imperscrutabile volontà della Divina Provvidenza. Ma per Munk (nomen omen?) il Monaco Ammiraglio, era ora di razionalizzare le antiche superstizioni, chiamare i responsabili delle disgrazie con nome e cognome e portarli al Tribunale della Ragione ritrovata contro le superstizioni religiose. Questo l’assunto «razionalista» che al tempo trapassava dalle Tesi di Lutero contro il mercimonio delle reliquie, la credulità nei miracoli e tutta quella roba irrazionale lì. Insomma come dire: fino al Diavolo non possiamo arrivarci, ma alle Streghe sì.
L’Ammiraglio aveva da tempo questioni aperte con il Borgomastro di Copenaghen e non perse l’occasione per puntare il dito (nascondendo la mano) contro una certa Anna Koldings. Era codesta un’amica della Prima Cittadina di Copenaghen, come si dice al Sud delle Alpi: «se non puoi fartela col marito, fattela con la moglie». Il risultato fu che tutte e cinque le Ladies di quello che possiamo immaginare come gossip dell’Ora del Tè – ante litteram, s’intende – confessarono di aver stregato il Vascello Reale in odio alla novella Regina Anne. Il perché di questa mortale (e suicida) avversione resterà Breaking News del Giorno in cui Tutto Sarà Rivelato. Invidia? Gelosia? Delusion de grandeur? Per ora dobbiamo, confinati come siamo al Covid storico della vicenda, solo confidare nella testimonianza delle imputate: coi loro poteri stregoneschi avevano comandato ai demoni di sorgere dagli abissi ed abbordare il vascello reale. Il risultato? Nel settembre del 1590 due delle ree confesse furono giustiziate al rogo. Delle Tea Ladies complici invece non si seppe più nulla. Fattostà che King James VI, felice per lo scampato pericolo , determinato a non importare nel suo reame vizi e virtù à la mode di un Continente Perverso e Inaffidabile – si direbbe oggi – decise di istituire un proprio Tribunale contro la stregoneria. Zelante fra i primi successi del suo regno, dunque, la grottesca (per noi postumi) vicenda processuale di Agnes Sampson: vicenda standard di vedova, levatrice guaritrice – torturata senza capire perché – rea confessa e condannata al rogo.
Nel 1597 il Re avrebbe pubblicato Demonologiae, un dotto trattato sulla stregoneria. Le sue ossessioni però non lo abbandonarono. Si dice che il fantasma di Agnes Sampson ancora si aggiri nei saloni del Palazzo Reale Scozzese di Holyrood…